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"Barzellette del premier contro ebrei e Rosy Bindi. Pd: «Si vergogni e chieda scusa»", di Roberto Arduini

Due Barzellette. Una platea che ride. E la frase: «Nessuno di voi mi tradisca». Potrebbe essere la base perfetta per una scena di un film, o al massimo lo schema di un siparietto di Zelig. Purtroppo, è la realtà politica di questo paese. E il protagonista non è Checco Zalone o Serena Guzzanti, ma Silvio Berlusconi. Del resto, lo stesso premier non fa mistero del suo passato di cabarettista sulle navi da crociera e il suoi “pezzi forti” verranno sicuramente tutti da lì.

Ma veniamo ai fatti. Prima il video con la barzelletta sugli ebrei, poi un altro che immortala sempre Silvio Berlusconi che racconta una barzelletta su Rosy Bindi con bestemmia finale.

Barzelletta sugli ebrei
Nel primo video, che si riferisce a un improvvisato comizio di Berlusconi sotto palazzo Grazioli a beneficio di alcuni simpatizzanti PDL che mercoledì sera volevano festeggiare il compleanno del premier, c’è l’ennesima barzelletta sugli ebrei. Eccola secondo il testo riportato da vari siti web: «Un ebreo racconta a un suo familiare…
Ai tempi dei campi di sterminio un nostro connazionale venne da noi e chiese alla nostra famiglia di nasconderlo, e noi lo accogliemmo. Lo mettemmo in cantina, lo abbiamo curato, però gli abbiamo fatto pagare una diaria…
E quanto era, in moneta attuale?
Tremila euro…
Al mese?
No al giorno…
Ah, però…
Beh, siamo ebrei, e poi ha pagato perché aveva i soldi, quindi lasciami in pace… Scusa un’ultima domanda… tu pensi che glielo dobbiamo dire che Hitler è morto e che la guerra è finita?…». «Carina eh?», chiosa gongolante il premier.

Barzelletta su Rosy Bindi
Il sito dell’Espresso pubblica il secondo filmato, 32 secondi, del presidente del Consiglio che, in visita in Abruzzo dopo il terremoto e prima del G8 – quindi tra aprile e luglio del 2009 – incontra alcuni militari. Nel video manca l’inizio della barzelletta, ma si capisce comunque la situazione, ovvero una serata danzante:
«Il cavaliere va dalla ragazza» scelta per ballare, «lei si presenta con il nome di un fiore al femminile», e l’uomo «risponde con il nome del fiore al maschile e si balla». Quindi, racconta Berlusconi, «un uomo si avvicina a una ragazza, “Margherita”. E lui “Margherito”, poi un altro si avvicina a un’altra ragazza, “Roso” e lui “Roso”. Un altro va verso Rosy Bindi, un po’ coperta nell’ombra, lei dice “Orchidea” e si tira in avanti, lui la guarda e dice “Orcod…”», con Berlusconi che simula lo spavento dell’uomo alla vista di Bindi, tra le risate dei presenti.
Al termine della barzelletta, Berlusconi rivolge un invito ai presenti: «Oh, nessuno mi tradisca…».
Invito non raccolto.

Le reazioni
«Prima di recuperare antichi stereotipi antisemiti di discutibile gusto – si indigna Amos Luzzatto, presidente della Comunità ebraica di Venezia ed ex responsabile dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, – un uomo pubblico farebbe bene ad usare una certa cautela. È in base a quei pregiudizi che nel corso dei secoli sono state giustificate le peggiori discriminazioni, persecuzioni e violenze».

«Penso che questa volta il presidente del Consiglio, prima che a me, debba chiedere scusa a tutti i credenti di questo paese, alla chiesa e quella stampa cattolica di cui ieri si è vantato di avere l’attenzione». Ha detto subito Rosy Bindi, vicepresidente della camera dei deputati e presidente dell’assemblea nazionale del Pd.

«Con la volgarità che lo contraddistingue Berlusconi offende in un colpo solo la vicepresidente della Camera, la presidente del Partito Democratico, le donne che acquistano ruoli importanti per l`intelligenza, l`impegno, la passione», fa sapere Marina Sereni, vicepresidente dell`Assemblea nazionale del Partito democratico. «Il premier si ripete, aggiungendo alla sua predilezione per le barzellette, una bestemmia che offende i cattolici. In un solo giorno una barzelletta anti-semita e un`imprecazione. Ecco il capo del governo al lavoro». «Solidarietà e vicinanza a Rosy – conclude – Inutile chiedere a Berlusconi che si vergogni. Non lo farà. Si dimetta».

«Invece di vergognarsi per la sua totale incapacità di risolvere i drammatici problemi economico-sociali in cui si dibatte l’Italia – ha detto Walter Veltroni – il presidente del Consiglio perde il suo tempo raccontando storielle indegne e blasfeme che rappresentano indistintamente un insulto a tutte le italiane e gli italiani, alla loro cultura e alle loro tradizioni». «Nessuno liquidi queste volgarità – conclude Veltroni – con la semplice e insopportabile derubricazione a battuta. È invece qualcosa che tradisce inquietanti luoghi comuni e pregiudizi. Berlusconi non si deve permettere di fare ironie sulla tragedia degli ebrei della quale non conosce nulla».

«Non mi stupisco», dice subito Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati PD, «ma gli italiani che hanno votato Berlusconi e che non arrivano a fine mese, sono sommersi dai rifiuti, vivono a l’Aquila, perdono il lavoro, pagano la carta igienica delle scuole dei loro figli dovrebbero guardare il video online. Attacchi ai giudici, barzellette anti-semite, pavoneggiamenti sulla propria prestanza fisica. Gli interessa soltanto questo, con buona pace del Paese e e dei suoi problemi». «Alla sua gente, al Paese, Berlusconi ha parlato di una associazione a delinquere nella Magistratura pronta a sovvertire il voto, ha spiegato che per questo serve una commissione d’inchiesta, ha raccontato una barzelletta sugli ebrei e ha confidato che lui ha una ragazza al giorno. L’Italia guardi il video e decida se è questo quello che si merita», conclude.

«Il video pubblicato da L’Espresso è la conferma della doppia etica del presidente Berlusconi», scrive in un comunicato il deputato del Pd Enrico Gasbarra. «Credo che, proprio colui che ama definirsi “unto dal Signore” debba immediatamente chiedere scusa». Commenta Gasbarra: «Berlusconi viene in Parlamento a dare lezioni, si fa paladino dei valori etici, non perde occasione per dichiararsi espressione del mondo cattolico. Poi in privato – conclude Gasbarra – offende le donne, bestemmia senza alcun riguardo né per quei valori che in pubblico sbandiera, né per l’istituzione che rappresenta, e ancor meno per gli italiani».

«Tutta la mia solidarietà a Rosi Bindi, ma anche un pò di ammirazione visto che per il Caimano è diventata una vera ossessione. D’altronde, lui è abituato ad altri tipi di donne, più utili a ‘svagarlò che a tenerne desta l’attenzione», ha detto Manuela Palermi, dell’ufficio politico del PdCI-FdS. «Rosi Bindi è una donna intelligente e colta, troppo diversa dagli standard di Berlusconi. Non riuscendo ad avere la sua attenzione e il suo rispetto – conclude Palermi – la insulta. È la tipica arma di difesa machista, vecchia e stantia».

«Berlusconi si vergogni. La barzelletta sull`onorevole Bindi, conclusa da una bestemmia, è indegna. Alla collega parlamentare va tutta la nostra solidarietà», ha detto il portavoce dell`Italia dei Valori, Leoluca Orlando che aggiunge «il presidente del Consiglio dimostra per l`ennesima volta di non essere all`altezza dell`incarico che ricopre. E` evidentemente ossessionato da una visione sessista e maschilista del mondo, ha una sola concezione della donna ed è cattolico solo a parole. L`Italia si vergogna del suo presidente del Consiglio».

«La storia ci dovrebbe insegnare che dovremmo essere tutti molto più rispettosi nei confronti degli ebrei», dice infine il capogruppo a Montecitorio di Fli Italo Bocchino.

da ww.unita.it

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“In privato o no, lui è il premier per questo deve chiedere scusa”, di ORAZIO LA ROCCA

CITTÀ DEL VATICANO – «Ha bestemmiato Dio? Se è vero, il premier Berlusconi dovrebbe chiedere scusa a tutti gli italiani, ed in primo luogo ai credenti nel nostro Signore». Non vorrebbe crederci, l´arcivescovo Velasio De Paolis, “ministro” delle finanze vaticane. Ma quando si rende conto che il premier si è lasciato veramente scappare un´imprecazione tanto grave non nasconde la propria delusione. «A nessuno è lecito bestemmiare, nemmeno per scherzo, ed i primi a saperlo dovrebbero essere proprio i rappresentanti delle istituzioni».
Monsignor De Paolis, che giudizio può dare sull´espressione blasfema pronunziata da Berlusconi?
«Di fronte a certe espressioni e a determinati atteggiamenti si resta allibiti, sorpresi, perplessi. Non ci si vorrebbe credere perchè è una cosa veramente grave. Ma forse tutto questo è il frutto di un degrado morale che non può che essere destinato a fare danni irreparabili, specialmente ai giovani, ai bambini, che avrebbero bisogno di ben altre forme educative».
Bestemmiare Dio per i cristiani è il peccato più grande.
«Certamente. Spiace e fa veramente male constatare che, però, ormai sembra una cosa quasi normale tirare in ballo il nostro Signore in qualsiasi occasione. Ma quando questo peccato viene commesso ai livelli più alti delle nostre istituzioni, la preoccupazione non può che aumentare. Ecco perchè, secondo me, il premier a questo punto, oltre a capire di aver commesso un peccato gravissimo, dovrebbe chiedere scusa a tutti gli italiani, credenti e non credenti, perchè il capo del governo non è una persona qualsiasi e tutti i suoi gesti ed espressioni, manifestate sia in pubblico che in privato, non possono mai passare inosservate. Ed i danni possono essere irreparabili».

La Repubblica 02.10.10