"Abuso di potere", di Concita De Gregorio
Esaminiamo la questione al netto degli aspetti da Decameron in versione Bagaglino. Lasciamo fuori le barzellette sui negri, le preferenze sessuali e gli altri antidoti – artificiali e non – scelti da un anziano signore per combattere la sua ossessione della vecchiaia e della morte: è questa, semmai, materia per un bravo terapeuta. Parliamo di istituzioni e di politica. Isoliamo un frammento dei fatti. Il 27 maggio scorso una minorenne di origine marocchina viene fermata dalla Questura di Milano perché sospettata di aver commesso un reato. Non è semplice la sua identificazione. Nel giro di pochi minuti qualcuno (chi, esattamente?) avvisa Silvio B. che l’adolescente è in difficoltà. Il presidente del Consiglio chiama il capo di gabinetto della Questura. Gli garantisce, il premier in persona, che la minorenne è «la nipote di Mubarak» (Marocco ed Egitto in fondo sono in Africa, chi può distinguerli?) e che non è opportuno trattenerla. Diventerebbe un caso diplomatico. Il funzionario della Questura obietta che esiste una procedura. Il premier esclude che la si debba seguire: propone invece di affidare …