"Un passo avanti verso la pillola anticancro", di Umberto Veronesi
L’attribuzione del Premio Lasker a Napoleone Ferrara è un’ottima notizia per almeno tre motivi. Il primo è la motivazione scientifica: la scoperta della proteina Vegf – che ha un ruolo nella crescita tumorale – e l’identificazione di una molecola in grado di contrastare la sua azione, bloccando lo sviluppo della malattia. È l’applicazione del principio rivoluzionario dei farmaci intelligenti, che sono la grande promessa della ricerca contro il cancro e la speranza per milioni di malati. Si chiamano «intelligenti» perché, come i missili più sofisticati che riconoscono il bersaglio, si dirigono selettivamente contro le cellule malate, per distruggerle o disinnescarne la pericolosità, riducendo al minimo la tossicità per il resto dell’organismo. Alcuni farmaci – come quello individuato da Ferrara – interferiscono con un meccanismo vitale per il tumore quale il rifornimento di sangue, altri vengono attivati solo quando sono agganciati alle loro cellule-bersaglio. I farmaci intelligenti già utilizzati in clinica, da soli o in associazione alla terapia tradizionale (oltre all’Avastin trovato grazie agli studi di Ferrara e utilizzato per alcuni tumori del rene e del …