"Berlusconi è in fibrillazione. Paura del voto su Cosentino", di Francesco Lo Sardo
«Le mie sono intercettazioni di conversazioni normali per uno che fa politica da trent’anni in una regione come la Campania. Non chiederò l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni né il sostegno a un vincolo di maggioranza. Questo dirò: mi rimetto alla volontà dell’aula. E se la camera dovesse votare sì all’uso delle intercettazioni io dormirò lo stesso, tranquillo e sereno». Così parlava ieri al calar della sera Nicola Cosentino, l’ex sottosegretario all’economia di Tremonti ma soprattutto potentissimo ras campano del Pdl alla vigilia del voto di Montecitorio sull’utilizzo delle intercettazioni nelle inchieste a suo carico. Un voto segreto, ovvero una benedizione o una maledizione, ultima spes o fucilazione alle spalle, dipende dai casi della vita: quel voto segreto croce e delizia della vita parlamentare, fonte di salvezza o causa di immani catastrofi. Sarà per questo che ieri, per tutta la giornata, Silvio Berlusconi era in fibrillazione. Non già per la sorte di Cosentino, ma per i rischi di contraccolpi sul suo governo che trema non solo e non tanto per l’incognita del voto dei finiani, attraversati da …