Giorno: 30 Settembre 2010

Taglia la cultura chi non capisce la cultura

Nel bell’editoriale del mensile di Umberto Allemandi, l’impietoso, drammatico quadro dello sfascio del nostro patrimonio culturale. È difficile sostenere che la cultura possa essere esentata dai drastici risparmi che l’equilibrio dei bilanci pubblici impone a tutti. Ed è inutile rimpiangere il fiume di denaro sciupato nel passato per beni culturali fasulli, in massima parte non meritevoli di così nobile classificazione. Beni non apportatori delle sostanze nutritive vitali con cui la cultura contribuisce alla buona salute di un Paese. I tagli dunque potrebbero perfino essere accolti con sollievo se servissero finalmente a staccare l’ossigeno ad attività pretestuose della cui privazione oggi e domani nessuno patisce, se non i diretti destinatari di denaro pubblico che serviva esclusivamente alla loro sussistenza personale. Parassiti culturali. Lo scandalo Premio Grinzane Cavour è esemplare. Quei tagli dovevano essere fatti da tempo. Oggi comunque potrebbero venire considerati una salutare pulizia se basati su valutazioni consapevoli, caso per caso, della qualità di quanto debba essere sostenuto a qualsiasi costo e di quanto invece possa essere eliminato senza rimpianto. Tagli benvenuti dunque se imponessero …

Università, Pd: rinvio è una garanzia su certezza risorse Ghizzoni e Lenzi: prima governo restituisca maltolto ad atenei poi discutiamo nel merito

“Vogliamo rassicurare i ricercatori e i rettori sugli effetti del rinvio dell’esame parlamentare della riforma universitaria. La nostra azione è finalizzata ad intrecciare la riforma con le risorse che vogliamo vedere scritte in atti contabili. Non ci bastano certo le promesse e non si costruiscono i bilanci con delle dichiarazioni in conferenza stampa. Ci muoviamo perché alle università, a tutti gli atenei, venga restituito il maltolto di questi due anni di governo Berlusconi e vengano aggiunte risorse per l’ingresso di giovani e la progressione in carriera di chi è già in ruolo. Questa sono le precondizioni per poter affrontare i temi di merito e le modifiche, sicuramente necessarie a migliorare l’efficienza del sistema universitario”. Così la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni e la deputata, Donata Lenzi dell’Ufficio di Presidenza democratico commentano lo slittamento dell’esame parlamentare della riforma universitaria ottenuto dal Pd dopo la richiesta in ufficio di presidenza del capogruppo, Dario Franceschini. ****** (ER) ATENEI. GHIZZONI (PD): SI DICA SUBITO QUANTE RISORSE CI SONO ‘C’È GROSSO TAGLIO DA COMPENSARE’. (DIRE) …

Soluzione rifiuti? Riempire il Parco nazionale del Vesuvio

Bianchi: “Emergenza mai finita, no a discarica nel parco nazionale del Vesuvio. Realacci: “Ripartire da comuni come Pollica”. Bossa: “Sui rifiuti ‘San Silvio’ non ha fatto nessun miracolo; una follia ampliare le discariche” Penati: “L’immobilismo del presidente Podestà porterà l’emergenza anche a Milano”. Siamo in balia di ‘un governo irresponsabile: che prima vende come risolta un’emergenza che non è mai finita e ora si ostina a voler aprire una discarica da 3 milioni di tonnellate nel parco nazionale del Vesuvio’, queste le considerazioni di Stella Bianchi, Responsabile Ambiente del Partito Democratico, una volta appresa l’assurda proposta per risolvere l’emergenza rifiuti a Napoli. “Ancora un danno permanente per versare rifiuti in un buco che prima o poi si riempirà –ha dichiarato la responsabile democratica -. Le misure di buon senso continuano a mancare, a partire dalla raccolta differenziata e dall’avvio degli impianti di trattamento”. La Bianchi ha poi denunciato le solite plateali azioni di facciata del presidente del consiglio con tanto di telecamere a seguito: “Berlusconi è sceso a inaugurare trionfalmente l’inceneritore di Acerra, che però …

Dislessia, approvata la legge. Soddisfazione dell’on. Manuela Ghizzoni relatrice del provvedimento alla Camera

La Commissione cultura del Senato ha approvato in via definitiva la legge sulla dislessia. Soddisfazione è stata espressa dall’on. Manuela Ghizzoni (Pd), relatrice del provvedimento alla Camera dei Deputati. Ecco la sua dichiarazione. «L’approvazione della nuova legge sulla dislessia e sui disturbi specifici d’apprendimento conclude un iter cominciato già nella scorsa legislatura e che ha raccolto ampia condivisione. Dopo l’iter alla Camera e la sua approvazione all’unanimità in commissione Istruzione, finalmente è arrivata l’approvazione in via definitiva in Commissione al Senato e non possiamo che esserne contenti, avendola sostenuta sia nella precedente legislatura dai banchi della maggioranza, che in questa dall’opposizione. La legge fornisce risposte a migliaia di bambini con difficoltà specifiche di apprendimento nella lettura, nella scrittura e nel calcolo una realtà stimata tra il 3 e il 5 per cento degli alunni in età scolare, per i quali per troppo tempo è stato reso difficile, se non precluso, il pieno diritto allo studio e al successo scolastico».

"Rupe Tarpea" di Massimo Gramellini

«Prima della didattica viene la genetica», sentenzia un professore del Conservatorio di Milano su Facebook, la piazza di Internet dove si chiacchiera con le dita e spesso si straparla, anzi si strascrive. «Prima della didattica viene la genetica» e quindi ha proprio ragione quell’assessore di Chieri che a scuola vuol separare i bambini disabili dai «normali». Per quanto la soluzione ottimale sia ancora un’altra: «Alla Rupe Tarpea bisognerebbe tornare», rievoca nostalgico il prof, «perché stiamo decadendo geneticamente e una pseudoscienza senza bussole fa campare persone che non dovrebbero». Guai a dargli del nazista («cosa che non sono») o del razzista («inconcepibile»). Lui è «una persona che ragiona liberamente» e, ragionando ragionando, scrive: «Prima della didattica viene la genetica». Che peccato. Perché se invece fosse venuta prima la didattica, durante il suo lungo corso di studi il professore avrebbe imparato che dalla Rupe Tarpea i romani non gettavano i disabili, ma i traditori della patria. Era a Sparta che selezionavano la razza abbandonandone i frutti meno ortodossi sul monte Taigete. E poiché la cultura è come …

"La fiducia avvelenata", di Ezio Mauro

Dopo due mesi di esibizione muscolare virtuale, cacciando i finiani, invocando le elezioni immediate, annunciando l´autosufficienza della maggioranza, alla resa dei conti Silvio Berlusconi ieri ha dovuto prendere atto che non ha i voti senza Fini, che la compravendita dei deputati non è bastata, che le elezioni lo spaventano. Ha chiesto i voti ai suoi nemici mortali, ha evitato ogni polemica, ha dribblato tutte le asperità, volando basso. Pur di galleggiare, tirando a campare come un doroteo, fingendo davanti a se stesso e al Paese che dopo la spaccatura del Pdl tutto sia come prima. E invece tutto è cambiato, tanto che il Premier rimane in sella ma in un paesaggio politico completamente diverso: con Fini che vara il suo nuovo partito e si allea con Lombardo, moltiplicando fino a quattro i gruppi di maggioranza, che volevano essere due – Pdl e Lega -, senza bisogno di spartire con altri. Così, potremmo dire che ieri è nato il Berlusconi-bis, perché a numeri intatti la forza elettorale si è trasformata due anni dopo in debolezza patente …

"Metalmeccanici, contratto derogabile. Ddl lavoro, anticipato il ricorso all´arbitrato. Pd e Cgil: grave strappo", di Roberto Mania

Arrivano le deroghe nel contratto dei metalmeccanici. Federmeccanica, Fim-Cisl e Uilm hanno raggiunto ieri l´accordo che permette alle aziende, d´intesa con i sindacati, di disciplinare specifiche materie in maniera diversa da quanto previsto dal contratto nazionale. «Uno strappo democratico gravissimo», l´ha definito il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, che non ha partecipato al negoziato non avendo sottoscritto il contratto nazionale del 2009 che apre la strada, appunto, alla derogabilità. «Un accordo che favorirà gli investimenti», invece, secondo il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. Le deroghe potranno essere definite in tutti i settori e non solo in quello dell´auto dal quale è nata questa vicenda. A “imporre” un´accelerazione all´intesa di ieri è stata, infatti, la Fiat di Sergio Marchionne. L´ad del Lingotto ha chiesto certezze in tempi rapidi dopo che il referendum sulla nuova organizzazione del lavoro nello stabilimento di Pomigliano d´Arco non si tradusse in un plebiscito tra i cinquemila lavoratori: i sì arrivarono al 63 per cento, un livello secondo la Fiat da non garantire la piena governabilità della fabbrica dove il gruppo …