Giorno: 26 Settembre 2010

"La macchina da guerra che schiaccia il dissenso", di Eugenio Scalfari

Da un lato Gianfranco Fini e la famiglia Tulliani, dall´altro il comunicato di un ministro della Giustizia dell´isola caraibica di Santa Lucia, i giornali della famiglia di Silvio Berlusconi e lo stuolo di «aiutanti» che si sono prodigati per incastrare il presidente della Camera. La posta dello scontro è la distruzione politica dell´uno o dell´altro con le conseguenze che possono derivarne per tutto il paese. Esamineremo tra poco queste conseguenze, ma prima dobbiamo mettere a fuoco il video con il quale Fini si è ieri sottoposto al giudizio dell´opinione pubblica nazionale e internazionale. A tale proposito e a titolo di premessa anticipo una riflessione: la risposta di Fini è comunque tardiva, poteva e doveva arrivare molto prima, subito dopo le notizie pubblicate dal “Giornale” di Feltri. Il presidente della Camera disse allora con una pubblica dichiarazione (e l´ha ribadito nel video di ieri) che nulla aveva mai saputo fino a quel momento della vicenda concernente l´abitazione di Montecarlo a suo tempo venduta ad equo prezzo (secondo le valutazioni di allora) da Alleanza nazionale che ne …

"Un referendum per la scuola pubblica", di Giuseppe Caliceti

La scuola pubblica, cuore della democrazia, è sotto attacco. Alle elementari, senza compresenza, si penalizza la qualità dell’apprendimento e lo star bene a scuola. Alle medie non esistono più laboratori espressivi, corsi di italiano per stranieri, interventi di recupero per favorire l’integrazione. Alle superiori, senza alcuna motivazione didattica, sono state eliminate ore di lezione: come se così si imparasse di più. La Costituzione parla di scuola laica e gratuita, ma i genitori devono sborsare contributi anche di 150-200 euro. Magari in scuole che vantano nei confronti del Ministero crediti dai 100 ai 200mila euro. La legge parla di un insegnante di sostegno ogni due alunni con disabilità. Gelmini garantisce loro solo alcune ore a settimana. La legislazione sulla sicurezza prevede 25 alunni per aula. Gelmini parla di un minimodi 27e un massimo di 35. Senza spiegare, in caso di incendio o terremoto, di incidenti, di morte di uno studente chi ne è responsabile. Con l’inizio del nuovo anno scolastico è nato anche nella nostra regione un movimento di amministratori e docenti, politici e genitori di …

"Il futuro perduto di giovani e imprese", di Giuseppe Turani

Anche l´Italia ha la sua generazione perduta. Solo che non vanno a Parigi a scrivere grandi romanzi (come Henry Miller o Scott Fitzgerald), ma più modestamente vanno al bar a giocare a biliardo o a passeggiare ai giardinetti (quando non si fanno di coca). Si tratta del 7-8 per cento (la quantificazione esatta spetta ai sociologi) di giovani che oggi hanno meno di 35 anni. Con le prospettive di crescita dell´economia italiana, questi ragazzi, che non hanno un lavoro, hanno la quasi certezza di non trovare mai un lavoro, né adesso né fra dieci anni o venti anni. Sotto di loro c´è quella che alcuni chiamano la generazione «né-né» (un po´ meno di un milione) che non fa assolutamente niente, per scelta: non studia e non lavora. Ma torniamo alla generazione perduta. Che rappresenta uno spreco totale e un problema sociale di cui l´Italia dovrebbe un po´ vergognarsi. In gran parte si tratta di giovani (anche del Nord) che hanno studiato, che sanno qualche lingua e che avrebbero voglia di fare qualcosa e che potrebbero …