Giorno: 24 Settembre 2010

Assessore-choc: “Fuori i disabili dalle classi”, di Federico Genta

Basta disabili a scuola. Non imparano e disturbano. Meglio per tutti una comunità, dove mandarli seguiti da personale specializzato. Parole dell’assessore all’Istruzione di Chieri, comune torinese di 36 mila anime adagiato sulle colline verso l’Astigiano. Parole pronunciate durante il Consiglio comunale aperto dell’altra sera, che indignano i genitori di bimbi portatori di handicap. Famiglie che sognano per i loro figli un futuro fatto di integrazione, non di isolamento. Frasi che fanno accapponare la pelle al sindaco, pediatra in pensione, che dice: «Lo hanno frainteso. Io lo conosco bene Giuseppe Pellegrino è una persona sensibile. Intelligente. Non intendeva offendere ma sollevare un problema». Ed eccolo qui l’assessore finito nel mirino. Avvocato civilista di 64 anni, console onorario della Repubblica Slovacca per Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Vedovo e con tre figli. L’altra sera durante l’incontro sulla scuola, è andato giù duro. E, a freddo, continua a non comprendere il motivo di tanto scandalizzarsi. «Qualche genitore si è sentito offeso? E perché mai? Ho detto soltanto quel che pensano tutti: quei ragazzi a scuola disturbano». Il sindaco …

"Tagli e precarietà, insegnanti e operai lottano insieme", di Roberto Ciccarelli

Per il presidente della Repubblica è necessario un cambiamento, da farsi col più ampio consenso: la politica deve riformare la scuola «sanando disparità e disuguaglianze». La qualità va elevata «motivando gli insegnanti». Per fare questo, avverte Napolitano, «bisogna investire». La pratica dell’indisponibilità alla didattica non obbligatoria si è riversata dall’università alla scuola. Elena Pistolesi, coordinatrice della rete 29 aprile per l’ateneo di Modena e Reggio Emilia, conferma che la protesta dei ricercatori contro la riforma Gelmini ha spinto il Senato accademico a rinviare l’inizio delle lezioni al 14 ottobre. I docenti di ruolo e quelli precari nella scuola stanno invitando i loro colleghi di Modena e provincia a non accettare la didattica aggiuntiva (corsi di recupero, progetti e gite scolastiche) oltre le 18 ore stabilite dal loro contratto. I primi effetti si sono registrati a Vignola dove l’assemblea sindacale del liceo Allegretti ha deciso di non sostituire i docenti precari tagliati dalla riforma Gelmini. Solo negli istituti superiori modenesi sono state tagliate 225 cattedre e 150 lavoratori Ata, mentre i precari sono oltre mille. L’orientamento …

"La parentopoli dei prof ecco le grandi dinastie che comandano gli atenei", di Davide Carlucci e Silvano Foschini

Il 13 settembre a Palermo, un ragazzo, un cervello italiano, è volato dall´ultimo piano della facoltà di Filosofia. Si è suicidato. Aveva 27 anni, si chiamava Norman Zarcone, era un dottorando in Filosofia del linguaggio e, racconta il padre, da qualche tempo era particolarmente deluso, depresso: gli avevano fatto capire, senza mezzi termini, che per lui non c´era spazio nell´università italiana. Qualche mese prima un altro ragazzo, cinque anni più giovane, Gianmarco Daniele, aveva presentato a Bari, capitale del nepotismo accademico italiano, una tesi di laurea: “L´università pubblica italiana: qualità e omonimia tra i docenti”, una ricerca nata per raccontare come le università italiane siano in mano a un gruppo di famiglie. E per documentare come esista un nesso scientifico tra nepotismo e il basso livello della didattica e della ricerca. Daniele ora è all´estero, con una borsa di studio europea. Ma davvero nell´università italiana non c´è spazio per questi talenti, solo per i parenti? Quali sono le grandi dinastie di casa nostra? E a due anni dalla “svolta anti-baroni” annunciata dal ministro Maria Stella …

«Il Paese sbagliato (da Mario Lodi)», di Federico Niccoli

Mario Lodi scrive ad un gruppo di maestre e maestri una bella lettera, che mi suggerisce una rilettura di alcuni profetici brani di un famoso libro “Il paese sbagliato” , nel quale con il linguaggio semplice (non semplicistico!) dei bambini si scrivono verità incontrovertibili sulle ingiustizie e sulle disuguaglianze presenti ancora oggi nella nostra società. Scrive oggi il grande maestro di tutti noi: “Care maestre e cari maestri, mi è capitato spesso, in questo periodo, di ricevere lettere o telefonate da qualcuno di voi. La domanda che mi viene rivolta con maggiore insistenza è: “Come facciamo a insegnare, in tempi come questi?”. I sottintesi alla domanda sono molti: il ritorno del “maestro unico”; classi sempre più affollate; bambini e bambine che provengono da altre culture e lingue e non sanno l’italiano etc. Anch’io, come voi, soprattutto nei primi anni della mia attività di maestro, mi ponevo interrogativi analoghi. Ho cominciato ad insegnare subito dopo la guerra. Le classi erano molto numerose. Capitava anche di avere bambini e bambine di età diverse. Forse qualcuno di voi …

"Napoli, torna il caos rifiuti: camion sotto scorta", di Conchita Sannino

La violenza era nell´aria da giorni. Si respirava insieme ai miasmi tornati in strada con i cumuli, banchi di rifiuti accatastati per venti metri, sia in provincia, sia nel cuore della Napoli turistica e nelle vie dello shopping. Si sentiva a Terzigno, lungo le contrade del Vesuvio dove i sindaci si ribellano all´apertura di una nuova discarica già progettata da Bertolaso. E anche nella metropoli, dov´è in corso un devastante braccio di ferro tra l´amministrazione comunale e un branco di lavoratori pronti a tutto pur di non perdere la gestione di una fetta di territorio. Un clima cupo, da vecchia emergenza. Che riesplode in un raid inaudito, alle 18, nella luce del pieno pomeriggio. Sessanta uomini armati di spranghe e bastoni. L´azione squadrista scatta alla periferia orientale, via De Roberto, nell´autoparco dell´azienda Enerambiente, che cura la raccolta in quasi tutta la città. E serve a sabotare, ancora per una notte, il servizio di rimozione a Napoli, contro il nuovo appalto che vedrà estromessi alcune centinaia di lavoratori stagionali, legati persino da vincoli di parentela ai …

Università: riforma: CRUI e Confindustria premono per varo, avviato ciclo audizioni; PD, troppa fretta e mancano risorse

La riforma dell’universita’ e’ un treno che non va perso. Ne sono convinte sia la Crui sia la Confindustria che oggi, nel corso di un’audizione alla commissione Cultura della Camera, hanno espresso l’auspicio che il ddl venga approvato rapidamente. Una fretta non condivisa dal Pd per il quale, nonostante le rassicurazioni arrivate ieri da Tremonti, resta l’incognita ”risorse”. ”Questa riforma deve passare come e’ uscita dal Senato” ha spiegato al termine dell’audizione il vice presidente di Confindustria per l’Education Gianfelice Rocca per il quale il ddl va approvato in aula entro meta’ ottobre, prima della sessione di bilancio. Confindustria teme che il testo licenziato dal Senato possa essere ”peggiorato” per rispondere a ”prevedibili richieste di natura corporativa”. ”Naturalmente potrebbero esserci piccoli miglioramenti – ha osservato Rocca – ma non va stravolto lo spirito riformatore del testo. C’e’ la necessita’ che il Paese su certi argomenti trovi una capacita’ di dialogo costruttivo”. Quanto alle risorse, ”Tremonti – ha sottolineato Rocca – ha detto che ci sono. E che voglia metterle in un contenitore nuovo, mi sembra …

"Ateneo, docenti in campo coi ricercatori", di Ilaria Venturi

In novanta: non sostituiremo mai chi protesta. Tra i firmatari del documento Vecchi, Frabboni, Gentili Fanfani, Malatesta, Bonora e Zappoli. A Roma i rettori con Dionigi. Non sostituiranno i ricercatori che hanno rifiutato i corsi. E da ottobre si dimetteranno dalle cariche ricoperte al di là del “dovere d’ufficio”: ruoli come la presidenza dei corsi di laurea o la direzione di progetti didattici assunti in modo volontario. A sostegno dei ricercatori e delle ragioni della loro protesta, che martedì saranno presentati alla Camera dei Deputati, si schierano novanta professori dell’Alma Mater. Accademici che hanno deciso di non subire passivamente “lo smantellamento dell’università pubblica”. Intanto ieri a Roma alla Conferenza dei rettori è passata la “mozione Dionigi”. Nel testo, che ha Bologna tra i primi firmatari, i rettori prendono posizione sui ricercatori e chiedono certezze sui fondi promessi da Tremonti. “La conferenza dei rettori – si legge – mentre ribadisce la necessità di garantire il diritto fondamentale e irrinunciabile degli studenti al regolare corso dell’anno accademico, comprende, come motivo di preoccupazione per tutti gli atenei, il …