"Dal Veneto la scalata verde alle fondazioni", di Gianni Del Vecchio
Chi sostiene che la Lega non ha uomini né mordente nelle fondazioni bancarie e che queste ultime continuano e continueranno a essere governate da ex democristiani dice una mezza verità. Mezza perché è vero che attualmente il Carroccio non occupa ruoli chiave tali da poter influenzare direttamente la gestione delle banche ed è vero che sono tutti appannaggio di vecchi dc. Ma è anche vero che la tornata di rinnovi nei consigli delle fondazioni, che è appena cominciata e si chiuderà fra due anni, rivoluzionerà lo status quo: ci sarà una bella infornata di consiglieri in quota Lega che, se non riuscirà a far eleggere un padano alla guida di questi enti, sicuramente influenzerà, e non poco, la gestione degli istituti di credito. Insomma, in via diretta o indiretta, comunque i leghisti metteranno le mani sulle banche. E sarebbe strano il contrario, visto che a loro spetta solamente capitalizzare il boom elettorale alle regionali, provinciali e comunali degli ultimi due anni. Del resto i primi segnali dell’inizio di questa nuova stagione nel mondo delle fondazioni …