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Bersani su facebook: "Si va a grandi passi verso un governo Bossi-Cuffaro"

Il leader del PD attacca: “Cocktail micidiale”. Intanto Berlusconi prova a cercar voti con La Destra di Storace ed i deputati dell’UDC. Il video: quando Cuffaro manifestava contro il federalismo della Lega. “Stiamo andando a grandi passi verso un governo Bossi-Cuffaro. Non sarà certo questo cocktail micidiale a salvare il paese dai problemi che ha” scrive oggi il segretario del PD sulla sua pagina facebook, raccogliendo oltre 70 commenti in poche ore.
Così Bersani, dopo la conferenza stampa in Sardegna della scorsa settimana dove aveva parlato di un calciomercato simile a quello del Milan, torna ad attaccare la campagna acquisti in grande stile di Berlusconi che spazia da La Destra di Francesco Storace a singoli deputati dell’UDC: “Il premier ‘dopo 2 anni e mezzo di governo inutili torna a promettere le stesse cose della campagna elettorale, con 100 miliardi al Sud che non ci sono”. E’ di queste ore la notizia di un ingresso in maggioranza di quattro parlamentari dell’Udc siciliani (notizia che fa infuriare Pier Ferdinando Casini che risponde: Nostri deputati col Pdl? Vadano. Ma così Berlusconi legittima i ribaltoni, quest’estate mi ha cercato e oggi cerca di portarci via i parlamentari?) tanto da fargli dire: “Se compra quattro deputati è un compravendita vergognosa”.

Era il marzo del 2009 quando Totò Cuffaro partecipava alla manifestazione dei giovani UDC a Roma “contro questo federalismo della Lega” accolto da coretti entusiastici

pronto a cantare con loro sulle note di “Un tuffo dove l’acqua è più blu” la strofa “Silvio s’è scordato del sud, la Lega gioca con il fuoco”

Nel suo intervento alla festa del Pd di Modena sabato 18 settembre Bersani si è detto deciso “a non mollare” su una possibile compravendita da parte del premier di parlamentari che possano votare la fiducia alla fine di settembre. Poi rivolgendosi alla Lega Nord, il segretario del Pd aggiunge: “Non dite Roma ladrona perchè voi state con quattro ladroni, siccome siamo gente di cuore, quando venite fuori da lì” dalla maggioranza di Berlusconi “noi saremmo già a posto. Però insistiamo nel dirgli: ‘cosa succederebbe in caso di un governo con Berlusconi, Bossi e Cuffaro? Se lo dici alzando la voce ti ascoltano”.

Per Bersani la priorità è quella di essere pronti a un eventuale voto anticipato come ha ribadito alle feste democratiche di Modena e Bologna: “Io lo dico da un anno a questa parte che alla fine della legislatura non ci arrivano perché il centrodestra non è in condizione di tirare la palla avanti. Qualsiasi cosa impapocchino nelle prossime settimane -insiste il segretario del Pd- sarebbe comunque una cosa più debole di quella che abbiamo visto fin qui. Noi siamo pronti l’importante è sempre tener conto che quando si arriva alle elezioni è perché Berlusconi ha fallito”.

I commenti di Penati e Zoggia. Quella di Silvio Berlusconi è una “campagna acquisti partita in grande stile e ormai “siamo al mercato” dice Filippo Penati, capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani: “Dopo due anni e mezzo di governo trascorsi inutilmente per gli italiani, il presidente del Consiglio torna a promettere le stesse cose annunciate in campagna elettorale. Non è credibile ed è offensivo perché non ha più la maggioranza ed è solo impegnato in una squallida campagna acquisti. Il Sud – dice Penati – torna nelle attenzioni del governo solo ora che Berlusconi ha deciso di fare shopping di deputati e questa è una brutta pagina politica. Si ripropongono cose mai realizzate e idee rubate ad altri, il tutto all’insegna della più grande estemporaneità. Si illudono le persone perché i 100 miliardi non esistono e l’unica cosa certa è che sembra di trovarci in un mercato e non in un governo. Così si fa il male del Sud e del Paese”. Poi Penati interviene sull’autocandidatura di Massimo Calearo (eletto come capolista PD in Veneto nel 2008 e passato all’API) a sostituire Claudio Scajola: “Quando li si accusa di compravendita di parlamentari, Berlusconi, Napoli, con
l’eleganza e la signorilità che sempre lo contraddistingue, e gli altri esponenti del Pdl smentiscono indignati. Ma se le cose stanno davvero così, non si riesce allora a capire da dove nasca l’autocandidatura di Calearo a ministro dello Sviluppo economico. Delle due l’una. O c’è in corso una trattativa segreta dissimulata da tutti i partecipanti; oppure Calearo si offre ora perché teme che presto lo shopping potrebbe chiudersi.
Infine vorrei ricordare che mentre Berlusconi smentiva la compravendita di parlamentare di fronte alla platea della Destra, nello stesso discorso ha chiaramente detto che un domani potrebbero esserci posti da ministro per il gruppo di Storace. E questo che cos’è, se non un mercato di posti in cambio di sostegno?”.

Davide Zoggia, responsabile Enti locali della segreteria del Partito Democratico, denuncia come “il vicepresidente dei senatori del Carroccio Lorenzo Bodega arriva a offendere il segretario di un altro partito, significa che i nervi dei dirigenti leghisti stanno saltando. Certo, per chi non fa che straparlare di Nord trovarsi nel governo a fianco Totò Cuffaro e in prospettiva anche Storace non deve essere certo facile. E ancora meno facile prendere atto che, come ammette lo stesso Bossi, a vedere attuato il federalismo saranno i nostri figli. Gli insulti di Bodega sono insomma un segno, da un lato, di disperazione, dall’altro, di assoluta mancanza di idee su come uscire da una situazione di estrema difficoltà. In ogni caso, quelle che il senatore leghista chiama liti riferendosi al Pd altro non sono che momenti dialettici. Nei partiti democratici normali funziona così. Ma a Bodega, che è abituato al Carroccio del padre-padrone Bossi, sembra strano che si possa discutere pur rimanendo sempre uniti che nell’obiettivo di preparare l’alternativa a questo governo che ha fatto solo danni”.

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