Giorno: 17 Settembre 2010

"Comprati e svenduti", di Lietta Tornabuoni

Il modo in cui si parla e si scrive di compravendita di deputati da parte del presidente del Consiglio, di un suo sperato «montepremi», di mercato, offerte, prezzi eccetera, è vergognoso. Naturalmente potrebbe essere una faccenda di linguaggio, l’adozione di una maniera di parlare sbrigativa e priva di ogni ipocrisia, l’uso di una disinvoltura magari brutale però schietta: ma non è così. I termini esprimono esattamente quanto si vuol dire, corrispondono a concrete certezze. L’ipocrisia c’entra poco: il punto è che evidentemente si considerano i voti parlamentari una merce acquistabile come tante altre, si ritiene che in politica (e non soltanto in politica) tutti possano essere comprati & venduti. E’ vero? Non è vero affatto: è un’idea che appartiene esclusivamente a un gruppo e che può contagiare la gente. E’ vero invece che s’è perduta una sensibilità democratica, che si è acquistato un disprezzo della morale. Il ministro Gelmini, ad esempio, se deve parlare di una fascia di lavoratori della scuola che si oppone alle sue iniziative, dice di non farne alcun conto «perché sono …

"La corda del Senatùr", di Mario Lavia

Per come si sono messe le cose, il finale sembra già scritto: la Lega, esausta, stacca la spina, la corda si spezza e il governo Berlusconi se ne va a casa. Obiettivo: le urne. Per fare il pieno al Nord, proseguire nell’opera di penetrazione al centro, raccogliere malcontenti di vario tipo e proiettarli su un terreno “di lotta e di governo”. Perché a Bossi sta bene tutto tranne una cosa: la politichetta tardo-prima repubblica, il tirare a campare senza una meta, il bordeggiamento che scivola inevitabilmente nel trasformismo. Allora la verità la sanno tutti. L’Umberto di oggi pare il Craxi dei governi Andreotti quando sbuffava «mi sto rompendo» con quel che segue. Chi era presente alla sua esternazione alla buvette di Montecitorio di ieri lo può confermare: Bossi si sta stufando. Altrimenti, che senso avrebbe ripetere «sono convinto che era meglio andare al voto, così si evita di stare nel pantano»? Certo – ha aggiunto – Berlusconi è uno «capace» con i numeri, in grado (tradotto, ndr) di impapocchiare una maggioranza al netto dei finiani: …

"Il dietro front della storia", di Gad Lerner

Non sarà dunque per timore della presunta invasione musulmana, ma per l´invenzione ancor meno verosimile di una «minaccia interna» rappresentata dal popolo rom, che l´Europa derogherà dalla sua conquista democratica più significativa, cioè la libera circolazione dei cittadini dell´Unione in tutti i suoi Stati membri? È un brutto scherzo della storia che a farsi protagonista di tale retromarcia sia un presidente francese originario dell´Ungheria, cioè di una nazione tuttora afflitta da pulsioni xenofobe nei confronti di una minoranza già vittima di persecuzioni atroci sul suo territorio. La culla della nozione moderna di cittadinanza, fondata sul diritto comune anziché sul sangue, ha intrapreso un´azione restauratrice di confini superati, quasi che il trascurabile insediamento di alcune migliaia di nomadi potesse davvero determinare un problema di sicurezza per sessanta milioni di abitanti, senza curarsi del precedente gravissimo che verrà di certo strumentalizzato altrove: il ritorno alle frontiere sbarrate, e la penalizzazione di altre minoranze nazionali. A Berlusconi e Bossi non pare vero di mettersi sulla scia di Sarkozy, cavalcando la pulsione reazionaria che non distinguerà certo i rom …

"I nemici del diritto europeo", di Barbara Spinelli

In un’intervista concessa al Figaro, Silvio Berlusconi ha preso ufficialmente le difese di Sarkozy, sull’espulsione dei Rom che divide il governo francese dall’Unione, e ha detto una cosa significativa, che probabilmente ha ripetuto ieri al vertice europeo di Bruxelles e che vale la pena esaminare. Credendo di comportarsi da uomo saggio, esperto in prudenza e tatto, ha criticato le parole pronunciate dal commissario alla Giustizia contro Parigi spiegando che «la signora Reding avrebbe fatto meglio a trattare la questione in privato con i dirigenti francesi, prima di esprimersi pubblicamente come ha fatto». Ha lasciato poi intendere che l’Italia conosce problemi simili a quelli francesi e che anch’egli, come Sarkozy, non tollererà ingerenze esterne nella politica italiana. Non è la prima volta che il presidente del Consiglio si mostra infastidito quando le istituzioni europee rendono pubblici i loro pensieri, le loro inquietudini, le loro regole. Il fastidio si è più volte tramutato in collera, durante la crisi economica iniziata nel 2007, e l’invito a privatizzare la politica europea, che oggi torna a formulare chiedendo che le …

Novellara (RE) Incontro sulla scuola

“Lo squalo a scuola”. Come difendere la scuola pubblica dai danni provocati dalla riforma Gelmini Iniziativa pubblica organizzata dal Circolo PD di Novellara (RE), presso il Circolo ricreativo novellarese, via Veneto 30. Interverranno: Manuela Ghizzoni, capogruppo PD Commissione Istruzione della Camera, Ilenia Malavasi, Assessore prov.le alla Scuola Stefano Mazzi, Assessore com.le alla Scuola

Interpellanza urgente del Partito Democratico sull'avvio dell'anno scolastico

Interpellanza urgente presentata dall’On Manuela Ghizzoni I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, per sapere – premesso che: a distanza di due anni dall’entrata in vigore del decreto-legge n. 112 del 2008, varato dal Governo e convertito dalla legge n. 133 del 2008, che all’articolo 64 ha previsto il taglio di quasi 8 miliardi di euro, in tre anni, agli organici del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA), pari a poco meno di 132.000 posti, determinati dalla cancellazione di 87.341 cattedre e 44.500 posti di personale ATA, sono sotto gli occhi dell’opinione pubblica gli effetti devastanti che si sono abbattuti sul nostro sistema d’istruzione pubblica, sulla sua qualità e sulla sua tenuta; il drastico taglio di personale, previsto dall’articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, ha determinato nell’anno scolastico 2009-2010 la cancellazione di 42.105 cattedre e 15.167 posti di Ata. A questi tagli e nonostante l’ampia disponibilità di posti vacanti e disponibili, è corrisposto il mancato rinnovo del contratto a tempo determinato per 14.000 docenti e per 8.000 …