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"Un errore spaccarci adesso basta col virus autodistruttivo", di Giovanna Casadio

Franceschini gelido con Veltroni: in una fase di crisi si deve lavorare col segretario. Non ho mai conosciuto leader senza limiti, ma preferisco lavorare per correggerli anziché denunciarli sui giornali Un documento ora serve solo a fare una conta.
Walter candidato premier alle primarie? Se la legislatura arriva a scadenza le primarie saranno nel 2012. Parlarne ora è un altro modo per farsi male da soli. Una giornata di riunioni e colloqui per Dario Franceschini, il leader della minoranza Pd che questa volta non è d´accordo con Veltroni, di cui è stato vice e poi successore alla segreteria del partito.
Onorevole Franceschini, dopo tanta stima e amicizia tra lei e Veltroni è sceso il gelo?
«L´amicizia e la stima sono un´altra cosa e restano intatte. Io faccio una valutazione politica. Ci troviamo in modo imprevisto in una crisi profonda e irreversibile del centrodestra e del modello berlusconiano della destra. Una frattura che potrà essere accompagnata nelle prossime settimane da alti e bassi ma che è irrecuperabile. Siamo in un paese pieno di tensioni sociali, coperte da un sistema d´informazione che appunto le occulta, ma sono drammatiche. In un quadro di questo tipo, nei sistemi che hanno tentazioni autoritarie i rischi per la democrazia aumentano quando si entra nella fase del declino. Perciò c´è il bisogno assoluto di un Pd unito e non attraversato da divisioni. Non rinuncio a nessuna delle idee su cui alle primarie sono andati un milione di voti a sostegno della mia candidatura. Però penso che quelle idee vadano utilizzate in positivo».
Ci vuole più lealtà, insomma?
«Non si tratta qui di lealtà. Ma va debellato quel virus che ha fatto tanto male prima all´Ulivo, poi all´Unione quindi al Pd, cioè di scegliere un leader per guidare il governo o il partito e, dal giorno dopo, iniziare il lavoro di indebolimento. È una cosa che dal 1996 ha riguardato tutti: Prodi, D´Alema, Amato, Rutelli, Fassino, Veltroni e, buon ultimo, me. Basta».
Il documento di Veltroni, Gentiloni e Fioroni che chiede un ritorno allo spirito originario del Pd, e a Bersani di cambiare strada, è dunque un errore?
«Non ho mai conosciuto ragioni o leader senza limiti. Ma in questo momento preferisco lavorare per correggerli piuttosto che denunciarli sui giornali. Un documento ora – al di là della volontà dei promotori che non ho dubbi sia costruttiva – finisce per contare solo per il numero di firme che avrà sotto e inesorabilmente divide. Quando c´è una conta, c´è una divisione».
Lei non lo firma quel documento?
«Ci mancherebbe altro. Peraltro non mi pare ci siano sul nostro tavolo argomenti tali da giustificare una spaccatura. Né mi presto alla caricatura per cui chi parla di vocazione maggioritaria pensa a un Pd che arriva da solo al 51% , e dall´altra parte chi parla di alleanze pensa di tornare all´Unione a undici partiti. Se ci sarà un colpo di mano di Berlusconi, si proverà a costituire un governo per cambiare la legge elettorale facendo appello in Parlamento a chi ci sta. Se invece la legislatura fa il suo corso naturale, allora occorre preparare un´alleanza – completamente diversa dall´Unione – attorno a un programma vincolante, riformista e condiviso. I percorsi per arrivare a quest´approdo possono essere elementi di discussione non di divisione».
Non si può non vedere la difficoltà del Pd, che è senza appeal nonostante la crisi della destra.
«È vero che alle regionali non c´è stato alcun recupero rispetto alle europee. Ma ci sono tanti luoghi, negli organismi di partito, in cui discutere e chi guida il Pd deve ascoltare e trovare la sintesi. Tutti quelli che hanno responsabilità, per primo io, diano prova di altruismo e generosità. Areadem – che rappresenta la minoranza – si riunirà prima della direzione del Pd e là si discute».
Di fatto ci sarà una conta dentro Areadem?
«Spero di no. Nei momenti difficili bisogna far prevalere gli interessi generali su quelli personali».
Veltroni potrebbe essere candidato premier alle primarie?
«Se la legislatura va a scadenza naturale, le primarie saranno nel 2012: direi che c´è tempo per parlare di candidati. Adesso è un altro modo per farsi del male da soli».

La Repubblica 16.09.10

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