Giorno: 12 Settembre 2010

Bersani alla Festa Democratica. Un risveglio italiano

L’intervento del Segretario del PD, Pier Luigi Bersani, alla chiusura della Festa Democratica nazionale Care democratiche, cari democratici, cari amici, cari compagni, questa nostra splendida festa è vissuta nel cuore stesso della città di Torino, città del Risorgimento e del lavoro. Città bellissima e ospitale. Assieme a voi saluto Torino e la ringrazio. Assieme a voi saluto il suo Sindaco, i dirigenti cittadini, provinciali e regionali del Partito. Grazie davvero. E’ stata una grande e bellissima festa. Chi ha voluto aggredirla non è riuscito a sfregiarla. Nelle nostre feste, a differenza di ormai tutte le altre, si discute anche con chi non la pensa come noi, si discute anche con gli avversari politici, si discute dentro alle tensioni della politica e della società. Si discute nelle piazze, all’aperto, secondo le normali regole della convivenza e dell’ordine pubblico. Penso che meriteremmo un ringraziamento da tutti quelli che sperano ancora che il nostro Paese possa essere un Paese civile. In ogni caso noi non accetteremo mai, così come ci ha cantato Francesco de Gregori in questa splendida …

«Disabili sempre più ultimi», di Augusto Battaglia*

Nuove nubi all’orizzonte per i disabili. Non bastava il penoso e goffo tentativo del decreto Tremonti di tagliare indennità di accompagnamento ed assegni di invalidità civile, sventato dalla grande mobilitazione delle associazioni dei disabili e delle loro famiglie. Ora è arrivato il Decreto 102 che rischia di compromettere irrimediabilmente il diritto al lavoro. L’articolo 5, infatti, al punto 7, mescolate alle misure sulle missioni militari internazionali, recita quattro righe destinate a determinare conseguenze drammatiche sul collocamento obbligatorio dei disabili. D’ora in poi gli avviamenti al lavoro di orfani e vedove di vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, e di soggetti equiparati come i superstiti delle vittime sul lavoro, avranno precedenza su ogni altra categoria, non saranno contenuti entro la quota di legge dell’1 per cento ed andranno inevitabilmente ad occupare i posti riservati ai disabili. Con quattro righe il Governo Berlusconi assesta un durissimo colpo ad una norma di civiltà, la legge 68 del 1999, frutto di un lungo lavoro parlamentare e per la quale i disabili italiani hanno lottato per più di vent’anni. …

"Tremonti disse: «La sicurezza sul lavoro è un lusso»", di Bianca Di Giovanni

L’esempio del ministro dell’Economia, che proferì quelle parole parlando delle piccole imprese Ma l’allergia alle regole è alla base di queste tragedie. Specie nelle ditte di dimensioni ridotte… Il ministro rilancia la sua tesi della deregulation, tanto cara al centrodestra e alla Confindustria. Intanto in manovra ha ridotto i fondi per le ispezioni ed ha svincolato l’attività d’impresa da regole e procedure. Le regole gli hanno sempre dato un po’ fastidio, che si trattasse di fisco, di ambiente, di impresa, di Europa. Per lui tutto va «semplificato»: è questo il segno della modernità, la chiave dello sviluppo. È un credo a cui Giulio Tremonti si è sempre dichiarato fedele, a dispetto dei mille cambiamenti di fronte, degli innumerevoli guizzi logici a cui ci ha abituati. Un credo condiviso, certo, con le schiere di finti liberisti senza mercato che affollano le platee confindustriali. Mal’ultima esternazione non dev’essergli riuscita bene. Quel «la sicurezza sul lavoro è un lusso che non possiamo permetterci», dichiarato al Berghem Fest, quell’incitazione a «rinunciare ad una quantità di regole inutili: siamo in …

"Napolitano: gravi negligenze Sicurezza, bufera su Tremonti", di Alberto Custodero

Il presidente della Repubblica esprime «indignazione per le gravi negligenze». Il ministro del Welfare Sacconi convocherà «al più presto un tavolo con Regioni e parti sociali sui rischi degli appalti». Ma i tre morti nella cisterna di Capua e l´operaio schiacciato da un macchinario in Toscana riaccendono la polemica fra il Pd e il ministro dell´Economia che, 17 giorni fa, sentenziò come la 626, la legge sulla sicurezza sul posto di lavoro, fosse «un lusso che non possiamo permetterci». Mentre il ministro del Lavoro è «colpito dal fatto che ancora una volta siano vittime di infortuni gravi o mortali nel lavoro coloro che operano in appalto, in particolare nei servizi di manutenzione», è il capo dello Stato a confidare «nella rapidità e nel rigore degli accertamenti da compiere e nella definizione delle normative di garanzia da adottare e far rispettare». «In una giornata funestata da più infortuni», Giorgio Napolitano «raccoglie la diffusa indignazione per il ripetersi di incidenti mortali causati da gravi negligenze nel garantire la sicurezza dei lavoratori in operazioni di manutenzione nei silos …

"Il flop delle ronde padane dopo un anno ce n´è una sola", di Vladimiro Polchi

Volute dalla Lega: in totale 8 vigilantes a Varazze. In Italia c´è un piccolo comune che può vantare un primato tutto suo: è Varazze, in Liguria. Tra i suoi 13mila cittadini, 8 hanno stabilito un record nazionale: sono i primi e forse unici “osservatori volontari per la sicurezza”, pienamente operativi. A oltre un anno dal decreto Maroni, che ha messo in regola le ronde, le richieste di iscrizione alle prefetture locali (e i corsi di formazione attivati) si contano infatti sulle dita di due mani. Ma solo i volontari di Varazze sono già in strada, nel rispetto di tutte le regole previste. «Siamo fieri del nostro primato», gongolano al Comune. E nel resto d´Italia? I rondisti restano invisibili. «In effetti registriamo pochissime iniziative», conferma Anna Palombi, presidente del sindacato dei prefetti. Un passo indietro. Il decreto Maroni, firmato l´8 agosto 2009, mirava a regolamentare il fenomeno delle ronde fai da te, istituendo appositi albi presso le prefetture e prevedendo rigidi requisiti per gli aspiranti volontari. Come è andata? Il Viminale non fornisce dati ufficiali e …

"Scuola, è il momento di vigilare", di Giuseppe Calicetti

Inizia un nuovo, delicato anno scolastico. Gli effetti della riforma Gelmini, che mira allo smaltellamento della scuola pubblica per comel’abbiamo conosciuta negli ultimi venti anni, inizieranno a farsi sentire. Sarà solo l’inizio. Un invito ai genitori di alunni e studenti: informatevi. E vigilate. Pretendete di sapere cosa accade all’interno delle aule scolastiche. Agli studenti più deboli, – stranieri, disabili, – alcuni diritti sono già stati tolti. Poi toccherà ai diritti dei vostri figli. Presidi e docenti, di fronte alle vostre domande, forse saranno vaghi. Non è un caso. Al ministro all’istruzione non fa piacere che si parli male della sua riforma epocale. Anche il dirigente dell’ufficio scolastico regionale nonamache i docenti dicano la verità sulla scuola. Se lo fanno, sono sanzionati. Insomma, per chi lavora nella scuola non è un bel momento. Voi, comunque, insistete. Pretendete di sapere cosa fanno a scuola i vostri figli. Minuto per minuto. Nei particolari. Chiedete chi, dove, quando, come, perché. Se vi va bene così: bene. Ma se notate qualcosa che non va: fatevi sentire. Pubblicamente. I docenti, in …

"Vivere al sud, un atto d'amore", di Guido Ruotolo

E adesso aspettiamo di vedere le immagini del Bertolaso di turno che arriva ad Atrani e spiega che la colpa è dell’incuria degli amministratori, che si deve mettere in sicurezza il costone della montagna. Chissà se il mare consegnerà le spoglie della povera Francesca, sparita nel fango. «Disastro annunciato», titola «il Mattino» di Napoli, che di nuovo è tornato, come ai tempi del terremoto dell’Irpinia del 1980, a sferzare le classi dirigenti del Mezzogiorno. Venerdì, ai funerali di Angelo Vassallo, c’erano centinaia di sindaci, di fasce tricolori e gonfaloni. Molti di loro, in quel 1980 erano giovani volontari che si impegnarono a prestare soccorso alle vittime e ai superstiti di quella tragedia. Oggi sono i primi cittadini di quei Comuni. Angelo Vassallo, il sindaco pescatore, era un gendarme del territorio, amava l’ambiente, il mare e il verde che circondava Pollica. Il sindaco di Atrani, Nicola Carrano, c’è da scommettere che si assolverà. Atrani. E prima, solo per ricordare le tragedie di questi ultimi anni, c’era stata Casamicciola, e Sarno. E poi Giampilieri, Messina. Soverato appena …