Giorno: 11 Settembre 2010

Il nostro avversario non è solo Berlusconi, ma i mali e i ritardi dell’Italia

Stefano Menichini ha intervistato la Capogruppo dei senatori democratici, Anna Finocchiaro sul difficile momento politico e sociale che sta investendo il nostro Paese. Una calorosissima accoglienza per il Presidente dei senatori democratici Anna Finocchiaro, che ha partecipato ad una intervista condotta dal direttore di Europa, Stefano Menichini, in diretta dal palco della Festa Democratica, in corso a Torino. Il primo pensiero è stato per il sindaco del Pd, Angelo Vassallo, ucciso barbaramente. E Anna Finocchiaro ha detto commossa che: “Il tema della legalità deve essere al centro dell’impegno politico dei Partiti e dei singoli. Questa drammatica perdita deve far comprendere quanto prezioso sia il lavoro di persone come Vassallo, che si oppongono alle mafie, che credono nelle regole e che per tutto questo sono disposte a morire. Si devono rompere gli stereotipi che il mezzogiorno è solo clientelismo, inefficienza, parassitismo, piuttosto che frantumare queste esperienze nella favola che il sud che non sa vivere nelle regole della convivenza civile”. Menichini ha ricordato che in questo momento Berlusconi, si trova in Russia e che da li …

"Il Conte Sismondi e il federalismo moderno", di Nadia Urbinati

Vi é un nome che circola nei siti internet dei simpatizzanti e dei militanti della Lega Nord, quello del conte di Sismondi, uno storico ed economista svizzero che visse tra Settecento e Ottocento e che cercò in Toscana le origini della sua famiglia. Sismondi fu certamente uno dei padri fondatori del federalismo moderno, ma non mancò di vedere e indicare i rischi incubati nel federalismo qualora questo non sia interpretato come una declinazione della teoria della libertà. Il federalismo comunitarista poteva essere altrettanto nefasto di un centralismo arrogante. Sismondi scriveva nel 1830 che le piccole patrie rendono l´opera liberale impossibile perché possono causare una resistenza riottosa al nuovo e al diverso e una volontà dogmatica di conservazione di supposte tradizioni antiche (questa era, a suo parere, la ragione per la quale la Svizzera aveva ancora una legge che consentiva la tortura). La volontà della nazione, spiegava, è rappresentata nei parlamenti nazionali non nei consigli cantonali, perché l´amministrazione locale non è luogo della sovranità politica ma un suo strumento perché la sovranità deve essere sopra le …

La cultura al tempo dei tagli

Vincenzo Vita, Emilia de Biase, Walter Vergnano, Ettore Scola, Carla Fracci, Paolo Beni, Giorgio Battistelli, Maurizio Roi, dal palco della Festa Nazionale ci hanno parlato dello scadimento della cultura nel nostro Paese, coordinati da Luca Del Frà. La cultura al governo non interessa, al PD sì. Così alla festa hanno preso la parola assieme agli epsonenti democratici chi la cultura la fa, ogni giorno tra mille difficoltà: il grande regista e sceneggiatore italiano, Ettore Scola, Carla Fracci, eccellenza della danza italiana nel modo, Walter Vergnano, Sovraintendente del Teatro Regio di Torino, Maurizio Roi, Presidente della Fondazione Arturo Toscanini, Paolo Beni Presidente Nazionale Arci e Giorgio Battistelli, esperto di teatro. Con loro Vincenzo Vita, senatore Pd, membro della Commissione istruzione e beni culturali del Senato, Emilia De Biasi, deputata Pd, membro della Commissione cultura della Camera. Il giornalista Luca Del Frà, ha introdotto il dibattito definendolo ‘contro i tagli e contro i bavagli’, in riferimento ai tafferugli che hanno interrotto il dibattito precedente, affermando però che ‘anche se è inalienabile che tutti abbiano il diritto di …

"11 settembre, missione incompiuta: tutti gli errori Usa nella lotta al terrore", di Loretta Napoleoni

In America, l’anniversario dell’11 settembre si profila polemico. Da una parte la destra cristiana incita a bruciare il Corano nelle pubbliche piazze e dall’altra il Tea Party, il movimento conservatore, accusa il Presidente Obama di essere musulmano. Invece di onorare i 3 mila morti nell’attacco terrorista più spettacolare della storia moderna, l’America cerca vendetta. Eppure pochi giorni fà le truppe di stanza in Iraq sono tornate a casa, una decisione che Washington ha preso per motivi elettorali: l’amministrazione non vuole arrivare alle mid-term elections di novembre, considerate una sorta di referendum sulla sua popolarità, con i cadaveri dei soldati americani negli aeroporti militari. Voltare pagina senza una vittoria è però difficilissimo. L’elettorato sa bene che le truppe si sono lasciate alle spalle una nazione democratica, che però da sei mesi non riesce a formare un governo, un Paese etnicamente diviso dove la violenza sta tornando a far parte del quotidiano. Il desiderio di vendetta della destra cristiana nasce proprio dalla certezza di aver perso la guerra contro il terrorismo, non solo in Iraq ma anche …

"Scuola al via tra precari e polemiche", di Caterina Pasolini

Le mamme hanno già fatto le scorte e non solo di quaderni. Perché nella scuola che riapre tra due giorni per quasi otto milioni di alunni dalle materne alla maturità, manca di tutto. Dai professori agli insegnanti di sostegno, dalle aule, ai banchi alla carta igienica che si porta da casa. Lunedì suonerà la campanella in classi che si annunciano sempre più affollate, e persino fuorilegge visti i dati record di 37 studenti in una stanza. Tra supplenti non ancora nominati, professori che diminuiscono, ore di sostegno ridotte al lumicino e 22mila precari a rischio stipendio per i tagli. In questo quadro preoccupante il ministro Mariastella Gelmini ieri ha illustrato le nuove regole per diventare insegnanti, annunciando che «tra sette anni i 220mila precari saranno stati riassorbiti». Immediata la reazione di Cgil scuola e del Pd che l´accusano di falsare i dati e parlano di «bufala, imbroglio». Intanto i Cobas si danno appuntamento a Roma lunedì per un sit-in di protesta contro «un ministro che racconta favole», mentre domani i precari siciliani annunciano “l´invasione dello …

«Una tregua tormentata che fa intravedere la tensione Nord-Sud», di Massimo Franco

Un coro per la stabilità ma intanto continuano gli attacchi a Fini La parola d’ordine «governare» è così ripetuta, quasi gridata, che acquista il suono di un esorcismo. Serve a scacciare il fantasma di uno scioglimento delle Camere a ottobre, inseguito fino a due giorni fa dalla Lega e minacciato dallo stesso Pdl dopo la defezione del gruppo Futuro e libertà. Vuole evocare una maggioranza allargata, proprio perché il movimento del presidente della Camera, Gianfranco Fini ha tolto certezze alla coalizione uscita trionfante dal voto del 2008. Scansa il pericolo di una crisi ravvicinata, con il timore che una volta aperta nessuno riesca a controllarla; e magari si tenti di formare un’altra maggioranza. E forse rende meno difficile un accordo nel centrodestra che garantisca al premier uno scudo nei processi che lo vedono imputato. Apparentemente, la Lega è isolata. La sua corsa verso il voto è stata fermata da Silvio Berlusconi, che avrebbe convinto Umberto Bossi additandogli «il trauma» per gli elettori e i mercati internazionali, ha spiegato il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Ma …

"Sui banchi delle elementari 100mila figli di immigrati", di Maria Novella De Luca

Nell´anno scolastico che sta per cominciare saranno circa l´11% di tutti gli iscritti alla prima elementare. Ma già nel 2015, secondo una stima della Fondazione Giovanni Agnelli, il loro numero salirà al 17%. Ossia centomila bambini, immigrati di seconda generazione, che approderanno tutti insieme sui banchi della scuola primaria. Romeni, albanesi, cinesi, maghrebini, filippini, indiani, nati qui, nel nostro paese, nuovi italiani tra gli italiani, spesso ben integrati e bilingui, eppure ancora stranieri, perché senza cittadinanza e dunque con i diritti a metà. Bimbi e ragazzi made in Italy, con la pelle nera, gli occhi a mandorla, europei, asiatici, africani, simili e diversi insieme, figli di quel mini baby-boom dovuto all´immigrazione “residente” che negli ultimi anni ha fatto risalire il nostro avaro tasso demografico. C´è un nuovo mondo che bussa alle porte della scuola italiana, la fotografia del Paese che verrà, multietnico sì ma non ancora multiculturale, come sottolineano da tempo storici, demografi, insegnanti. Per i bambini immigrati infatti il percorso di studi sembra già “segnato” e accidentato sul nascere. Racconta Paolo Mazzoli, dirigente scolastico …