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Ghizzoni: scelte del governo non faranno mai esaurire le graduatorie

Scuola, Pd: su precari Gelmini fa inversione a U, ma mente

“Non è passata neanche una settimana dalla conferenza stampa sulla presentazione del nuovo anno scolastico che il ministro Gelmini ha già fatto inversione ad U sui precari della scuola. Peccato che le sue aspettative, seppur rosee, non sono coerenti con le sue azioni e non faranno esaurire mai le graduatorie”. E’ severo il commento della capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni al Regolamento sulla formazione iniziale dei docenti presentato questa mattina a Palazzo Chigi dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. “Il 2 settembre – sottolinea Ghizzoni – il ministro affermava con incrollabile certezza che il Paese non avrebbe mai potuto assumere i 200.000 precari della scuola; oggi, con altrettanta certezza, il ministro ci informa che grazie ai pensionamenti basteranno 6- 7 anni per esaurire le graduatorie permanenti. Stime molto rosee, ma poco veritiere anche perché se è vero che i pensionamenti liberano posti, è altrettanto vero che se i posti vengono poi cancellati (così come é accaduto per gli 87.000 definiti nella finanziaria 2008) e non si provvede ad immettere in ruolo sui posti vacanti e disponibili (proprio come e avvenuto in questi due anni di Governo Berlusconi) le graduatorie non si esauriranno mai. E’ inoltre stupefacente la leggerezza con la quale il ministro afferma che l’ennesima riforma epocale potrà formare docenti solo secondo il fabbisogno, per evitare nuovo precariato. Come se non sapesse che tale criterio valeva anche per le Siss in cui l’accesso era a numero chiuso sulla base delle esigenze didattiche regionali. Il problema, ancora una volta, è che se il Governo non provvede a regolari immissioni in ruolo, il fabbisogno si trasforma inevitabilmente in precariato. E il ministro dovrebbe saperlo bene visto che la sua maggioranza, ministro Moratti in testa, è la principale responsabile della situazione attuale”.
Ufficio stampa Gruppo deputati Pd

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BACHELET: LA GELMINI CREA NUOVE ASPETTATIVE E NUOVO PRECARIATO

Anche dopo i mostruosi tagli della legge 133/2008 i posti vacanti e disponibili sarebbero ancora 20mila, dichiara oggi il Ministro Gelmini; ma perfino questi posti, il Ministro dimentica di dirlo, il suo Governo li coprirà, anche quest’anno, deliberatamente, con personale precario, anziché reclutare personale stabile almeno in tale modesta misura, molto inferiore a quanto previsto da Prodi e Fioroni per questo stesso anno. Parlare di lotta al precariato e stima del fabbisogno a commento di un mediocre provvedimento governativo che regolamenta la formazione iniziale degli insegnanti ma non prevede alcun reclutamento, e quindi crea con ogni probabilità nuove aspettative e nuovo precariato, apparirebbe francamente spiritoso se non ci fosse, sullo sfondo, la tragedia dei precari meritevoli che restano per strada e della scuola pubblica che muore dissanguata.

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SCUOLA: BASTICO (PD), “ATTEGGIAMENTO GELMINI ANTI ISTITUZIONALE”. “LE SUE SCELTE AUMENTANO IL PRECARIATO”

Dichiarazione della senatrice del Pd Mariangela Bastico
“Un atteggiamento profondamente antiistituzionale quello del ministro Gelmini: il Governo è chiamato a risolvere i problemi dell’oggi, indipendentemente dalle cause che li hanno determinati”. Lo dichiara la senatrice del Pd Mariangela Bastico che precisa: ” E’ vero che il precariato non nasce oggi, ma il Governo non fa nulla per risolverlo, anzi lo sta aggravando; ed è assai curioso che il Ministro evochi il passato come l’età del male, dimenticando che nella seconda Repubblica per la maggioranza degli anni ha governato Berlusconi”. Bastico fa poi presente che “le nuove modalità di formazione che il Ministro ha illustrato oggi in Conferenza stampa, costituiscono un ulteriore aggravamento del precariato. Infatti, la strada maestra è e rimane quella della stabilizzazione dei 150 mila precari in tre anni come previsto dalla Finanziaria 2007. Inoltre, è necessario riattivare i concorsi per le graduatorie esaurite e definite le nuove norme per la formazione iniziale dei docenti collegandole con le modalità di reclutamento”. “E’ proprio quello – sottolinea la parlamentare del Pd – che il Ministro non ha fatto, stabilendo che occorrono una laurea quinquennale e un anno di tirocinio per insegnare; e come saranno assunti i docenti? Il Ministro apre una autostrada per un nuovo precariato”.

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SCUOLA: GELMINI, ECCO LE NUOVE REGOLE PER DIVENTARE INSEGNANTI =
(ASCA) – Roma, 10 set – Un anno di tirocinio per legare teoria a pratica, attivazione dell’insegnamento solo in base alla necessita’ per evitare il precariato, piu’ inglese e competenze tecnologiche: cambia radicalmente la formazione iniziale degli insegnanti. Il Ministro Gelmini ha infatti firmato il Regolamento sulla formazione iniziale dei docenti per passare, ha detto oggi illustrando il prpvvedimento a Palazzo Chigi, ”dal sapere al sapere insegnare”.
Le nuove norme si sviluppano, in particolare, su quattro grandi direttrici: il Tirocinio da svolgere direttamente a contatto con le scuole e col ”mestiere” di insegnante, perche’ insegnare non puo’ essere solo teoria ma anche pratica; il numero di nuovi docenti sara’ deciso in base al fabbisogno. Fine dell’accesso illimitato alla professione che creava il precariato; con la fine del precariato sara’ consentito ai giovani l’inserimento immediato in ruolo.
Previste poi Lauree specifiche per ciascuna classe di abilitazione. Piu’ inglese (necessaria la certificazione B2 in lingua inglese per abilitarsi) e nuove tecnologie, migliore preparazione per l’integrazione dei disabili.
”Oggi inseriamo un nuovo tassello nella riforma destinata a cambiare il nostro sistema scolastico – ha affermato il ministro – un tassello fondamentale, perche’ riguarda la formazione iniziale dei futuri insegnanti. Prevediamo una selezione severa, doverosa per chi avra’ in mano il futuro dell’Italia e sostituiamo alle vecchie SSIS un percorso di lauree magistrali specifiche e un anno di tirocinio coprogettato da scuole e universita’, concentrato nel passaggio dal sapere al saper insegnare”.
Il regolamento e’ il frutto del lavoro della Commissione presieduta dal professor Giorgio Israel, a cui e’ seguita un’azione di confronto con il mondo della scuola e delle associazioni per l’integrazione scolastica. L’obiettivo dei nuovi percorsi e’ garantire una piu’ equilibrata preparazione disciplinare, didattica e pedagogica nel corso delle lauree magistrali e lo svolgimento di un anno di percorso, il Tirocinio formativo attivo, direttamente a contatto con le scuole.
Chiudono le SSIS (Scuole di Specializzazione all’Insegnamento Secondario)per le secondarie di primo e secondo grado e al loro posto si da’ vita al Tirocinio Formativo Attivo della durata di un anno, terreno di incontro tra scuola e universita’. Durante il Tirocinio sara’ dedicato ampio spazio all’approfondimento della didattica con esperienze sul campo che facilitino il passaggio dal sapere al sapere insegnare.
In questo Regolamento – spiega il Ministero – e’ stato dato pieno riconoscimento al sistema nazionale dell’istruzione (formato dalle istituzioni scolastiche statali e paritarie), tanto nel coinvolgimento nei tirocini quanto nel calcolo dei fabbisogni del personale docente, e si inizia a prevedere la possibilita’ di svolgere tirocini anche nelle strutture di istruzione e formazione professionale dove e’ in atto la sperimentazione dell’obbligo formativo e nei Centri per l’istruzione degli adulti.
Inoltre gli Uffici scolastici regionali organizzeranno e aggiorneranno gli albi delle istituzioni scolastiche accreditate che ospiteranno i tirocini sulla base di appositi criteri stabiliti dal Ministero, evidenziandone buone prassi e specificita’. Gli USR avranno anche funzione di controllo e di verifica sui Tirocini. Sino alla costituzione degli albi, le Universita’ scelgono liberamente le scuole, di concerto con gli USR che mantengono compiti di vigilanza.
Il consiglio di corso di tirocinio, che prevede la presenza di scuola e universita’, ha compiti di coordinamento e di progettazione e rappresenta il terreno di incontro e di raccordo tra le due realta’.
Le commissioni di abilitazione prevedono un equilibrio tra scuola e universita’ e un peso determinante del tirocinio e della prova didattica sul voto di abilitazione.
L’anno di tirocinio prevede forme di interazione e coprogettazione del percorso tra istituzioni scolastiche e atenei. E’ stato previsto uno specifico spazio di laboratori destinati ad approfondire quanto viene fatto in classe.

SCUOLA:GELMINI,IN 6-7 ANNI ATTUALI 220.000 PRECARI ASSORBITI
(ANSA) – ROMA, 10 SET – ”E’ difficile fare previsioni esatte, ma secondo stime del ministero nei prossimi anni ci saranno tanti prepensionamenti e dunque nell’arco di sei, sette anni, c’e’ la ragionevole certezza che gli attuali 220.000 precari potranno essere assorbiti dal sistema di istruzione”.
Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare il nuovo regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti.
”Questo agevolera’ la condizione dei nuovi insegnanti che si formeranno con il nuovo sistema”, aggiungendo che dal 2011 le nuove lauree partiranno in base a un sistema di programmazione
del fabbisogno. (ANSA).

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