La conferma arriva dai dati del ministero dello Sviluppo economico. Ghizzoni: “La crisi colpisce in primo luogo le aziende meccaniche”.
L’on. Manuela Ghizzoni del Pd commenta i dati del monitoraggio statistico su industria e aree di crisi riguardanti l’area carpigiana. Ecco la sua nota.
«I dati del monitoraggio statistico su industria e aree di crisi del Ministero dello sviluppo economico testimoniano lo stato di difficoltà dell’economia carpigiana.
Il dato che riguarda Carpi denuncia che i lavoratori in cassa integrazione straordinaria nel periodo 2008 e 2010 ammontano a ben 1077. Dati aggiornati risulterebbero ancora più allarmanti perché, come sappiamo, in termini occupazionali le conseguenze più pesanti della crisi economica e finanziaria esplosa nell’agosto del 2007 si sono manifestate nel corso degli ultimi mesi.
Alcune importanti aziende e cooperative carpigiane, storicamente connesse al tessuto produttivo locale, sono state pesantemente coinvolte dalla crisi. Gli allarmi delle associazioni datoriali e sindacali sono pertanto giustificati e trova conferma il quadro preoccupante emerso dai dati forniti dal comune di Carpi, nel luglio scorso, sulla crescita della cassa integrazione e del tasso di disoccupazione, soprattutto tra i giovani e le donne, con le imprese cessate nel primo trimestre 2010 che sono state più di quelle avviate.
La ripresa appare dunque lontana e comunque sarà molto, troppo lenta. La crisi colpisce in primo luogo le aziende meccaniche, ma dobbiamo tenere conto anche dei problemi del tessile abbigliamento, per il quale è ancora in corso un lungo processo di ristrutturazione del distretto.
È quindi sempre più urgente una politica industriale degna di questo nome che metta al centro i temi dell’economia e del lavoro, e lasci perdere quelli di interesse esclusivo del Presidente del Consiglio, come il processo breve. È necessaria una politica industriale anticiclica che investa sul sapere e sulla ricerca – come in Germania, la cui ripresa non è detto funzioni da locomotore per tutta l’Europa – mentre il Governo ha fatto una manovra che punisce solo i ceti più deboli e gli enti locali, con conseguenze devastanti sul Comune di Carpi e sui comuni limitrofi.
Per quanto riguarda l’Unione Terre d’Argine si stimano tagli nel biennio 2011-2012 pari a 6 milioni di Euro per Carpi, 1 milione e duecento mila euro per Soliera, 900 mila euro a Novi e 700 mila euro a Campogalliano. Sarà necessaria una forte mobilitazione nei territori, per far salire la voce di protesta di chi non si sente rappresentato da un finto federalismo che sta togliendo ai Comuni il minimo indispensabile per far funzionare i servizi e che non guarda ai problemi veri del Paese e delle comunità locali.
Tutto ciò in un quadro nazionale con una disoccupazione oltre all’8% e dove è senza lavoro un giovane su 4, come ha rilevato l’Istat di recente. Un dato peraltro relativo, perché non vengono calcolati gli inoccupati, quelli che un lavoro non l´hanno mai avuto e che probabilmente sopravvivono con il lavoro in nero, mentre continua a crescere il numero di coloro che hanno rinunciato a cercare lavoro.
Ciononostante il Presidente del Consiglio continua a rinviare la nomina del ministro allo Sviluppo economico, dopo le dimissioni di Scajola risalenti a quattro mesi fa. Una latitanza scandalosa, alla luce del fatto che a quel ministero è legato il destino di migliaia di lavoratori e la crescita economica del Paese».