Giorno: 2 Settembre 2010

"Un medico non si fa a colpi di crocette", di Ignazio Marino*

Caro direttore, sono 90 mila le ragazze e i ragazzi che oggi affronteranno i test d’ammissione alle facoltà di Medicina. Novantamila persone, ognuna con la sua storia, con la sua cultura, con la sua sensibilità, con la sua attitudine all’ascolto e alla solidarietà. Qualcuno saprà fin dove Alessandro Magno spinse i confini del suo impero, altri riconosceranno i versi di Pavese, in molti sapranno dire chi era Ippocrate. Ma nessuno sarà in grado di rispondere alla domanda: fare il medico è un mestiere o una missione? Nessuno potrà farlo, semplicemente perché questa domanda non figurerà tra quelle 80 alle quali il medico del 2016 dovrà rispondere in queste ore. A nessuno di loro verrà chiesto, neanche in un colloquio psico-attitudinale, perché vuole fare il medico, com’è nata la sua vocazione. Se c’è. Credo che una cultura generale sia necessaria per affrontare il mondo, ma per essere medico oltre che per farlo occorre avere dentro anche empatia, senso di responsabilità, capacità di prendersi cura dell’altro, attitudini che nessuna crocetta su un test a risposta multipla potrà …

"La riscoperta di un telegiornale", di Curzio Maltese

Nella vita pubblica italiana c´è soltanto una cosa peggiore del teatrino della politica ed è il teatrino del giornalismo televisivo. Prevedibile, fatuo, servile, in mano da vent´anni a una casta d´intoccabili, i domatori del circo mediatico. Quando vengono interrogati, hanno sempre una scusa pronta: non hanno tempo, soffrono di stress (questa parola orribile), sono preoccupati per la crisi economica, per la guerra in Afghanistan, per le prossime vacanze in Italia, per la salute della madre, per le prossime elezioni politiche, per una partita a bridge con il cugino; e se hanno più di un figlio, li accusano di essere incapaci di giocare, perché litigano incessantemente. Poi, come è naturale, qualsiasi cosa accada, «tutta la colpa è sempre della società». L´inchiesta inglese rivela una condizione tremenda. Sebbene si proclamino intelligenti e progrediti, gli uomini del 2010 hanno perduto quella che Goethe chiamava «la natura originale» e Leopardi «il primo uomo». Hanno ucciso la loro anima infantile, che dovrebbe accompagnarli sino alla morte. Appena l´infanzia muore o si esaurisce in noi, si spegne l´immaginazione, il cuore, l´intelligenza, …

"Muore dov’era nato: l’agonia Pdl a Milano", di Francesco Lo Sardo

Pessime notizie per la destra milanese sempre più alle corde sul mega-progetto del 2015. Di tutte le disgrazie che gli sono capitate – e che in gran parte s’è procurato da solo – quella della morte annunciata dell’Expò 2015 che dalla berlusconianissima Milano finirà a Smirne, in Turchia, è forse la peggiore di tutte. Peggio del terremoto dell’Aquila, della festa di Noemi a Casoria, dei rendez-vous con le escort, della bocciatura del lodo Alfano da parte della Consulta, della rivolta di Fini. L’Expo dalla Padania all’Asia minore. Un fallimento epico dai forti connotati simbolici, una parabola rovinosa che porta la firma di Berlusconi: che smaschera anni di retorica sul “governo del fare”, straccia le maschere di cartapesta della propaganda, scioglie il cerone su un logoro make-up incapace di coprire le profonde ferite, non più solo le rughe, della carcassa del Pdl del nord. Ieri il ben informato Italia Oggi ha dato definitivamente per spacciata la celebrazione a Milano di Expo 2015. Smirne, città turca “del fare” assai più efficiente della metropoli del centrodestra meneghina “del …

"Il piano del Cavaliere per votare a marzo", di Claudio Tito

All´accordo non ci crede. Dei “finiani” non si fida. «Le elezioni a marzo sono quasi inevitabili». Silvio Berlusconi non vede più spazi di manovra. Il percorso che porta ad un´intesa con il presidente della Camera è «strettissimo». Anzi, nonostante il batter d´ali delle “colombe”, lo considera sbarrato. Al punto di preparare una vera e propria road map che porti al voto anticipato in primavera e alla definizione di un “salvacondotto” prima che le eventuali sentenze di condanna diventino definitive. E soprattutto prima che l´incubo della pena accessoria, quella dell´”interdizione dai pubblici uffici”, diventi esecutiva. Discorsi che ieri nella riunione con Umberto Bossi e martedì nel summit con il ministro della Giustizia Alfano e con Niccolò Ghedini, il premier ha deciso di esplicitare. «Come potete pensare – ha chiesto ai suoi interlocutori – che io vada avanti con delle persone che manifestamente puntano a distruggermi?». Il Cavaliere è pronto a un passo indietro solo in presenza di una «totale adesione» dei finiani al testo sul processo breve. «Ma non mi pare che questo sia il loro …

"Tensione tra i supplenti. Arrivano i carabinieri", di Maria Teresa Martinengo

Sono arrivati anche i carabinieri alla chiamata dei supplenti annuali di Lettere delle medie, ieri mattina, alla scuola di via Ada Negri. All’inizio delle operazioni un rappresentante del comitato precari ha preso il microfono per comunicare la mobilitazione del pomeriggio (il programma in progress ha incluso, alla fine, marcia dall’istituto Berti al Provveditorato, presidio, incontro con il provveditore, spedizione alla Festa del Pd per incontrare Bersani), ma la funzionaria Caterina Petrasanta ha reagito annunciando una telefonata alla forza pubblica. Ne è seguito un lungo momento di tensione con i docenti – oltre 200 i presenti – ad urlare «vergogna!». Poco dopo nell’aula magna sono entrati i militari che hanno preso atto dell’accaduto e se ne sono andati. Le operazioni sono quindi iniziate: chiamata di un docente, scelta del posto, annuncio dell’abbinamento. Così fino al pomeriggio: 350 cattedre assegnate, graduatoria praticamente esaurita. Una giornata, quella di ieri, in via Ada Negri, come al Berti (cattedre di diritto, discipline tecniche, educazione fisica), come alle nomine del personale non docente, filata tra speranze, soddisfazione per il posto ottenuto, …

«E se a “scattare” fosse il merito?», di Giancarlo Cerini *

Motivi di urgenza Non è facile riprendere il filo del discorso sulla valorizzazione della professione docente o, come si dice, sul merito. Pesa ancora il retaggio negativo della vicenda del “concorsone” di una decina di anni fa (beneficio permanente di 3.000 euro annuali da attribuire al 20% dei docenti, previa procedura concorsuale). Inoltre, le proposte di legge al momento sulla “piazza” (cfr. progetto di legge Aprea, n. 953, Atti Camera) sembrano forzare troppo gli attuali (seppur sonnolenti) equilibri, prefigurando una stratificazione permanente dei docenti su tre fasce di carriera (sul modello della docenza universitaria), e preannunciano una drastica riduzione delle prerogative sindacali in materia di contrattazione sulla professione docente. Non è un buon viatico. E’ però urgente riprendere una riflessione su “merito, professione, carriera” , aprendo nel mondo della scuola un dibattito franco e leale sul futuro del nostro sistema educativo, introducendo tra le riforme necessarie anche elementi di dinamismo “virtuoso” nella professione docente. Per almeno tre buoni motivi: 1) non fosse altro, per riconoscere il lavoro di chi si impegna –nonostante tutto – con …

L'Europa raccontata da Felipe Gonzalez

L’ex capo dello stato spagnolo alla terza Festa Democratica nazionale di Torino, racconta l’Europa. Bisogna credere nei giovani e rimetterci al passo con la rivoluzione teconologia – Guarda il video. La Sala Norberto Bobbio è piena anche nella quarta serata della Festa Democratica Nazionale. Sono le 22.00 e sul palco per tenere, non una lezione, come ci tiene a sottolineare, ma una testimonianza, c’è Felipe Gonzalez, ex Presidente del Governo della Spagna dal 1982 al 1996, sull’Europa. Si definisce un “pessi-ottimista”. Sogna un’Europa che sappia tornare al primo posto come potenze Economico-politica. Non più una potenza che sa solo pagare le fatture ma poi non ha il giusto peso nei posti che contano. Un’Europa che abbia le proprie cantine piene di nuovi Bill Gates o un nuovo fenomeno Google, made in Europa. Ma sa che finché non saranno i dirigenti politici a comprendere che tutto questo è possibile, non ci sarà il vero cambiamento. 20 anni fa la fine della politica dei blocchi, con la liquidazione del blocco comunista e la rivoluzione tecnologica, che ha …