"Cl e quegli strani applausi a Marchionne", di Massimo Faggioli
Il liberalismo di Comunione e liberazione è al di sopra di ogni sospetto, quando si tratta di tributare applausi agli ospiti di riguardo. La lista degli applauditi al Meeting di Rimini è tra le cose più ecumeniche la chiesa italiana possa vantare. Ma quello degli applausi è il solo liberalismo di cui possano fregiarsi Cl e il Meeting di Rimini che ne è la vetrina. L’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ha parlato del ruolo del mercato, della concorrenza internazionale, dell’esigenza di mobilità, della ricerca e della cultura nel mondo di oggi. In particolare, ha dichiarato archiviata la distinzione «tra capitale e lavoro, tra padroni e operai». A sentire gli applausi , sembrava che la platea fosse costituita dalla Harvard Business School e non dal Meeting di Cl. Gli applausi a Marchionne, infatti, si possono spiegare solo in due modi: Cl è rimasta folgorata sulla via di Damasco da una visione dell’economia totalmente aperta, internazionalizzata e affidata ai soli meccanismi della concorrenza; oppure, in una radicale dissonanza tra le radici politico-culturali di Cl da una …