Mese: Agosto 2010

"Tra gli schiavi dei pomodori senza tetto né legge", di Francesca Paci

Ho paura, alla fine ci spareranno dalle case anche qui», ammette il diciannovenne ivorense Gibril riavvolgendo il sacco a pelo nella masseria abbandonata tra i campi che circondano Palazzo San Gervasio, al confine tra Basilicata e Puglia, dove secondo il Cnel il livello d’integrazione sfiora i minimi nazionali. Gibril è al suo debutto agrario, ma sullo sfondo incombe il fantasma di Rosarno, la rivolta, tutti contro tutti. Quando due mesi fa ha perso il posto da saldatore a Vicenza, dov’era emigrato nel 2007, si è rimboccato le maniche e ha raggiunto l’esercito di sanculotti che, seguendo il ciclo delle stagioni, raccoglie i frutti maturi del tacco dello stivale. Spalle indispensabili, nell’Italia in cui l’invecchiamento della popolazione è direttamente proporzionale alla voglia di zappare la terra. Eppure quei mille centrafricani, magrebini. rumeni, che come Gibril «campeggiano» alle porte di Palazzo San Gervasio, sono una bomba a orologeria: per quanto il paese chiuda gli occhi, il tic tac turba le languide notti estive. Sebbene affrontata sempre come un’emergenza, l’alluvione agostana di braccianti stranieri investe da 20 anni …

"Ragazzi senza prof ma si spende per la mininaja", di Francesca Puglisi

Mentre chi è di ruolo va in vacanza, spesso il precario della scuola (117.265 docenti e 69.320ATA)da luglio a settembre se vuole mangiare, pagare l’affitto e altre amenità del genere, deve trovarsi un lavoro stagionale. Perché ogni anno viene licenziato dallo Stato a Giugno e riassunto a Settembre. Oggi con i tagli di Gelmini sono migliaia i precari che, licenziati a Giugno, non ritroveranno il proprio posto di lavoro a settembre, semplicemente perché quel posto in organico è stato cancellato. Questo, non in nome di una riforma che dà qualità alla scuola pubblica, ma semplicemente per fare cassa sottraendo futuro all’Italia intera. E mentre si taglia il personale scolastico e si realizza il più grande licenziamento di massa che abbia mai vissuto il nostro Paese, 132.000 posti in tre anni, il Governo aumenta la spesa corrente Statale per consulenze, acquista cacciabombardieri, alleva nuovi balilla con la mininaja, butta al macero tonnellate di inutilizzati vaccini influenzali che ha ingrassato qualche multinazionale del farmaco. Non c’è qualità nella scuola, senza continuità didattica. Perché la relazione educativa, per …

Al voto la sfiducia a Caliendo, governo nei guai.

La Camera voterà mercoledì la mozione di sfiducia al sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo. E’ quanto ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio accogliendo la richiesta del PD, che ha presentato la mozione due settimane fa, prima che il PDL scoppiasse. Nella mozione si legge che il sottosegretario Caliendo “non può non essere politicamente censurabile”. Il testo della mozione, essendo stato depositato a Montecitorio quando Caliendo ancora non risultava indagato, potrebbe subire dei piccoli ritocchi. Nella mozione si ricorda come la P3 trovava “udienza in esponenti del governo, tra i quali il sottosegretario alla Giustizia, senatore Giacomo Caliendo” e che lo stesso Caliendo “ha confermato in questi giorni la sua presenza a convivi con tale gruppo di persone, ma ha negato che, in sua presenza, si sia parlato di come condizionare organi dello Stato”, i firmatari della mozione ritengono che “al di lá della responsabilitá penale, non può non essere politicamente censurabile la partecipazione del Sottosegretario Caliendo” a riunioni “in compagnia del capo degli ispettori ministeriali dottor Miller, con un bancarottiere pregiudicato sospettato di …

Mentre… (Newsletter n° 7 – luglio 2010)

Mentre avanza inarrestabile la crisi istituzionale e politica determinata dalla incapacità del Premier di accettare il dissenso e le prerogative degli organismi democratici sanciti dalla Costituzione, mentre le cronache quotidiane – ad esclusione di quelle di regime del TG1 e dei media controllati dal potere – ci raccontano l’inaudito comportamento di esponenti di Governo e maggioranza privi di senso dello Stato e legati a cricche affaristiche illegali (come testimoniano le vicende che hanno portato alle dimissioni, dopo molte resistenze, di due ministri e un sottosegretario e il coinvolgimento in affari discutibili di dirigenti politici di primo piano del Pdl), mentre emerge quanto sia necessario affrontare una nuova questione morale, mentre diviene sempre più evidente il tradimento delle promesse elettorali del centrodestra e della sua indifferenza ai problemi veri degli italiani (che certamente non sono di essere intercettati al telefono mentre raccontano le loro preoccupazioni per il futuro), mentre cresce la distanza tra questa classe politica e ogni idea di legalità e trasparenza e affiora l’innata tendenza ad imbavagliare la libera stampa, mentre è ormai insostenibile …

"Famiglie in difficoltà col mutuo. Tanti co.co.pro. senza indennità", di Marco Ventimiglia

Sempre più famiglie che non ce la fanno a pagare un mutuo, sempre più persone che perdono il lavoro e si rivolgono, spesso invano, allo Stato per ricevere i sussidi peraltro previsti dalla legge. Potremmo chiamarlo il quotidiano stillicidio della crisi, ovvero le notizie assortite che certificano le drammatiche condizioni economiche di fasce crescenti della popolazione, a fronte dei silenzi o peggio dei negazionismi governativi. In particolare, ieri si è appreso degli interventi dell’Abi per sospendere il pagamento del mutuo alle famiglie non più in grado di farvi fronte, mentre la Cgil ha diffuso dati allarmanti sul numero crescente dei collaboratori a progetto che chiedono l’indennità una tantum e non riescono nemmeno a riceverla. Cominciamo dall’Associazione Bancaria Italiana che ha illustrato unoscenario preoccupante sul credito immobiliare. Vivono soprattutto del Nord Italia, in difficoltà per licenziamenti e cassa integrazione, i nuclei familiari che hanno ottenuto la sospensione del pagamento delle rate del mutuo in base, appunto, al “piano famiglie” varato mesi fa dalla stessa Abi. A pesare, naturalmente, l’onda lunga della crisi economica che negli ultimi …

"Il ricorso alla mossa del cavallo", di Marcello Sorgi

Se davvero verrà confermata stasera, alla vigilia della votazione sulla mozione di sfiducia al sottosegretario Caliendo, coinvolto nell’inchiesta sulla P3, la decisione dei deputati finiani di astenersi domani nella votazione che mette a rischio il governo, a meno di una settimana dalla rottura tra Berlusconi e Fini, darà subito il segno del cambiamento di passo del nuovo gruppo, interno al centrodestra ma distinto adesso dal Pdl. Un appoggio esterno, né pieno, né convinto a Berlusconi, specie in una materia come la legalità, su cui il presidente della Camera s’è impegnato in prima persona. E tuttavia niente che possa far pensare che «Futuro e libertà», come hanno scelto di chiamarsi i dissidenti, possa già staccare la spina. Seppure le loro intenzioni saranno spiegate chiaramente in aula, a cominciare dall’esigenza di prendere le distanze dall’iniziativa dei dipietristi, che con l’appoggio del centrosinistra hanno promosso l’iniziativa per far uscire Caliendo dal governo, il risultato di questa presa di posizione – per di più condivisa anche da Casini e dall’Udc – sarà di far sembrare il governo anche più …

"Pd in pressing sulla Lega. Ma serve tempo", di Goffredo De Marchis

Pier Luigi Bersani continua a puntare la Lega: «Qualche contatto c´è, ma sono abbottonati – raccontava ieri ai suoi fedelissimi -. Si prenderanno agosto per pensarci su». Per pensare cioè al governo di transizione, alla via d´uscita che il Partito democratico offre a Bossi. Il Pd ha incassato ieri una frattura nel campo dell´opposizione sulla mozione di sfiducia a Caliendo. L´Udc e l´Api di Francesco Rutelli oggi si riuniscono con i finiani per stabilire una linea comune, l´astensione sul documento presentato dai democratici. Ma Bersani non è affatto preoccupato: «Sarà evidente comunque la spaccatura della maggioranza. E si vedrà bene che a Berlusconi sono rimasti solo i leghisti. Dal pratone di Pontida, dai balconi della Padania il voto di Pdl e Lega a favore del sottosegretario indagato non sarà un bello spettacolo». Oggi e domani può andare in scena la saldatura embrionale di un terzo polo con Casini, Fini e Rutelli. Ed è lo spunto usato da Antonio Di Pietro per contestare la posizione del Pd. «Era meglio rimandare la mozione a settembre – accusa …