"«Tetto» anti-precari al Cnr", di Roberto Ciccarelli
La bozza degli esperti nominati da Gelmini bocciata dal Consiglio scientifico. Nel nuovo Statuto limiti per il personale a contratto. 2500 a rischio. Sono almeno 2500 i ricercatori precari che in queste ore seguono con apprensione il dibattito sul nuovo statuto del consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Una prima bozza elaborata dal consiglio di amministrazione del più grande ente di ricerca italiano, insieme a cinque esperti nominati da Mariastella Gelmini, è stata bocciata dal Consiglio scientifico generale dell’ente poiché penalizza il ruolo di una comunità scientifica di oltre 4 mila ricercatori, limitandone l’autonomia e la sua capacità di auto-governo. Ciò che più ha sconcertato i ricercatori è stata la norma che impone un tetto alla spesa per il personale a contratto, la maggior parte assegnisti di ricerca e ricercatori a tempo determinato. Il 30 luglio scorso in un centinaio hanno interrotto una seduta del Cda del Cnr criticando l’imposizione di un tetto del 70 per cento sui circa 550 milioni attribuiti annualmente dal Ministero dell’università e della ricerca. Una volta approvata, questa norma provocherebbe l’espulsione …