Mese: Agosto 2010

Scuola: Ghizzoni (Pd),con immissioni in ruolo non si cancellano i dolorosi tagli del Governo

“Erano attese le sedicimila immissioni in ruolo tra posti di insegnante, ATA e dirigenti scolastici. Attese da chi, in condizioni di precarietà lavora da anni per istruire ed educare i ragazzi nella scuola pubblica. Immissioni attese, ma certo insufficienti per garantire il diritto alla continuità didattica degli studenti e consentire la certezza professionale agli operatori della scuola affinché assolvano alla loro funzione con la necessaria serenità.” Lo ha dichiarato Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd della commissione Cultura della Camera. “Il governo Prodi – prosegue Ghizzoni – aveva infatti previsto 150 mila immissioni in ruolo per i docenti: un piano straordinario contro la precarietà degli insegnanti che l’attuale governo ha affossato per predisporsi con maggior agio a tagliare risorse al sistema dell’istruzione. Le immissioni in ruolo annunciate dalla Gelmini non cancellano quindi i dolorosi tagli agli organici imposti dal governo Berlusconi fin dall’inizio della legislatura. 132 mila posti di lavoro nella scuola sono andati in fumo per scelta dell’esecutivo, non va quindi dimenticato che anche in questo modo il governo ha aiutato la crisi economica a mordere …

La dichiarazione di voto di Franceschini sulle dimissioni del sottosegretario Caliendo

Dichiarazione di voto dell’On. Dario Franceschini Signor Presidente, abbiamo letto molte spiegazioni sulla nostra scelta di presentare e calendarizzare la mozione concernente il sottosegretario Caliendo. Sono tutte letture di natura tattica, «dietrologica», per mettere in difficoltà maggioranza. Noi crediamo che in politica vi sia ancora spazio per battaglie di valori. Noi crediamo che debbano esservi ancora battaglie parlamentari in cui vi sia modo di richiamare i principi di legalità e di trasparenza, per ricordare il ruolo che hanno le classi dirigenti di un Paese, che trasmettono, con i loro comportamenti e le loro parole, al Paese che guidano. Nessun giustizialismo: la mozione in oggetto non è animata da questo; anzi, il sottosegretario Caliendo fa bene a difendersi, è un suo diritto. L’accertamento delle responsabilità penali sarà compito della magistratura, e non dal Parlamento. Anzi, è grave che, oggi, il Ministro della giustizia Alfano sia venuto qui ad esprimere un giudizio sulle indagini. Non si è mai visto (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori). Noi facciamo – lo abbiamo fatto con …

Beni culturali: Ghizzoni (Pd), il Governo intervenga su rischio salvaguardia patrimonio storico, artistico e paesaggistico.

Con la manovra economica recentemente approvata, ai dipendenti con funzioni ispettive non verrà più corrisposta l’indennità chilometrica, pertanto non potranno più utilizzare il proprio mezzo di trasporto per raggiungere i siti da salvaguardare.” “Questa disposizione non porterà concreto beneficio al debito pubblico ma avrà ben altro effetto: ai tecnici sarà infatti impedito l’assolvimento della funzione di tutela e di vigilanza sui lavori e sul patrimonio storico, artistico e paesaggistico poiché, senza l’utilizzo del mezzo proprio, non sarà loro possibile raggiungere fisicamente i luoghi e i beni da salvaguardare data l’assenza di una capillare rete di trasporto pubblico sul territorio nazionale. Questa eventualità è stata denunciata nelle scorse settimane dalle obiezioni dei tecnici e sarebbe stata scongiurata se fossero state accolte le nostre proposte emendative alla manovra, che invece il Governo e la maggioranza hanno rigettato con sprezzante disattenzione. Questa disposizione si associa al progressivo depauperamento delle risorse umane e finanziarie destinate al Ministero dei beni e delle attività culturali, che ne impediscono l’assolvimento della precipua funzione di tutela del patrimonio culturale. Ho chiesto pertanto al …

"Un taglio camuffato da riforma", di Giuseppe Caliceti

Cosa è una riforma – tra l’altro sbagliata – senza i soldi per attuarla? Un bluff? Una falsa riforma? Una controriforma? Uno spot? Una presa in giro? Ognuno la può vedere come vuole, il risultato non cambia. Il disegno del governo sulla scuola è sempre lo stesso: si taglia sulla formazione e si promuove il caos. Ma andiamo con ordine. Dopo il taglio alla scuola primaria e alla scuola superiore, il programma triennale di smantellamento targato Gelmini procede inesorabile: passata al Senato la legge per l’università, tra poco alla Camera. Senza risorse. Senza prospettive di sviluppo. Senza attenzione agli studenti e ai ricercatori. Senza nulla che l’enfasi esagerata del ministro. Ancora una volta Gelmini chiama “riforma” il taglio colossale dei fondi deciso dal governo nel 2008. Risultato? Nei prossimi mesi aumenteranno i problemi per studenti, dei docenti, delle famiglie. Gelmini parla di un’università più meritocratica, trasparente, competitiva e internazionale. E si affanna a far credere un assurdo: che un taglio profondo delle risorse possa far aumentare la qualità dell’università. Balle. In realtà Gelmini impedisce a …

"Perchè crolla la produttività", di Tito Boeri

La produttività oraria del lavoro in Italia è diminuita nell´ultimo decennio ben prima della grande recessione. È poi crollata di più del 5% dal 2007 al 2009, nonostante il forte calo delle ore lavorate. Lo ha certificato ieri l´Istat. Questi dati spiegano una volta di più perché siano tutti insoddisfatti: i lavoratori i cui salari sono piatti da ormai quindici anni e i datori di lavoro che si accorgono di perdere competitività nei confronti della concorrenza. Per loro conta il costo del lavoro per unità di prodotto. Questo aumenta anche quando i salari sono piatti, ma la produttività diminuisce. E negli altri paesi verso i quali sono principalmente rivolte le esportazioni delle imprese italiane, Francia e Germania, la produttività del lavoro è cresciuta dal 5 al 10% nello stesso arco di tempo. Il nostro sistema di contrattazione ha un ruolo fondamentale da giocare per migliorare la situazione perché può legare più strettamente di quanto avvenga ora salari e produttività. Le imprese metalmeccaniche che hanno introdotto contratti che legano esplicitamente salari e produttività dopo gli accordi …

"Modena: Università, i ricercatori confermano lo sciopero: il 65% non farà lezione", di Evaristo Sparvieri

Un incontro nell’ultima settimana di agosto per definire la prossima strategia e un appello alla cittadinanza perchè comprenda le ragioni della protesta . Dopo aver ottenuto la sospensione della programmazione didattica di 7 facoltà su 12, continua la mobilitazione dei ricercatori dell’Unimore nei confronti del disegno di legge Gelmini e della manovra finanziaria . Ad aderire alla protesta, il 65% dei ricercatori . Nel prossimo anno accademico, a rischio il 30% dei corsi attivati . «Realizzeremo un incontr o avremo gli stipendi bloccati . a fine agosto – spiega Marin a Cocchi, rappresentante dei ricercatori – abbiamo in mente di organizzare assemblee pubbliche e banchetti informativi per illustrare agli studenti e a tutti i modenesi le ragioni della nostra protesta . Vorremmo far coincidere il momento della protesta con quello della divulgazione . In più stiamo lavorando per coordinarci con le altre fasce docenza». A poche settimane dall’inizio dell’anno accademico i ricercatori rilanciano , annunciando una serie di attività e di incontri con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui motivi della loro protesta . Il …

"Se le montagne di Cortina valgono come un’utilitaria", di Massimo Spampani

Sono patrimonio dell’Unesco, ma a prezzi stracciati. Le Dolomiti, le montagne di Cortina, tra le vette più famose dell’orizzonte alpino, santuari della storia dell’alpinismo e mete classiche del turismo estivo e invernale, valgono anche meno di un posto macchina, nel centro ampezzano. Quassù il mattone è il più caro d’Italia, con prezzi delle case da capogiro, oggi realisticamente tra i 17 e i 23 mila euro al metro quadrato, ma la roccia, per quanto blasonata e sublime, che si infiamma nell’enrosadira all’alba e al tramonto, è in liquidazione. Ecco allora che tra i beni demaniali che lo Stato intende dismettere per trasferirli agli enti locali a cominciare dai Comuni, il più caro, si fa per dire, è il monte Cristallo, valutato 259 mila euro, ma Tofane e Rocchette assieme già scendono a 175 mila e il Faloria con il Sorapiss a 22 mila. La Croda del Becco, il Col Rosà, il Lavinores e la Croda d’Antruiles, un quartetto nel Parco d’Ampezzo, valgono insieme 11.929 euro, più o meno il prezzo di un’utilitaria. Fatti i conti …