Mese: Agosto 2010

Premiata Ditta "Bastoni & carote", di Pippo Frisone

La premiata Ditta “Bastoni & carote”, vale a dire il trio Tremonti, Brunetta e Gelmini prova ora a dare qualche contentino al personale della scuola. Prima sono arrivate le bastonate di Brunetta sulla malattia e sui fannulloni, sui contratti e sul disciplinare, poi quelle sul blocco dei contratti, sulle pensioni e sugli organici di Tremonti e a far da cornice o meglio a far cassa, le finte riforme della Gelmini. Adesso, tra una promessa e l’altra, per far ingoiare la medicina più amara che la scuola ricordi con il taglio di135mila posti entro il 2012, arriva quella palliativa-agrodolce. Sembra certa la restituzione degli scatti di anzianità, congelati dalla manovra finanziaria e alla cui copertura provvederà l’ormai famoso 30% dei risparmi sugli organici, destinati all’origine a premiare il merito nella scuola. Dei 23mila posti per le assunzioni in ruolo chiesti al Tesoro, la Gelmini ne porta a casa solo la metà. Per l’esattezza sono 170 posti per i Dirigenti Scolastici, 6.500 per il personale ATA e 10.000 per il personale docente. La maggior parte di questi …

"CNR, ben 4000 i ricercatori a rischio", di Luciana Cimino

Quattromila ricercatori a rischio. Tanti potrebbero essere infatti i precari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) che rischiano di rimanere senza posto dopo anni di apprendistato e contributi di conoscenza dati all’ente, se passasse una delle norme contenute nel nuovo statuto in corso di approvazione. La contestatissima norma, che vede sul piede di guerra tutti i ricercatori del CNR e i sindacati di categoria uniti, prevede che le condizioni dei contratti di precariato non possano superare in nessun caso i 6 anni (nelle loro svariate forme: da assegno di ricerca, a borsa di studio a co.co.co). «Dopo fuori dall’ente, anche se sei un ricercatore valido, e non di rado eccellente, non c’è nessun futuro», spiega Mariangela Spera, ricercatrice precaria all’IStc (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione). «Una norma miope e assurda», per Rosa Ruscitti della FLC –CGIL che ricorda come «il CNR faccia alta formazione, mentre in Italia non c’è ricerca privata, cosa faranno questi ragazzi dopo?». Ma non è solo questa la norma contestata nella bozza di statuto che sarà approvata lunedì dal …

«L'autonomia delle scuole: la vogliamo davvero?», di Letizia De Torre*

Negli ultimi giorni del dicembre 1997 – 13 anni fa – sulla scia della grande stagione che aveva aperto le porte dell’autonomia alle scuole e all’intero sistema formativo (sarebbe importante ogni tanto rileggersi quell’art. 21 della legge 59/97), veniva promulgata la legge 440/97 per sostenere questa svolta storica e per coinvolgere gradualmente ad una ad una tutte le istituzioni scolastiche. In sostanza si istituiva un fondo permanente che, ahimé, nel corso di questi anni a tante cose è servito, ma non a portare a ‘maggiore età’ le scuole del Paese. Basta guardare la distribuzione delle risorse di quest’anno che ha quasi dimezzato le risorse alle istituzioni scolastiche (basta una veloce analisi alle tabelle e si scopre che dai 53,355 del 2008 ai 30,000 milioni di euro nel 2010) e invece ha aumentato le risorse usate centralmente dal Ministero (dai 49,290 milioni del 2008 ai 51,900 del 2010) e usate per scopi che poco o nulla hanno a che fare con la crescita dell’autonomia organizzativa e didattica, che vanno dall’inglese, al bullismo, dalla multimedialità, alla legalità, …

"Milano, quando donna diventa un sacrificio umano", di Lidia Ravera

Nessuna di noi è al sicuro, nessuna donna. In nessuna ora del giorno. Alle otto del mattino, nel pomeriggio, di notte. In una grande città, in una strada affollata, in un viottolo, in piazza. Andando in ufficio, a far la spesa, al cinema. In qualsiasi momento, un uomo incattivito da una qualche frustrazione può scendere da casa sua e ammazzarci di botte. Semplicemente perché siamo donne. Può picchiarci in ragione della nostra debolezza. Può picchiare una qualunque di noi perché siamo intercambiabili.Unadonna vale l’altra, e tutte insieme non valgono niente. Oleg ha 25 anni e tira di boxe. La sua ragazza l’ha lasciato. Magari perché è uno che, quando gli gira, mena. Oleg non si rassegna. Non cerca di migliorare. Ma neppure piange e di dispera, come è naturale, quando finisce un amore. No, Oleg scende in strada e aggredisce la prima donna che passa. Una che, come lui, non è italiana ( probabilmente sono la maggioranza, nella città svuotata dalle ferie d’agosto). Lei viene dalle Filippine, lui dall’Ucraina. Tutti e due, in Italia, cercavano, …

Marcinelle: 54° anniversario della tragedia in Belgio

Intervento dell’on Gianni Farina alla Camera dei Deputati Signor Presidente, tra pochi giorni, a Marcinelle, in occasione della giornata nazionale del sacrificio e del lavoro italiano nel mondo, rinnoveremo memoria e affetto, dolore e riconoscenza per i tanti piccoli grandi uomini caduti sul lavoro. Storie che sono dentro noi, dentro ogni famiglia ed ogni villaggio di un’Italia che non vuole e non può dimenticare il suo passato. Marcinelle, il passato di figli suoi che hanno avuto coraggio, che hanno travolto i sentimenti, spezzato le radici che li legavano a una terra avara e matrigna, violentata dall’alba al tramonto, per carpire la tenue speranza di un futuro più giusto e più umano. Che cosa sei venuto a fare tu, fanciullo lucano in terra di Francia? Assunto a noleggio – siamo a fine Ottocento – per servire i vetrai della Loira e del Rodano in uno dei mestieri più bestiali e malsani esistenti ? Che cosa sei venuto a fare tu, giovane ligure, alle saline di Fangouse, se non per essere vittima del massacro di Aigues-Mortes di …

"Donne e lavoro, la lunga rincorsa a ostacoli", di Marina Iacovelli

L’occupazione femminile in Italia ha registrato un forte incremento fino al 2003 quando, sull’aumento totale degli occupati, ben un terzo era costituito da lavoratrici. Questo trend si è però interrotto e, nel 2009, il tasso di occupazione delle donne è sceso al 46,4 per cento, un valore molto lontano da quello dell’Unione europea (58,6 per cento). È quanto emerge dal documento “Il lavoro delle donne in Italia. Osservazioni e proposte”, approvato all’unanimità dall’Assemblea del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, il Cnel, il 21 luglio scorso. “Nonostante il nostro paese possa vantare una delle più avanzate legislazioni a favore delle donne – spiega la consigliera Aitanga Giraldi – , il permanere di problemi strutturali nel nostro mercato del lavoro, e l’ormai annoso dualismo tra Nord e Sud, pongono all’attenzione del legislatore e degli operatori economici e sociali molte sfide. Il Cnel ha da tempo inserito, quale priorità della propria attività istituzionale, l’impegno a favore della maggiore partecipazione delle donne nel mercato del lavoro e del rafforzamento del loro ruolo nella vita economica e sociale del …

"Nuovo tetto per l'Ispra", di Antonio Sciotto

In tempi di trivellazioni disastrose sotto il mare, dovremmo preoccuparci di questi ricercatori. Ma il governo ha portato il loro istituto, specializzato sull’ambiente, sull’orlo del baratro. Si tratta dell’Ispra, e i suoi studiosi si erano già arrampicati sui tetti alla fine dell’anno scorso, passando su un edificio della periferia di Roma – Casalotti – perfino il Capodanno. Con botti, panettoni, spumante, con le loro famiglie finalmente vicine. E poi erano arrivate le promesse, da «marinaia»: la ministra dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo garantì il rilancio dell’istituto e il futuro del personale, con un protocollo siglato in pompa magna. Tanto che i ricercatori erano pure scesi dal tetto. Ma nulla: a distanza di 6 mesi sull’Ispra è tornata la mannaia dei tagli, i laboratori sono congelati e privi di mezzi, centinaia di precari temono di perdere il posto. E così, in settembre, potrebbero «bissare»: il tetto o qualcos’altro, non lo dicono ancora. Intanto, da ieri, la protesta si è riattivata, perché improvvisamente tra i corridoi dell’istituto è piombata una notizia ferale: il «rosso» accumulato dall’Ispra non verrà coperto …