Mese: Agosto 2010

"La grammatica e la guerra vs la scuola statale", di Marina Boscaino

Suscitano perplessità e allarme i risultati dei test Invalsi – somministrati in occasione dell’esame di III media – recentemente pubblicati. L’Invalsi è l’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione che saggia competenze in ambito linguistico e matematico. I risultati più negativi sono stati conseguiti in grammatica: se il 21.6% dei quasi 600.000 studenti che quest’anno hanno affrontato l’esame ha conseguito voti dall’8 al 10, le insufficienze sono state il 36.7% e i 6 il 21.6%. Come di consueto – come accade anche in occasione dei test dell’Ocse Pisa, che saggiano periodicamente competenze analoghe per valutare gli apprendimenti sul piano internazione – emerge la fotografia di un Paese (e di un sistema dell’istruzione) a marce differenti: in grammatica sono state date risposte corrette solo a un quesito su 3, ma le regioni del Nord hanno segnalato , con una media di risposte di italiano corrette del 64.6%, i risultati migliori del Paese. Le regioni meridionali hanno un ritardo di 9 punti rispetto al Nord e di 6 rispetto al centro. Il …

"Un mondo alla rovescia", di Michele Brambilla

Quando ieri le agenzie hanno battuto la notizia intitolata «Berlusconi: mobilitazione contro i personalismi», abbiamo pensato tutti quanti di essere su «Scherzi a parte». Lasciamo perdere il passaggio, nella stessa notizia d’agenzia, in cui si riporta la frase con la quale Berlusconi mette sotto accusa «chi antepone i propri interessi al bene di tutti»: lasciamola perdere, perché c’è chi dice che Berlusconi i propri interessi li ha messi al centro della politica, e chi dice invece che li ha messi a rischio per dedicarsi al Paese. Non essendoci unanimità di giudizio (anzi essendoci sul punto, ormai da anni, una guerra di religione fra gli italiani) ci infileremmo in un vicolo cieco. Ma sul fatto che Berlusconi proprio sui personalismi, anzi sul culto della personalità, abbia costruito la propria fortuna, crediamo che nessuno abbia nulla da obiettare, probabilmente neppure il diretto interessato, che non ha mai fatto mistero di avere una discreta opinione di sé. Del resto è ancora fresca nella nostra memoria visiva l’immagine di soli sei giorni fa, quando alla Camera il premier, entrato …

“Privacy solo per i potenti, ma non per gli studenti”

La protesta dell’on. Ghizzoni del Pd: “No alle schedature, l’Anagrafe nazionale degli studenti voluta dal ministro Gelmini viola il Codice sulla protezione dei dati personali”. Nasce l’Anagrafe nazionale degli studenti che permetterà al ministero dell’Istruzione di acquisire oltre ai dati personali, anche quelli sensibili e giudiziari degli studenti, ad esempio, come si legge nel decreto, “dati sullo stato di salute, le convinzioni religiose e altro”. “Si tratta di un atto molto grave – commenta l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Istruzione e Cultura della Camera – che viola il Codice sulla protezione dei dati personali secondo cui la raccolta dei dati sensibili deve essere soggetta al consenso dell’interessato e all’autorizzazione preventiva. Protestammo quando il Ministro introdusse nel decreto salvaprecari la norma per l’istituzione dell’Anagrafe, e protestiamo oggi, alla sua nascita. Cosa c’entrano i dati sulla salute o sulle convinzioni religiose con l’Anagrafe degli studenti? E’ un modo inadeguato e ambiguo di affrontare la dispersione scolastica – aggiunge la parlamentare del Pd – che violenta la privacy degli studenti e l’intimità della sfera familiare visto …

"I nuovi manganelli. La finta democrazia degli urlatori", intervista a Nadia Urbinati di Umberto De Giovannangeli

«A dare il segno di una democrazia malata, di una democrazia degli “urlatori”, c’è l’uscita della ministra della Pubblica Istruzione e dell’Università, Mariastella Gelmini, che propone di dare la laurea ad honoris causa ad un politico, Umberto Bossi che usa sistematicamente linguaggi e segni volgari e irriverenti. Una volgarità aggressiva, minacciosa, inquietante, che ben si coniuga con la strategia di occupazione dei grandi mezzi di comunicazione realizzata dal Cavaliere…». A sostenerlo è Nadia Urbinati, politologa e docente alla Columbia University. Per aver sostenuto che occorreva «liberarsi di Berlusconi», il segretario del Partito Democratico è stato fatto bersaglio di una aggressione mediatica da parte di numerosi esponenti del Governo e della maggioranza. Ma che democrazia è questa? «È la democrazia di chi ha vinto e ora non vorrebbe più perdere. È chiaro che Bersani ha utilizzato una espressione colorita, gergale, di quelle che si usano nel parlare quotidiano. Del resto, le campagne elettorali hanno sostituito le campagne militari, e quindi si usa molto spesso lo stesso linguaggio per parlare di “battaglie”… È evidente che chi è …

"Il futuro prossimo", di Luca Mercalli

Inizio agosto 1812: «Il caldo e la siccità duravano da più di venti giorni. Una parte di questa polvere sabbiosa era pestata dai piedi e dalle ruote; un’altra si sollevava e stava in aria come una nuvola sulle truppe, entrando negli occhi, fra i capelli, negli orecchi, nelle narici e soprattutto nei polmoni delle persone e delle bestie… Il sole pareva un grande globo di porpora. Non c’era vento e la gente soffocava in quell’atmosfera immobile». Così Tolstoj descrive in «Guerra e pace» l’avanzata di Napoleone verso Mosca. Uno scenario che ricorda le cronache di oggi, con la capitale russa soffocata dal fumo di boschi e torbiere in fiamme. Ma c’è una differenza importante. Nonostante il caldo dell’estate 1812 l’Europa si trovava allora ancora dentro la Piccola Età Glaciale, e pochi mesi più tardi l’esercito napoleonico in ritirata venne decimato dal Generale Inverno. Oggi l’ondata di caldo che attanaglia la Russia ha superato ogni record precedente nella serie di due secoli di osservazioni, 39 gradi raggiunti cinque volte in meno di un mese, contro i …

"Responsabilità e ricatti", di Massimo Giannini

Nella torrida e torbida estate italiana, come purtroppo avevamo previsto, c´è dunque una sola fabbrica che non chiude per ferie, ma che invece produce la sua «merce» a ritmi sempre più serrati. È la berlusconiana «fabbrica del fango», che attraverso l´uso scellerato dei giornali di famiglia e l´abuso combinato di servizi e polizie sforna dossier avvelenati contro amici e nemici del presidente del Consiglio. Da qualche giorno, com´era ovvio dopo la sacrilega rottura umana e politica con il padre-padrone del Pdl, il fango ha ricominciato a sommergere copiosamente Gianfranco Fini per la vicenda del famigerato appartamento di Montecarlo ereditato da Alleanza nazionale, rimesso sul mercato e poi finito nella disponibilità del cognato dello stesso presidente della Camera. Nel metodo, diciamo subito che Fini ha compiuto un gesto di responsabilità, onorando il ruolo che ricopre e cercando di chiarire fin da subito tutti i punti della vicenda. Senza aspettare il corso dell´inchiesta della procura di Roma, senza urlare contro i giudici «comunisti» come fa quotidianamente il premier, ma anzi esprimendo la massima fiducia nel lavoro dei …

Nord-est, i giovani ormai prigionieri del «pensiero corto»

Maria Giuliana Bigardi, dirigente scolastica a Treviso: i ragazzi usano solo l’indicativo, chiudono il cervello in una prigione.La semplificazione riduce la complessità del linguaggio. Stiamo tornando indietro, c’è da allarmarsi: i ragazzi ormai non sanno usare altri tempi se non l’indicativo, ècomese avessero chiuso il cervello in una prigione, solo pensieri corti e concetti strizzati dalla formula degli sms; ed è questo, temo, il futuro”: se ne lamenta Maria Giuliana Bigardi, direttore di un ufficio scolastico provinciale tutt’altro che periferico in questa Italia che sta spostando il linguaggio verso spiagge inquietanti. Siamo a Treviso, piccolo cuore di una realtà economicamente evoluta, socialmente rattrappita, culturalmente in ritirata. È qui che le panchine vengono nella pratica impedite a chi ha la pelle scura, è il regno di Gentilini, il leghista felice di sentirsi chiamare sceriffo, dove i gay sono ancora “culattoni”, così come recentemente li ha definiti con spavalderia il figlio di Bossi, perché “dire le cose come stanno significa dare il pane al pane” spogliandole dai tatticismi di un linguaggio “progressista” che evidentemente si ritiene infingardo …