"La memoria degli elettori", di Sergio Romano
Proviamo a smettere per un momento di interpretare le mosse strategiche e le intenzioni di Berlusconi, Fini, Bersani, D’Alema, Di Pietro. Cerchiamo piuttosto d’immaginare come i loro elettori, di destra e di sinistra, stiano reagendo all’indecoroso spettacolo che sta andando in scena di fronte ai loro occhi. Non tutti gli elettori del Pdl aspettavano dai loro leader le stesse cose. Ma tutti hanno visto nascere con molte speranze un grande partito nazionale. Hanno ascoltato i discorsi di Berlusconi e di Fini. Hanno creduto nelle loro promesse e, in particolare, a una riforma della giustizia penale e civile, secondo le linee anticipate e proposte sino dalla fine di Tangentopoli. Ma hanno ricevuto invece una nuova raccolta di leggi (tutte sottoscritte e votate anche dai seguaci di Fini) che non avevano altro obiettivo fuor che quello di risolvere i problemi di una singola persona. Pensavano che dal congresso di fondazione sarebbe uscita una nuova classe politica, meno frivola e venale di quella che aveva governato l’Italia per molti anni. Ma hanno assistito a una sequenza di scandali …