Mese: Agosto 2010

Quanti precari non avranno la conferma di nomina?

L’anno scorso, di questi tempi e con il decreto salva-precari in discussione, infuriava la polemica sulla possibile mancanza di conferma delle nomine dei docenti non di ruolo; si parlava di strage nelle nomine dei precari, stimando in decine e decine (c’era chi parlava di oltre un centinaio) le non conferme di nomina dei precari che l’anno precedente aveva toccato le 131.145 unità (20.405 annuali e 110.740 fino al termine delle attività didattiche). Alla fine un calo di nomine effettivamente ci fu, come previsto, ma più contenuto di quanto temuto. Le nomine furono infatti complessivamente 117.285 con un calo, rispetto al 2008-2009, di “sole” 13.880 unità. Se poi si considera che contemporaneamente c’erano state anche 8mila nomine in ruolo, i precari rimasti senza nomina furono poco meno di 6mila, in qualche modo recuperati dal decreto salva-precari. Nel 2008-09, quando l’effetto di riduzione degli organici era ancora quello delle Finanziarie Prodi, c’erano state, appunto, 131.145 nomine di docenti con contratto a tempo determinato, e già allora c’era stato un calo di nomine, rispetto al 2007-08, di quasi …

P3, indagine Bankitalia accusa Verdini: "Conflitto di interessi da 60 milioni". Il PD: Lui e Tremonti chiariscano"

Gravi carenze degli organi aziendali, con accentramento dei poteri nelle mani dell’allora presidente Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl; potenziale conflitto di interesse dello stesso Verdini con la Banca per affidamenti per oltre 60 milioni di euro; impieghi spesso a rischio, concentrati su grandi clienti, in contrasto con gli obiettivi mutualistici dell’istituto. Sono le linee essenziali della delibera 553 del 20 luglio scorso della Banca d’Italia, che porta la firma del Governatore Mario Draghi – di cui l’agenzia Ansa è in possesso – inviata al ministro dell’Economia Giulio Tremonti e alla segreteria del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio (Cicr), con la quale è stata proposta, e poi disposta con decreto del 27 luglio dello stesso Tremonti, l’amministrazione straordinaria del Credito Cooperativo Fiorentino (Ccf), la banca finita anche nell’inchiesta sulla cosiddetta P3. La Banca d’Italia ha anche evidenziato scarsa istruttoria per finanziamenti talvolta con finalità sospette; e tardiva applicazione delle norme antiriciclaggio. L’accertamento è pesantissimo per il deputato del PDL, e Francesco Boccia, coordinatore commissioni economiche PD alla Camera, ritiene necessario un chiarimento …

"Il viaggio dell'Unità 150 anni dopo. Dall'indipendenza a barricate e barrique", di Giuseppe Civati

Di notte, quando si passa veloci, sull’autostrada, sembra un campanile illuminato. Natalizio. Invece è la torre delle Porte Franche di Rovato. Un centro commerciale. Con le firme. Che luccicano. Segno dei tempi. E della nostra identità. Sulla stessa strada, l’A4, al km 226, verso Desenzano, hanno appeso una mucca tricolore. Col cappio. Un’altra più piccola le fa compagnia. Appesa anche lei. Penzolano dai ponteggi. Proteste da quote latte. L’immagine è violenta. E brutta. La scritta «latte onesto» non migliora le cose. Ci addentriamo nel quadrilatero degli austriaci, che sta diventando il quadrilatero del Lombardo-Veneto, dove il Pd è ridotto alla lotta clandestina. Il paesaggio è incantevole, tra Verona e Mantova: forse è per questo che, dall’altra parte dell’autostrada del Brennero, e siamo già a Verona, si sono inventati Motorcity. Un autodromo nuovo. Nella campagna tra Vigasio e Trevenzuolo. E siccome l’autodromo è un’idiozia, hanno pensato di aggiungere anche un centro commerciale. Il più grande d’Europa (ma quanti sono, i centri commerciali più grandi d’Europa?). E anche un parco a tema. Dedicato alle auto. Chissà cosa …

"Una per una, le bugie di B.", di Tito Boeri

Tasse. Welfare. Edilizia. Alitalia. Aiuti alle imprese. Un economista ha letto dalla prima all’ultima riga il libretto che Berlusconi farà distribuire in autunno. E ha confrontato la propaganda con la realtà dei fatti. Se questo è il biglietto da visita per la campagna elettorale, è probabile che Berlusconi farà di tutto per evitarla. Magro il bottino di due anni di Governo sul piano della politica economica, nonostante la grandissima forza parlamentare di cui ha potuto contare quella che era fino a pochi giorni fa la maggioranza uscita vittoriosa dal voto del maggio 2008. Come direbbe l’attuale allenatore del Real Madrid, ci sono nel libretto “molti tituli, ma sero riforme”. Non a caso la parte sulle “grandi riforme” viene pudicamente relegata alla fine. Ne elenca tre: scuola, università e pubblica amministrazione. Sfoglia il libretto integrale La cosiddetta riforma della scuola è sin qui consistita solamente in tagli al personale, con la reintroduzione del maestro prevalente nella scuola primaria, la riduzione dell’orario d’insegnamento nella scuola secondaria (sia di primo che di secondo grado), la riduzione degli indirizzi …

"Ma il Pd in Parlamento che fa? Ecco…..", di Cesare Buquicchio

Il Pd fa troppi nomi dice qualcuno. Ma in pochi dicono che il Pd dà anche i numeri. Il Pd fa poco in Parlamento dice sempre qualcuno. Ma sempre in pochi dicono quello che fa. E così che, indipendentemente dal giudizio sul merito, andrebbe esaminato e letto con attenzione il voluminoso dossier che i deputati democratici hanno compilato e diffuso on line nei giorni scorsi e che praticamente nessun giornale ha preso in considerazione (si segnala qui l’iniziativa del sito ilPost.it che invece ne ha dato ampio resoconto). Certo, quelli che dicono che il Pd non riesce a comunicare ora potranno dire che non si licenzia un dossier del genere, dodici fitte paginette, e per di più a poche ore dal Ferragosto. Gli altri, quelli che dicono che il Pd lavora bene e che a criticarlo ci si fa solo del male, ora avranno un bel po’ di argomenti a disposizione. Insomma, il giudizio sulla difficile attività del gruppo parlamentare che guida l’opposizione, di fronte ad una maggioranza che ha numeri che la mettono al …

"Pdl ingeneroso con il Quirinale l´Italia è con il Presidente", di Alberto D'Argenio

Onorevole Piero Fassino, come valuta le parole del Capo dello Stato tanto criticate dal centrodestra? «Mi sembrano critiche del tutto infondate e anche ingenerose. Io credo invece che l´intervento del presidente sia di grande rigore istituzionale e saggezza. Ha richiamato il perdurare di una situazione economica difficile e la necessità di garantire che le istituzioni assolvano pienamente alla loro funzione di guidare il Paese. Mi pare un appello che tutti dovrebbero condividere e comprendere: prima di tutto occorre essere responsabili verso l´Italia e gli italiani. Poi che nel centrodestra ci sia un´evidente crisi politica non lo ha inventato Napolitano, è sotto gli occhi di tutti da mesi. La rottura tra Berlusconi e Fini si è approfondita sempre di più e per quanto Berlusconi faccia finta di non vederla la crisi c´è. Volerla negare è l´ennesima prova di scarsa responsabilità istituzionale della destra». Sta dicendo che Berlusconi dovrebbe salire al Colle? «Le cose sono semplici: se Berlusconi è convinto di avere una maggioranza solida e stabile lo dimostri e governi. Se invece come dicono i fatti …

"Berlusconi, arsenico e vecchi servizi", di Francesco Lo Sardo

Il trattamento riservato al direttore di Avvenire diventa il metodo applicato agli avversari politici. Le cose potrebbero anche stare come afferma Stefano Filippi del Giornale, il quale dice che se c’è «un’inchiesta “vecchio stile”, tutta giornalistica, senza magistrati che passano verbali e intercettazioni», quella è “l’operazione Fini” con cui Feltri sta tirando su le vendite estive del quotidiano della famiglia Berlusconi, del 4% sotto il budget di ricavi da edicola nel primo trimestre 2010. Ovvero, in sequenza: un input del vecchio cronista Livio Caputo che avverte Feltri e Sallusti (dopo la soffiata via e-mail di «un amico e lettore del Giornale»), l’inchiesta-blitz a Montecarlo di Gian Marco Chiocci, poi di Filippi, infine di Malpica. L’ex poliziotto Gioacchino Genchi, che di certe cose se ne intende, intravede in questa faccenda – ha detto all’Unità – la manina dei servizi segreti deviati: ieri è toccato al direttore di Avvenire Boffo, oggi a Fini, domani «se so ancora leggere gli avvertimenti, posso prevedere qualcosa anche per Tremonti». Voce non isolata quella di Genchi perché prima di lui anche …