Mese: Agosto 2010

"Un personaggio pirandelliano", di Eugenio Scalfari

Se si eccettuano Ciampi e Andreotti, non ci sono stati altri in Italia che abbiano avuto un “cursus honorum” così altisonante come quello di Francesco Cossiga: fu sottosegretario alla Difesa con delega sui Servizi, ministro dell’Interno, presidente del Consiglio, presidente del Senato, presidente della Repubblica. Durante questo lungo percorso militò nella Dc e in particolare nella sinistra di quel partito. Ci furono varie sinistre democristiane: quella di Gronchi, quella di Fanfani, quella di Moro, di Tambroni, di Marcora, di De Mita, ed ebbero diversi destini e diversa dignità. Cossiga militò in una sinistra che aveva lui soltanto come aderente. Una sinistra estremamente mobile e capricciosa, capace di spostarsi su tutto il ventaglio della politica italiana ma con alcuni punti di riferimento fermissimi: i servizi di sicurezza, l’arma dei Carabinieri, l’arma della Marina, gli Stati Uniti d’America e la Corona britannica. Per quest’ultima nutriva una sorta di culto. Anche la massoneria, ma non per adesione ma perché segreta, almeno di nome e di tradizione. Tutto ciò che era segreto lo affascinava, comprese le tecnologie che maneggiava …

"Cossiga, l'uomo che si inventò quattro vite diverse", di Mario Calabresi

Francesco Cossiga si è spento in giorni che gli sarebbero stati congeniali, giorni in cui il Parlamento è tornato al centro dell’attenzione, in cui le manovre politiche abbondano, in cui deputati e senatori si spostano e si contano, giorni in cui si creano nuove fedeltà e si costruiscono alleanze inedite. Giorni in cui si sarebbe appassionato a far emergere contraddizioni, a presentare interrogazioni parlamentari urgenti, a dare interviste pepate e ad alzare il dito citando precedenti e consuetudini a un mondo politico che sembra sempre più ignorare le regole del gioco. Ma questi giorni sono arrivati troppo tardi. Francesco Cossiga non era capace di stare fermo e gli ultimi due anni per uno come lui erano stati privi di ossigeno, con un Parlamento completamente esautorato dal governo e dai voti di fiducia e con un’informazione totalmente concentrata sul presidente del Consiglio. Due anni in cui il Presidente emerito della Repubblica – una carica inventata e fortemente voluta da lui, che ne aveva perfino stabilito diritti, simboli e riti – aveva trovato sempre meno spazio per …

"Cinisi, i cento passi di Veltroni in memoria di Impastato", di Manuela Modica

Da una parte i dati, dall’altra i passi. Contro la mafia. Il ferragosto in Sicilia va così. A Palermo, il ministro dell’Interno Roberto Maroni, in conferenza stampa, assieme al ministro della Giustizia Angelino Alfano, conta: «Sono stati catturati in media otto mafiosi al giorno. Sono stati sequestrati e confiscati alla mafia beni per 14,9 miliardi di euro». Ecco il risultato «della strategia del governo contro la mafia». A Cinisi c’è, invece, Walter Veltroni. Conta i passi verso uno di quei beni confiscati alla mafia, la casa di Tano Badalamenti. “Siamo già arrivati?”, chiede, perché il passo verso la mafia in Italia è breve. E non è un numero: “Ma ca fannu tutti sti turisti qua?”. Sono domande che ci si fa dal barbiere. A Cinisi, di turisti non se ne vedono tanti, ma ormai si sa: “A vedere la casa di quel rompicoglioni sono venuti”. Sono chiacchiere di paese, dove le chiacchiere piacciono solo là, solo dentro. È qui che Peppino Impastato, il rompicoglioni “ca non si faceva i fatti suoi”, muoveva i primi passi. …

"Il David e la sfida di Firenze: sì allo Stato ma gestione comune", di Vittorio Emiliani

Perché fra Comune di Firenze e Stato italiano è riscoppiata questa ferragostana “guerra per il David” michelangiolesco? C’è di tutto un po’ in questa salsa non proprio gradevole che condisce un classico “piatto del giorno”. C’è del vecchio e c’è del nuovo. Firenze ha sempre un po’ patito il trasferimento della capitale dall’Arno – dov’era approdata nel 1861 provvisoriamente – al Tevere dove traslocò dopo la storica “breccia” del ’70. Ora l’attivo sindaco di Firenze, Matteo Renzi, sostiene che, proprio nell’atto di trasferire a Roma la sede del governo, dichiaratamente si indennizzò quella vedovanza, od orfanità, della capitale con la proprietà di Palazzo Vecchio e di quanto stava nell’arengario, quindi anche del possente ed elegantissimo David. Soltanto nel 1872 esso venne portato nel Museo statale dell’Accademia divenendone il “totem”, sostituito da una copia all’ingresso dello storico Municipio. Gli avvocati del ministero – retto dal toscano Sandro Bondi – ribattono che proprio in quella circostanza la città del giglio nulla rivendicò, neppure il bel David ammiratissimo dalle visitatrici. Allora si va più indietro, all’anno in cui …

Beni culturali a rischio senza ispezioni

On. Ghizzoni: i tagli ai rimborsi degli ispettori sono inutili e mettono in pericolo il patrimonio storico, artistico e paesaggistico nazionale Dopo l’allarme lanciato dalla soprintendenza di Modena e Reggio, Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd della commissione Cultura della Camera, che ha presentato nelle scorse settimane una interrogazione sulla materia al ministro dei Beni e le Attività Culturali, ribadisce la necessità di un intervento governativo. Con la manovra economica recentemente approvata, ai dipendenti con funzioni ispettive non verrà più corrisposta l’indennità chilometrica, pertanto non potranno più utilizzare il proprio mezzo di trasporto per raggiungere i siti da salvaguardare e ciò avrà ricadute anche a Modena e provincia, come è stato sottolineato anche dal dott. Stefano Casciu, Soprintendente per i beni Storici, Artistici ed Etno-antropologici di Modena e Reggio Emilia. “Questa disposizione non porterà concreto beneficio al debito pubblico ma avrà ben altro effetto: ai tecnici sarà infatti impedito l’assolvimento della funzione di tutela e di vigilanza sui lavori e sul patrimonio storico, artistico e paesaggistico poiché, senza l’utilizzo del mezzo proprio, non sarà loro possibile raggiungere …

"150 anni dopo / Fondi, il risorgimento difficile", di Giuseppe Civati

I cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore», così la Costituzione. Una di quelle frasi perfette, che poi nella pratica trovi rovesciate. Proprio perché, in alcune parti del Paese, le attua la criminalità organizzata. E la politica sporca. «Disciplina e onore». Una sintesi perfetta. Siamo a Fondi, provincia di Latina. Chi ci ospita è Bruno Fiore, unico consigliere del Pd. Qualche mese fa, ha scritto queste righe, che dicono già tutto: «Fondi ha una classe politica che rappresenta solo interessi particolari e corporazioni. Sempre pronta a ubbidire agli ordini del capo. Una classe politica che non amministra la cosa pubblica nell’interesse della collettività, ma opera con i sistemi clientelari e del ricatto. Sta alle forze sane di questa città ribellarsi coraggiosamente a tutto ciò. Deve essere il Pd a farsi portavoce di una primavera di nuova democrazia partecipata, capace di progettare un futuro migliore e diverso per l’intera collettività». E sono cose che valgono più di un intero Congresso. In questa storia, tutti i ‘buoni’ si …

"In Italia 908mila giovani invisibili", di Sergio Rizzo

Invisibili per la scuola o l’università, l’Inps, il fisco, gli uffici di collocamento. Sono i 641 mila giovani italiani fra i 15 e i 24 anni che non studiano, non lavorano ma nemmeno lo cercano, il lavoro. E la cifra arriva fino a quota 908 mila, se si estende la fascia di età fino a 29 anni. E’ quanto emerge da uno studio di Confartigianato. Pure loro sono tecnicamente «invisibili». Ancora più degli esponenti di quelle tante categorie di lavoratori autonomi che non hanno protezione sociale. Invisibili per la scuola o l’università, l’Inps, il fisco. Perfino per gli uffici di collocamento. Sono i 641 mila giovani italiani fra i 15 e i 24 anni che non studiano, non lavorano ma nemmeno lo cercano, il lavoro. Un numero impressionante, considerando che si tratta del 10,5 per cento di tutte le persone di quell’età. E il bello è che di questi «invisibili» i due terzi circa sono al Sud: 415 mila, ovvero il 16,2 per cento di tutti i giovani meridionali. Quasi tre volte rispetto al Nord. …