Mese: Agosto 2010

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Draghi: "Basilea 3 darà stabilità" Ocse vede la ripresa, l´Italia stenta, di Barbara Ardu

Pil, la nostra crescita resta la più debole tra i grandi d´Europa. Il governatore difende l´accordo che imporrà più trasparenza nel settore del credito ROMA – Rafforzare il sistema bancario avrà un costo «gestibile» e non bloccherà la crescita economica. Non solo. Le nuove regole di Basilea 3 (che costringeranno gli istituti di credito ad avere un capitale più solido e più liquidità), sono scritte proprio per evitare nuove crisi finanziarie, quelle che mettono ko le imprese. Mario Draghi dà disco verde ai due rapporti sulla taratura dei nuovi standard di capitalizzazione bancaria e sui costi di transizione al nuovo regime presentati ieri dalla Banca dei Regolamenti Internazionali (Bri). Lo fa, il governatore di Bankitalia, in veste di presidente del Financial stability board, “imponendo” così una tabella di marcia per la riunione del G-20 di novembre, quando i Paesi membri dovranno scrivere le nuove regole mondiali del dopo crisi. Ma il comunicato congiunto del Financial stability board e del Comitato di Basilea sulla vigilanza, suona anche come una risposta indiretta al sistema bancario e al …

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"Sovranità popolare in salsa di destra", di Carlo Galli

Dunque, le pressioni della destra, le minacce, le grida al tradimento, dopo tutto restano. Solo, vanno intese come legittime posizioni politiche, e non devono essere prese alla lettera. Come dire che c´è una sostanza politica – la sovranità del popolo – e una forma, il dettato costituzionale. Caro, quest´ultimo ai barbogi cultori delle scartoffie. Mentre i politici di destra, anzi il popolo della libertà, guardano alla Costituzione come si conviene: come a una varia ed eventuale, da mettere all´ultimo posto nell´ordine del giorno della politica. Al primo, naturalmente, la sovranità del popolo. Questa è la nuova linea che emerge dai comunicati con cui i capigruppo parlamentari della maggioranza hanno risposto alla durissima e ultimativa nota del Quirinale; una linea che consiste nell´ammettere a denti stretti che il potere di scioglimento delle Camere è del Capo dello Stato e non del Presidente del Consiglio, e al tempo stesso nel ribadire che egli se ne deve servire come vuole la destra, cioè nell´eventualità di una crisi di governo deve ricorrervi in pratica automaticamente. E ciò per non …

Il Cavaliere e la Mondadori uno scandalo "ad aziendam", di Massimo Giannini

Sotto i nostri occhi, distolti dalla Parentopoli privata di Gianfranco Fini usata come arma di distruzione politica e di distrazione di massa, sta passando uno scandalo pubblico che non stiamo vedendo. Questo scandalo si chiama Mondadori. Il colosso editoriale di Segrate  –  di cui il premier Berlusconi è “mero proprietario” e la figlia Marina è presidente  –  doveva al Fisco la bellezza di 400 miliardi di vecchie lire, per una controversia iniziata nel ’91. Grazie al decreto numero 40, approvato dal governo il 25 marzo e convertito in legge il 22 maggio, potrà chiudere la maxi-vertenza pagando un mini-tributo: non i 350 milioni di euro previsti (tra mancati versamenti d’imposta, sanzioni e interessi) ma solo 8,6. E amici come prima. Un “condono riservato”. Meglio ancora, una legge “ad aziendam”. Che si somma alle 36 leggi “ad personam” volute e fatte licenziare dalle Camere dal Cavaliere, in questi tumultuosi quindici anni di avventurismo politico. Repubblica ha già dato la notizia, in splendida solitudine, l’11 agosto scorso. Ma ora che il centrodestra discute di una “questione morale” …

"Cnr, dopo anni di lavoro e ricerca c’è solo il precariato. Per statuto", di Luciana Cimino

Il capitale della conoscenza senza un futuro. Precari per tutta la vita. Succede al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) dopo l’approvazione del nuovo statuto che riguarda il destino professionale di quasi 4mila ricercatori. Dopo anni di apprendistato e contributi di sapere dati al principale organismo di ricerca pubblico nazionale e al Paese, una moltitudine di figure professionali che ruota intorno alla scienza italiana si ritrova alla porta senza alcuna possibilità di un contratto a tempo indeterminato. Il contestatissimo articolo 4 del nuovo statuto prevede che i vari contratti non standard (leggi precari) non possano superare in nessun caso i 10 anni nelle loro svariate forme: assegno di ricerca, borsa di studio, co.co.co. «Dopo sei fuori dall’ente, anche se sei un ricercatore valido e non di rado eccellente», spiega Mariangela Spera, ricercatrice precaria all’Istc (Scienze e tecnologie della cognizione). E dire che dopo le proteste delle settimane scorse di ricercatori e sindacati, la norma è stata modificata e gli anni di precariato sono passati da 6 a 10. Altro cambiamento ottenuto con la mobilitazione, il conteggio …

"Ceccio Da Chiarimonti. L'eterno provocatore", di Gian Antonio Stella

Ceccio da Chiaramonti l`eterno provocatore di GIAN ANTONIO STELLA e la diamo vinta, basta che «T 1 stai zitto», titolò a un certo punto Cuore, dopo la milionesima puntata del tormentone esternatorio. Ora che se n`è andato, però, saranno probabilmente in tanti a sentire; in certi momenti di passaggio, la mancanza della voce di «Ceccio da Chiaramonti», come Francesco Cossiga con vezzo autoironico si era ribattezzato rivendicando l`amata «sarditudine». La voce più imprevedibile della politica italiana. La più corrosiva. La più irridente. «È come il tempo nel Maine: prima o poi cambia», lo immortalò un dì Arturo Parisi, che lo conosceva da quando faceva il chierichetto in quella chiesa sassarese di San Giuseppe che ha avuto tra i parrocchiani Antonio Segni e suo figlio Mario più il giovane Cossiga più tutti i suoi cugini Berlinguer (da Enrico a Giovanni, da Sergio a Luigi) più Luigi Manconi. E la sua svolta, da presidente-notaio ossequioso delle liturgie a pirotecnico picconatore del mondo che lo aveva eletto a larghissima maggioranza («i partiti si erano illusi di aver spedito …

"Materne. Duemila bimbi fuori. Bianchi: «Pronti a cercare soluzioni»", di Alice Loreti

Alice Loreti Dopo gli allarmi lanciati nelle scorse settimane, da ieri c’è una piccola luce in fondo al tunnel della scuola. Per elementari, medie e superiori la situazione resta da bollino rosso, con una ripresa ormai alle porte che sarà tutt’altro che facile e i sindacati pronti ad andare in tribunale. Carenza di organici, precariato (l’80% delle cattedre vacanti resteranno in mano ai supplenti) e classi numerose saranno infatti le parole d’ordine al suono della prossima campanella. Ma per garantire la qualità delle scuole dell’infanzia emiliano-romagnole, quelle su cui il ministro non è voluto intervenire perché non rientrano nel percorso scolastico obbligatorio, la Regione ha deciso di rimboccarsi le maniche. Un impegno che Cgil, Cisl e Snals, hanno accolto positivamente al termine di un incontro con Patrizio Bianchi, assessore regionale alla Scuola e con la collega alle Politiche sociali, Teresa Marzocchi. Viale Aldo Moro ha dunque deciso di intervenire su uno dei fiori all’occhiello del sistema scolastico, «finanziando progetti in grado di mantenere il livello qualitativo che caratterizza le nostre materne» spiega Raffaella Morsia, segretario …

"I difensori della Democrazia", di Curzio Maltese

E’ stato molto di moda in questi anni, fra gli strilloni della seconda repubblica, politica, criticare l´operato del Quirinale, chiunque ne fosse l´inquilino. Ma forse se abbiamo ancora una democrazia e non un regime in Italia, il merito è stato soprattutto di Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi e ora Giorgio Napolitano. Tre uomini profondamente diversi per formazione, psicologia e percorsi di vita. Il democristiano Scalfaro, uno dei padri costituenti, cattolico intransigente, era stato fra i leader di un partito per mezzo secolo al governo. Ciampi, gran laico, azionista di formazione, economista, era tornato alla politica dopo la lunga carriera ai vertici della Banca d´Italia. Giorgio Napolitano, altro politico puro, ma figlio della tradizione comunista e con alle spalle un´intera vita trascorsa a fare l´opposizione. Ma tutti e tre legati a un principio comune di assoluta fedeltà alla Costituzione, frutto proprio dell´incrocio di quelle tre culture, la cattolica, l´azionista e la social comunista. Tutti alle prese con un compito storico difficile. Quello di salvare gli assetti democratici dalle spinte eversive che hanno attraversato l´intero cammino …