"Da Unicredit all’Eni, ecco gli affari sotto la tenda beduina", di Raffaella Cascioli
Sotto la tenda del Muammar Gheddafi, allestita nella residenza dell’ambasciatore libico in Italia, il business italo-libico riflette quello che fonti diplomatiche definiscono l’«eccellente stato dei rapporti bilaterali » tra Italia e Libia. Potere della globalizzazione avrebbe sentenziato il ministro dell’economia Giulio Tremonti che non da oggi va spiegando in giro come la Vecchia Europa debba iniziare a ragionare non potendo più contare su vecchie rendite di posizione. E così nel corso di trenta minuti di colloquio tra Berlusconi e Gheddafi, presente il ministro Frattini, sono molti i temi economici ad essere stati affrontati. A cominciare da quello che si profila essere un importante accordo nel settore della difesa. Un ruolo da protagonista, a quanto si apprende, dovrebbe averlo Finmeccanica che tra l’altro è impegnata a fornire il “Selex sistem”, un sistema satellitare di controllo delle frontiere terrestri libiche. Nella doppia veste di premier nonché di ministro dello sviluppo economico, Berlusconi avrebbe fra l’altro affrontato con il leader libico anche i temi delle infrastrutture e dell’energia che tuttavia sono poi stati oggetto di incontri ad hoc …