Mese: Agosto 2010

"Tangenti, truffe, poco lavoro. La formazione è una fabbrica di precari e disoccupati cronici", di Davide Carlucci e Antonio Fraschilla

La recessione. Le clientele. Scarsi risultati. Inchiesta italiana Ci sono 2,3 milioni di persone in cerca di un posto un mercato enorme per i professionisti dei corsi. Gli unici a godere dei fondi stanziati sono gli organizzatori e negli ultimi anni i casi di raggiro si sono quintuplicati Centinaia di iniziative ma senza reali sbocchi possibilità minime per chi ha già superato i 40 anni Una torta da 20 miliardi in mano a partiti e sindacati Ogni uomo che perde il lavoro per loro è una straordinaria opportunità. Ogni donna che non riesce a trovarlo per loro è una risorsa. I precari sono il loro target, gli operai in esubero il loro pane quotidiano. Sono i professionisti della disoccupazione. Organizzano corsi di formazione, a volte finti, spesso inutili. E mai come ora fanno affari: con la crisi, secondo le ultime rilevazioni Istat, il numero degli italiani in cerca di lavoro è salito alla cifra record di 2,3 milioni, e altri 230mila posti si bruceranno, secondo Confindustria, entro il 2010: per loro è una manna dal …

"Organici: adesso protestano anche i dirigenti degli USP", di R.P.

In questi ultimi mesi alle proteste di sindacati, associazioni e comitati contro questo o quel provvedimento ministeriale abbiamo ormai fatto l’abitudine e quindi le stesse proteste rischiano di non essere neppure più notizie giornalistiche. Ne sanno qualcosa i precari che, per far sentire la propria voce, sono ormai costretti a fare lo sciopero della fame o a minacciare il blocco dello stretto di Messina. Ma la notizia che arriva da Firenze è quanto meno strana. Questa volta a protestare, e anche vivacemente, è Claudio Bacaloni, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale che, con una nota di tre pagine indirizzata al Ministro dell’Istruzione, ai dirigenti scolastici della provincia, alla prefettura, all’amministrazione provinciale e al direttore dell’Ufficio scolastico regionale, spiega senza troppi giri di parole che a settembre le scuole fiorentine si troveranno in grave difficoltà. I problemi segnalati da Bacaloni, però, non riguardano solo gli organici delle scuole: c’è anche una questione, irrisolta da tempo e divenuta ormai insostenibile, relativa alla carenza di personale dell’ufficio provinciale. Personale – scrive il dirigente nella sua lettera – sempre più scarso …

"Tra i banchi ormai è un far west. La Cgil fa il conto dei prof tagliati”, di Sara Scheggia

Bologna: “Spariti” 40 docenti di inglese, 628 bimbi in lista d´attesa La Soster: lo Stato provveda, se gli insegnanti non arrivano andremo in Procura Più di 60 classi alle elementari senza tempo pieno e almeno 40 docenti di inglese che mancano all´appello. Solo 11 insegnanti in più alle medie per circa 60 classi da sdoppiare. Superiori nel caos per via dei professori di ruolo che, con il taglio delle ore, si ritroveranno a fare lezione in più istituti alla volta. Un triste elenco, quello sulla scuola bolognese, a cui vanno aggiunte anche le 628 famiglie, concentrate soprattutto in pianura, che non trovano posto per i loro bambini alla materna. «E´ un far west – denuncia la segretaria provinciale Flc-Cgil, Sandra Soster – lo Stato deve dare ciò che le leggi prevedono: se gli insegnanti non arrivano, andremo in Procura». Si avvicina il ritorno sui banchi e il mondo della scuola fa i conti con assegnazioni di docenti dal Ministero giudicate inadeguate non solo dai sindacati, ma anche da Regione e Provincia. Il problema più urgente …

"Tremonti non capisce il tedesco", di Tiziano Treu

I dati Ocse del secondo trimestre 2010 confermano il grave ritardo dell’Italia rispetto alla pur debole ripresa mondiale. Solo il Giappone fa peggio di noi. Basta vedere la sequenza dei dati del Pil: a fine 2008 noi eravamo al -3,3 contro una media Ocse del -2,5; a metà 2009 l’Italia era al -6,1 contro il -4,6, a metà 2010 noi cresciamo attorno all’1 contro il 2,8 medio dei paesi Ocse. Tutto questo non sembra né preoccupare né occupare il nostro governo. La maggioranza è in preda a contrasti violentissimi ma non sui temi dell’economia e dell’occupazione. Il partito del premier continua a verificare le probabilità di far approvare leggi ad personam. I ministri economici sono più silenziosi ma fino a ieri si sono consolati ripetendo che la nostra disoccupazione è minore di quella di altri paesi. Ma se si considerano cassaintegrati, lavoratori in mobilità e ritiri dal mercato del lavoro per scoraggiamento la disoccupazione è oltre il 12 per cento e quella dei giovani al 29,5. Queste sono le conseguenze di due anni e mezzo …

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"La saggezza della Costituzione", di Andrea Manzella

I cimiteri parlamentari sono pieni di governi che si ritenevano indispensabili o inamovibili. E questo perché in tutti i paesi in cui si elegge un libero Parlamento, questo ha la possibilità di mandare a casa, con la sua sfiducia, qualsiasi governo e di costruirne, con nuova fiducia, un altro. È così semplice questa verità del costituzionalismo che non si capisce l´intolleranza scatenatasi contro chi pacatamente la ricorda. O meglio si capisce benissimo. Prima che canti il gallo di una eventuale crisi, con esiti parlamentari “normalmente” aperti, è utile cercare d´imporre un pensiero unico sulla sua soluzione. Rinnegando, per tre volte, la Costituzione e la stessa invocata legge elettorale. La Costituzione (all´articolo 94, sulla fiducia, «accordata» o «revocata») la legge elettorale (che consente, articolo 14 bis, l´indicazione del «Capo Unico della coalizione» ma, esplicitamente dice che «restano ferme le prerogative spettanti al presidente della Repubblica, in base all´articolo 92 della Costituzione», sulla nomina del premier) e ancora la Costituzione (all´articolo 88: lo scioglimento delle Camere, come decisione del capo dello Stato, sentiti i loro presidenti). Come …

"Norma pro Mondadori, schiaffo agli onesti", di Annalisa Cuzzocrea

Opposizioni all´attacco del governo: ormai è un esecutivo ad personam Il Pd: Tremonti renda noto l´elenco delle aziende che hanno avuto lo stesso beneficio ROMA – Uno schiaffo in faccia agli italiani onesti, una gestione privata del sistema tributario, l´ennesima norma “ad aziendam”, in due parole: un delitto perfetto. Sono i giudizi dell´opposizione sul decreto legge che ha fatto risparmiare a Mediaset centinaia di milioni di euro e la cui genesi è stata ricostruita ieri da Repubblica. La società di proprietà di Silvio Berlusconi potrà infatti chiudere una controversia col fisco iniziata nel 1991 pagando 8,6 invece che 350 milioni di euro. E potrà farlo grazie a un decreto approvato dal governo il 25 marzo e convertito in legge dal Parlamento il 22 maggio. «I favori fiscali di cui ha beneficiato Mondadori grazie alle norme ad hoc approvate dal governo – dice Filippo Penati – sono un atto gravissimo, una vera e propria alterazione delle regole di mercato. Uno schiaffo in faccia agli italiani onesti». «Secondo Bossi, Berlusconi e Tremonti – spiega il capo della …

"Il viaggio dell'Unità, 150 anni dopo. In Puglia, spaccato di bellezza", di Giuseppe Civati

Qui c’è ancora molto clientelismo. Approfittando di una situazione economica disagiata dove la metà dei giovani non lavora ed è costretta a emigrare per trovare fortuna. Assistiamo inermi, e probabilmente in tutto il Sud, a una continua emorragia di classe dirigente. Prima emigravano soprattutto gli operai, ora se ne va la futura classe dirigente abbassando tremendamente verso la mediocrità la classe politica che ci ritroviamo e ci ritroveremo. Insomma, i migliori se ne vanno, i mediocri avanzano». Gabriele a Eboli me l’ha raccontata così, la situazione dei giovani come lui. Ma non se ne va. Resta. E «combatte». Con la giusta dose di ironia. «Le giovani forze per cambiare le cose», prima che siano irretite nel ‘sistema’. Una storia antica, da queste parti. E non solo. Me lo conferma Marco Giovannelli, anche lui in viaggio, lungo la costa, sulle orme del Michele Serra di 25 anni fa, per vedere che cosa è cambiato. E ci sono note positive, e cose di cui parlare, soprattutto rispetto a come si concepisce la politica. Oggi ho deciso, però, …