Mese: Agosto 2010

"Ritorno al lavoro per 4,5 milioni", di Giorgio Pogliotti

Finita la pausa estiva in 4,5 milioni si apprestano a varcare i cancelli delle fabbriche e dei cantieri edili per la riapertura. Mentre circa mezzo milione di loro colleghi resteranno a casa, essendo ancora in cassa integrazione. La situazione è cambiata rispetto all’estate del 2009, quando per effetto della crisi la quasi totalità delle industrie restarono chiuse per 4 settimane utilizzando lo stop delle vacanze come una sorta di ammortizzatore sociale, in attesa di una congiuntura migliore. Ferie più brevi per la ripresa Secondo gli osservatori territoriali dei sindacati quest’anno in molti casi il periodo di ferie è stato programmato per 3 settimane, numerose imprese sono rimaste aperte una settimana in più per poter cogliere i timidi segnali della ripresa. Di fronte alle incertezze del quadro economico tra gli imprenditori ha prevalso un atteggiamento “attendista”, a differenza dell’industria tedesca che per rispondere alla forte crescita di ordinativi ha sollecitato un taglio di 2 settimane di ferie (su un totale, però, di 6 settimane). «Se lo scorso anno le ferie più lunghe hanno consentito di rinviare …

"Perché il Cavaliere deve temere le urne", di Ilvo Diamanti

NON è una novità, il protagonismo di Bossi. Esibito anche in passato, quando la Lega contava molto meno. Tuttavia, Bossi (e, di riflesso, la Lega) raramente è apparso così determinato. Oggi, infatti, è lui a dettare i tempi e i temi della crisi. Senza preoccuparsi di nulla e nessuno. Nei confronti di Fini e dei suoi amici: «Bisogna cacciarli. Fini è invidioso e rancoroso». Il dialogo è tempo sprecato: «Meglio andare a votare subito». Cioè: «A fine novembre, al massimo ai primi di dicembre». Lo ha ripetuto più volte, negli ultimi giorni. D´altronde, non c´è spazio per altre maggioranze, oltre a questa. Di fronte a governi tecnici il Nord insorgerebbe. È già campagna elettorale. E Bossi non perde occasione per riproporre i temi dell´agenda leghista. In primo luogo, il “mitico” federalismo. Poi, la sicurezza (i soliti immigrati, il cui numero e la cui pericolosità sociale salgono e calano a comando. Magari a tele-comando. Secondo l´urgenza politica del centrodestra). Poi il Sud. Dove, secondo Bossi, Fini – il nemico di Tremonti – «vuole sprecare i soldi …

"Nuovo anno, sale la protesta. Ma per Gelmini partirà senza problemi", di A.G.

Mentre precari e sindacati si apprestano ad organizzare clamorose forme di protesta contro la seconda ondata di tagli prevista dalla Legge 133/08 e gli effetti della riforma della secondaria superiore. In linea con quanto accaduto nel 2009, in base a quanto dichiarato da movimenti e singoli lavoratori ad agosto, dobbiamo aspettarci nuove occupazioni degli ex Provveditorati, qualche iniziativa di piazza e dei primi giorni di scuola “disturbati” da diverse iniziative a livello locale. Come se non bastasse rimangono da risolvere alcune questioni tutt’altro che marginali: basti pensare agli istituti ancora da assegnare in reggenza ed al tourbillon di cattedre che in certe regioni, come il Lazio, riguarderebbe il 40% dei docenti. In non pochi Usp l’attuazione delle operazioni di assegnazione dei posti vacanti risulta in forte ritardo (solo in questi ultimi giorni sono state concluse utilizzaizoni ed assegnazioni provvisorie e rimangono da effettuare tutte le quasi 17.000 immissioni in ruolo). E’ quindi molto difficile che entro l’inizio dell’a.s. possa essere portato tutto a compimento.Intanto però il ministro Gelmini rassicura tutti: “non vedo difficoltà per quanto …

"Donne e lavoro, Italia indietro", di Michele Di Branco

La speranza rosa arriva da Bruxelles. Uno studio della Commissione europea (Equality between women and men in a time of change) punta il binocolo sull’Italia e osserva che «la recessione ha colpito più gli uomini che le donne, sintomo che molti settori in cui si è sentito il peso della crisi sono a predominanza maschile». La crisi, insomma, può addirittura diventare un’opportunità di progresso per le donne: «Bisogna raccogliere la sfida e far crescere le politiche attive per l’occupazione femminile, i sistemi di flessibilità e sicurezza, soprattutto per quanto riguarda le tipologie contrattuali: lavoro accessorio, contratto di inserimento, part-time». Quello che non sono riusciti a realizzare anni di battaglie sindacali, forse lo farà in futuro lo tsunami economico-finanziario degli ultimi due anni. Era ora, si potrebbe dire. Perché la situazione attuale è pessima. Un rapporto sul lavoro femminile in Italia scritto da Emilio Reyneri dell’Università Bicocca per il Cnel mette il dito nella profonda piaga delle ingiustizie. Il Consiglio di Lisbona di 11 anni fa fissava, per il 2010, a quota 60 per cento il …

Save the children: mille minori vittime della tratta

Sono almeno 50mila in Italia le vittime di tratta e sfruttamento fra il 2000 e il 2008, di cui 986 minorenni. Sono soprattutto ragazze nigeriane e dell’Est a cadere vittime della tratta a scopo di prostituzione. Romeni ma anche nord-africani, alcuni con non più di 14 anni e quindi non perseguibili penalmente, sono invece costretti a compiere furti e scippi e nel nord Italia si sta radicando il fenomeno dello sfruttamento di minori senegalesi usati per spacciare droga, mentre i bambini egiziani accettano qualsiasi lavoro per ripagare gli smugglers e salvare dai debiti i genitori. Anche i minori bengalesi, spesso venditori ambulanti, sono tra i più a rischio sfruttamento, e i bambini afgani, nel loro lunghissimo e pericolosissimo viaggio sono alla mercè dei vari trafficanti, costretti a pagare per ogni frontiera che attraversano. Lo denuncia il dossier «Le nuove schiavitù» sulla tratta e sfruttamento di minori, redatto da Save the Children in occasione della Giornata in Ricordo della Schiavitù e della sua Abolizione, che si celebra il lunedì 23 agosto. Si stimano in almeno 50mila …

"La Prima repubblica è tornata", di Michele Ainis

Come possiamo definirlo l’esecutivo che a settembre busserà alle Camere per rinnovare il patto programmatico? Quanto alla contabilità dinastica, non un Berlusconi 5: manca l’apertura formale della crisi, manca il reincarico al presidente uscente che Berlusconi aveva già sperimentato durante la XIV legislatura. Nemmeno, però, l’identico Berlusconi 4 che esordì all’avvio della legislatura in corso: se c’è un nuovo programma, se c’è un nuovo voto di fiducia, se c’è un nuovo gruppo parlamentare (Futuro e libertà) nella coalizione di maggioranza, nessuno potrà fingere che sia tutto come prima. E allora chiamiamolo Berlusconi 4 e mezzo, tanto nella politica italiana i numeri sono sempre un po’ approssimativi. E quanto al timbro, alle caratteristiche, al tratto saliente del vecchio-nuovo esecutivo? Qui la nomenclatura è più ricca di un forziere, dato che in sessant’anni di Repubblica ne abbiamo viste di cotte e di crude. Governi tecnici o politici. Governi monocolore, bicolore, arcobaleno (l’ultimo Prodi, con 11 partiti a dividersi il boccone). Governi di unità nazionale (1946-1948) ovvero di solidarietà nazionale (quelli presieduti da Andreotti negli anni Settanta). Governi …

Il viaggio dell'Unità 150 anni dopo: «Strada senza uscita. Le grandi opere finite nel nulla», di Giuseppe Civati

Reggio Calabria, a due passi dal mare. Mi viene incontro l’unico candidato sindaco del centrosinistra che si sia finora presentato. E penso, immediatamente: cavoli, qui il Partito democratico si è già preparato alle Comunali del prossimo anno. Invece è Massimo Canale, il candidato dei partiti e dei movimenti che stanno a sinistra del Pd. E penso a Milano. Anche a mille chilometri più a Nord, c’è il candidato Giuliano Pisapia. Di Sel. E il Pd sta ragionando. A settembre darà la soluzione. Speriamo sia il settembre di quest’anno. Non si sa mai. Le altre puntate: 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 |10 A Reggio Calabria, il Pd governa la Provincia e in aula siedono almeno cinque gruppi consiliari che hanno a che fare con il partito: ci sono ancora i Ds e due Margherite diverse. E poi i «democratici meridionali». E un pezzo del gruppo misto. C’è un Pd a misura di consigliere, o quasi. Niente male, come modello. Qui Scopelliti ha governato spendendo …