Giorno: 31 Agosto 2010

"Da Unicredit all’Eni, ecco gli affari sotto la tenda beduina", di Raffaella Cascioli

Sotto la tenda del Muammar Gheddafi, allestita nella residenza dell’ambasciatore libico in Italia, il business italo-libico riflette quello che fonti diplomatiche definiscono l’«eccellente stato dei rapporti bilaterali » tra Italia e Libia. Potere della globalizzazione avrebbe sentenziato il ministro dell’economia Giulio Tremonti che non da oggi va spiegando in giro come la Vecchia Europa debba iniziare a ragionare non potendo più contare su vecchie rendite di posizione. E così nel corso di trenta minuti di colloquio tra Berlusconi e Gheddafi, presente il ministro Frattini, sono molti i temi economici ad essere stati affrontati. A cominciare da quello che si profila essere un importante accordo nel settore della difesa. Un ruolo da protagonista, a quanto si apprende, dovrebbe averlo Finmeccanica che tra l’altro è impegnata a fornire il “Selex sistem”, un sistema satellitare di controllo delle frontiere terrestri libiche. Nella doppia veste di premier nonché di ministro dello sviluppo economico, Berlusconi avrebbe fra l’altro affrontato con il leader libico anche i temi delle infrastrutture e dell’energia che tuttavia sono poi stati oggetto di incontri ad hoc …

"Il ministro che manca da 119 giorni", di Massimo Giannini

C´è una vicenda esemplare che la politica, l´establishment e l´opinione pubblica continuano a sottovalutare. Fotografa la palude nella quale sta sprofondando il governo Berlusconi. Riflette l´irresponsabilità nella quale sta declinando il presidente del Consiglio. Questa vicenda si chiama ministero per lo Sviluppo Economico. Oggi sono 119 giorni. Sabato prossimo saranno 4 mesi esatti. Nell´anno più nero dell´industria italiana, nel cuore di una recessione di cui non si vede l´uscita, a tanto «ammonta» il vuoto di potere in quel dicastero, strategico per la tenuta del Sistema-Paese e per il sostegno delle imprese. La sede è «vacante» da maggio. Da allora il premier esercita un´impalpabile e insostenibile «supplenza», in attesa di nominare il nuovo ministro. Attesa vana, consumata nel Palazzo tra annunci ambigui, tentativi grotteschi, promesse inevase. Attesa cara, pagata dall´Italia al prezzo di una crisi economica e occupazionale gravissima. Ci si chiede come sia possibile, in una grande democrazia industriale impegnata a fronteggiare la «tempesta perfetta» di questi ultimi due anni. Eppure succede, nell´Italia berlusconiana di oggi, dove l´intera dimensione della politica economica si esaurisce nella …

"Un passo alla volta per resistere e provare a cambiare", di Mila Spicola

Basta un piccolo passo alla volta per cambiare», diceva qualcuno che di cambiamenti se ne intendeva, Gandhi. Lo ripeto ai miei ragazzi quando mi dicono, pigramente, «non sono capace» e bloccano a mezz’aria matite e colori. Basta un piccolo passo alla volta per fargli buttare giù con forza matite e colori per disegnare il loro presente e il loro futuro. Sono tempi lunghi quelli di un professore. Sono i tempi del silenzio, delle parole, della pazienza, dello sforzo. Domani torno a scuola per il collegio dei docenti di inizio anno. Saranno abbracci e sorrisi e fatti e decisioni di «ordinaria amministrazione » in un mondo che è sempre meno ordinario. È come se a ciascuno di noi, nelle scuole, avessero tolto il sangue poco alla volta: non te ne accorgi ma sei sempre più debole per sforzi sempre più grandi. Più alunni, meno ore, meno tempo, meno soldi,meno aule, meno bidelli. Meno colleghi. I precari che non sono precari: sono colleghi con i quali dividere i primi consigli di classe, con i quali programmare decisioni …

"I peccati della legge elettorale", di Michele Ainis

L’appello per l’uninominale, firmato da intellettuali e da politici di ambedue gli schieramenti, ha il pregio di deporre sul tappeto un’idea concreta, in alternativa all’attuale legge elettorale. Però, attenzione: il sistema perfetto non esiste, anche se nessun sistema al mondo sarà mai peggio del Porcellum. E in secondo luogo alle nostre latitudini la ricerca della legge perfetta diventa sempre un alibi perfetto per lasciare tutto come prima. Si sa come vanno queste cose: tu metti insieme due partiti attorno a un tavolo, loro sputano fuori tre idee distinte e contrapposte. Salvo poi mettersi d’accordo se c’è da tirare uno sgambetto all’avversario, facendolo cadere un metro prima del traguardo. Nel 2005 la legge Calderoli è nata a questo scopo, per sabotare il trionfo annunciato del centrosinistra alle elezioni successive. In Italia nascono così pure le riforme costituzionali, da quella «federalista» dettata dal governo Amato nel 2001 alla «devolution» battezzata dal governo Berlusconi nel 2005, in entrambi i casi alla vigilia d’una prova elettorale. Insomma qui da noi la Grande Riforma è sempre un bottino di guerra, …

"In sette mesi oltre 650mila cassintegrati", di Roberto Mania

Un esercito di cassintegrati a zero ore: oltre 650 mila nei primi sette mesi di quest´anno. È come se l´intera popolazione di una città come Palermo fosse rimasta a casa da gennaio a luglio senza mai andare a lavorare. È un pezzo del nostro sistema industriale che si sta insabbiando, per il quale i segni di ripresa potrebbero non arrivare mai. A elaborare i dati dell´Inps sulla cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e in deroga) è stato il dipartimento Settori produttivi della Cgil, secondo il quale ciascun lavoratore in cig a zero ore ha perso circa quattromila euro di retribuzione, ricevendo unicamente il sussidio al reddito. Un “buco” potenziale nella domanda interna che si avvicina ai tre miliardi di euro. Non a caso la Confcommercio ha lanciato poche settimane fa un vero allarme sul calo dei consumi in Italia. I dati della Cgil coincidono sostanzialmente con quelli dell´Unità per la gestione delle crisi presso il ministero dello Sviluppo economico dove arrivano i casi più difficili, le aziende che appaiono quasi spacciate. Valga per tutti l´esempio della …

"Riapre la scuola del ministro Gelmini senza insegnanti", di Maristella Iervasi

«I have a dream» dice all’Unità on line la maestra Linda Ciullara. «Sogno il cedolino…. Sogno di svegliarmi presto e fare le corse per andare scuola. Sogno di posare gli occhiali, e i compiti corretti sul comodino e non dovermi svegliarmi e scoprire che sul comodino ci sono solo troppe bollette da pagare». Zaini in spalla, la scuola sta per cominciare. La campanella per l’inizio delle lezioni suonerà per tutti lunedì 13 settembre, salvo anticipi sull’anno scolastico. Ma l’istruzione pubblica che riapre i battenti è sempre più «ristretta»: meno classi e più studenti tra i banchi, meno docenti, meno bidelli, meno igiene e sicurezza degli edifici. E meno fondi in cassa e zero carta igenica nei bagni. Il count-down della protesta questa volta è scattato in anticipo: supplenti e personale precario Ata hanno manifestato fin da Ferragosto con sit-in a Montecitorio e sotto il Miur. AVVIO TRA LE PROTESTE Sono oltre 22mila i precari a rischio licenziamento quest’anno, alcuni sono in sciopero della fame. Altri hanno già occupato gli Usp. Altri ancora, come Retescuola di …