Dopo la grande cacciata dei rom, 6 su 10 non vogliono che si ricandidi. Richiami dall´Onu e dall´Europa E dalla Chiesa una condanna senza appello. Una volta ha raccontato di non leggere i sondaggi a colazione perché «tanto cambiano sempre e bisogna guardare oltre». La dieta potrebbe essere davvero appropriata in questi giorni. Nicolas Sarkozy sta avendo solo brutte sorprese dalle ultime indagini demoscopiche, che in realtà scruta con ansia, come molti leader. Una caduta inesorabile. L´estate più nera da quando siede all´Eliseo. È cominciata con l´affaire Bettencourt, che ha fatto aleggiare il sospetto di tangenti intorno a lui, e finisce ora con l´immagine della Francia patria dei diritti umani sotto accusa per razzismo e xenofobia. Il richiamo dell´Onu, poi dell´Europa, la stampa internazionale che lo paragona al maresciallo Pétain, nemici come Villepin pronti a colpirlo dall´interno, e infine le parole del Papa come una condanna senza appello.
Tutti questi attacchi, e neanche i sondaggi che lo salvano. La cacciata dei rom, appositamente lanciata in pieno agosto con parata di poliziotti e telecamere, non ha portato consensi a Sarkozy. Meno di un francese su due (48%) approva la campagna di rimpatri «volontari», secondo un sondaggio pubblicato ieri dal Parisien. A un anno e mezzo dalla fine del mandato, il 62% degli elettori è anzi contrario alla sua ricandidatura, scrive Le Point che si domanda in copertina: «Ha già perso?». In quest´estate nerissima, la gauche ha ripreso forza. Non solo con un Dominique Strauss-Kahn che – sempre nelle indagini a campione – stravincerebbe contro Sarkozy al secondo turno, ma anche con Martine Aubry.
Nel mondo cattolico i consensi per il presidente sono al 47%, contro il 61% di un anno fa. Il nervosismo per i richiami del Vaticano è palpabile all´Eliseo. Alain Minc, consigliere del capo dello Stato, ha sbottato contro il «Papa tedesco» che si permette di dare lezioni alla Francia. A distanza, gli ha risposto André Vingt-Trois, presidente della Conferenza episcopale, denunciando un «clima malsano». L´arcivescovo incontrerà entro la fine del mese il ministro dell´Interno Brice Hortefeux. «Dirò quello che i cattolici pensano sulle misure prese e quali sono i limiti che non bisogna oltrepassare». Ieri sono partiti altri due aerei per la Romania con a bordo 258 rom. Il ministro dell´Immigrazione Eric Besson vuole accelerare i rimpatri e ha convocato una riunione tra i ministri europei sulla questione rom, scavalcando le autorità della Ue.
«Non cederemo di fronte a chi cerca la polemica sistematica», sono state le prime parole di Sarkozy ai suoi ministri, in questo non felice ritorno dalle vacanze. Dopo l´estate nera, lo aspetta un autunno caldo. Arriva in parlamento la riforma delle pensioni, con la prima mobilitazione dei sindacati prevista il 7 settembre. E Sarkozy dovrà presentare la Finanziaria, cercando di mantenere due promesse apparentemente inconciliabili: riportare il deficit al 3% del Pil nel 2011 senza però toccare le tasse.
La Repubblica 27.08.10