Giorno: 15 Agosto 2010

"Per le famiglie meno consumi e più debiti", di Valentina Conte e Rosa Serrrano

Roma e l´Ogliastra. Due province agli antipodi. E non solo geograficamente: l´una sul continente e l´altra sulla sponda tirrenica della Sardegna. A distanziarle sono i debiti familiari: oltre 22.394 euro per i romani, 5.784 euro per i sardi, quasi 4 volte meno. In media, ogni famiglia italiana è andata in rosso per quasi 16 mila euro nel 2009, 863 euro in più rispetto al 2008 (+5,7%) tra mutuo per la casa, finanziamenti per le ristrutturazioni, prestiti per gli acquisti. Poca cosa rispetto al balzo del 92% registrato dall´ingresso dell´euro. A partire dal 2002, e dunque in soli otto anni, mentre i prezzi sono aumentati del 16,6%, i debiti sono praticamente raddoppiati. Inevitabile correre ai ripari. Così, nel 2010 le famiglie frenano. Meno credito al consumo e dunque meno rate, dopo anni di crescita, e acquisti mirati: prodotti low cost, meglio se biologici, eco-compatibili e a chilometro zero. A mettere in fila le province italiane, la Cgia di Mestre, che elabora dati di Istat e Bankitalia, scopre che al top della classifica si collocano gran parte …

"L'impotente grandezza del Cavaliere", di Barbara Spinelli

E’ venuta l’ora di analizzare la morte di quella che è stata chiamata, in gran fretta e proditoriamente, Seconda Repubblica. Doveva essere qualcosa che somigliava alla quinta repubblica di De Gaulle, inaugurata alla fine degli Anni 50: un sistema che restituisse alla politica la nobiltà, lo sguardo lungo, l’efficacia che il predominio di fazioni e partiti le aveva tolto. Doveva, partendo dalla simultanea svolta avvenuta a Nord con Mani Pulite e a Sud con l’offensiva contro la mafia di Falcone e Borsellino, rigenerare un ceto politico corrotto da anni di democrazia senza alternanza, di poteri paralleli e illegali. Le forze che dopo il ’45 avevano ricostruito il Paese gli avevano dato una Costituzione vigile sulla democrazia, ma antichi mali, non curati, si erano incancreniti: il rapporto degli italiani e dei politici con lo Stato in primo luogo, e la maleducazione civile, lo sprezzo della legalità, del bene comune. Tutti questi mali sopravvissero alla Prima Repubblica, e per questo anche la seconda sta morendo. Quel che mancò, nei primi Anni ’90, fu la rigenerazione delle classi …

Quanti precari non avranno la conferma di nomina?

L’anno scorso, di questi tempi e con il decreto salva-precari in discussione, infuriava la polemica sulla possibile mancanza di conferma delle nomine dei docenti non di ruolo; si parlava di strage nelle nomine dei precari, stimando in decine e decine (c’era chi parlava di oltre un centinaio) le non conferme di nomina dei precari che l’anno precedente aveva toccato le 131.145 unità (20.405 annuali e 110.740 fino al termine delle attività didattiche). Alla fine un calo di nomine effettivamente ci fu, come previsto, ma più contenuto di quanto temuto. Le nomine furono infatti complessivamente 117.285 con un calo, rispetto al 2008-2009, di “sole” 13.880 unità. Se poi si considera che contemporaneamente c’erano state anche 8mila nomine in ruolo, i precari rimasti senza nomina furono poco meno di 6mila, in qualche modo recuperati dal decreto salva-precari. Nel 2008-09, quando l’effetto di riduzione degli organici era ancora quello delle Finanziarie Prodi, c’erano state, appunto, 131.145 nomine di docenti con contratto a tempo determinato, e già allora c’era stato un calo di nomine, rispetto al 2007-08, di quasi …

P3, indagine Bankitalia accusa Verdini: "Conflitto di interessi da 60 milioni". Il PD: Lui e Tremonti chiariscano"

Gravi carenze degli organi aziendali, con accentramento dei poteri nelle mani dell’allora presidente Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl; potenziale conflitto di interesse dello stesso Verdini con la Banca per affidamenti per oltre 60 milioni di euro; impieghi spesso a rischio, concentrati su grandi clienti, in contrasto con gli obiettivi mutualistici dell’istituto. Sono le linee essenziali della delibera 553 del 20 luglio scorso della Banca d’Italia, che porta la firma del Governatore Mario Draghi – di cui l’agenzia Ansa è in possesso – inviata al ministro dell’Economia Giulio Tremonti e alla segreteria del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio (Cicr), con la quale è stata proposta, e poi disposta con decreto del 27 luglio dello stesso Tremonti, l’amministrazione straordinaria del Credito Cooperativo Fiorentino (Ccf), la banca finita anche nell’inchiesta sulla cosiddetta P3. La Banca d’Italia ha anche evidenziato scarsa istruttoria per finanziamenti talvolta con finalità sospette; e tardiva applicazione delle norme antiriciclaggio. L’accertamento è pesantissimo per il deputato del PDL, e Francesco Boccia, coordinatore commissioni economiche PD alla Camera, ritiene necessario un chiarimento …