Giorno: 11 Agosto 2010

"Cosa vuole il lingotto", di Luciano Gallino

Il punto da chiarire è questo: il reintegro dei lavoratori licenziati a Melfi da parte di un giudice del lavoro era del tutto prevedibile. Forse non la rapidità della pronuncia, ma il suo esito certamente sì. Allora, posto che non si può credere che l´ad di Fiat Auto si sia circondato di sprovveduti, bisogna chiedersi per quali motivi i suoi esperti gli hanno suggerito d´imboccare una strada che portava dritto contro un muro. Il quesito è d´obbligo, perché rispetto alla questione dei licenziati di Melfi i rischi cui Fiat va incontro sul piano giuridico ed economico con il piano di Pomigliano e ciò che vi ruota attorno sono molto più grandi. Il piano presentato ai sindacati nel maggio scorso ha fatto sorgere seri dubbi circa la possibilità che limiti il diritto di sciopero, e perfino il diritto di ammalarsi, giacché nel caso che la percentuale di assenteismo «sia significativamente superiore alla media» l´azienda – la sola a decidere quanti punti o decimi di punto siano significativi – si considera libera dall´obbligo di pagare le quote …

"Sviluppo economico, il ministero cannibalizzato", di Roberto Giovannini e Raffaello Masci

Senza titolare da 100 giorni, perde una competenza dietro l’altra. Entriamo nella monumentale sede del ministero dello Sviluppo economico (in sigla Mse) quando sono le tre del pomeriggio. E’ agosto e la capitale è deserta. Può, in questo clima, un ministero essere affollato? L’aria che si respira, dopo cento giorni di «sede vacante» qui, al civico 33 di via Veneto, è quella del palazzo reale di Napoli dopo la fuga dei Borbone: che si fa qui dentro? E chi comanda da quando Claudio Scajola se n’è andato? L’edificio è imponente: lo disegnarono due architetti di vaglia del periodo fascista, Marcello Piacentini e Giuseppe Vaccaro, come sede delle Corporazioni, nel ’32. Graniti di pregio all’ingresso, sullo sfondo vetrate policrome di Mario Sironi: bellissime. Ai piani superiori, marmi chiari a venature gialline. E poi: boiseries, porte altissime, mobili di design. Un vero gioiello. Scajola lasciò l’incarico il 4 maggio scorso, dopo una mesta conferenza stampa in cui apparvero – partecipi e commossi – anche i figli. «Da quel momento, nel palazzo è iniziato il saccheggio delle competenze, …