Rimandato indietro il provvedimento del ministero. Contestata la procedura seguita da Bondi e la compatibilità con la carica di sindaco di Salemi. Problemi con la Corte dei Conti per la nomina di Vittorio Sgarbi alla guida del polo museale di Venezia. I magistrati contabili, rende noto la Uil dei Beni culturali, hanno rimandato indietro il provvedimento accompagnandolo con una serie di rilievi, che gli uffici del ministro Sandro Bondi dovranno ora chiarire entro 30 giorni. La Corte contesta la procedura seguita dal ministero per la nomina, che definisce «non comprensibile», e chiede anche di precisare se l’incarico attribuito a Sgarbi sia compatibile con quello di sindaco della cittadina di Salemi.
In particolare, la Corte ricorda che Sgarbi al momento della nomina era un funzionario in aspettativa del ministero senza qualifiche dirigenziali. La legge prevede che la qualifica di dirigente possa essere ugualmente attribuita «a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale non rinvenibile nei ruoli dell’Amministrazione», nota la magistratura contabile. Ma questo non sembrava il caso del ministero, che aveva già avviato le procedure per trovare un dirigente al suo interno e accertato la disponibilità di due dirigenti ritenuti dal direttore generale in possesso «di un ricco curriculum». Il che costituisce un vincolo per l’amministrazione, «salvo il ricorrere di validi motivi non palesati» . Per cui «non appare comprensibile – scrive il magistrato – l’operato della amministrazione che, discostandosi dalla procedure seguita e dai risultati conseguiti si risolse ad attribuire l’incarico ai sensi dell’articolo 19 comma 6».
Così com’e, conclude la Corte, «il provvedimento appare privo del presupposto indispensabile della dalla legge per attribuire l’incarico a personale non dirigente dei ruoli dell’amministrazione». Se il ministero non dovesse rispondere entro 30 giorni il provvedimento sarà deferito alla Sezione del Controllo. La Uil, che sulla nomina di Sgarbi a Venezia aveva avanzato da subito riserve, ribadisce la convinzione che la nomina decisa da Bondi sia illegittima perché il critico presentò la sua domanda fuori tempo massimo quando il bando era concluso. E sottolinea che «vigilerà sulle decisioni della Corte dei conti». (Ansa)
da Il Corriere del Veneto 11.08.10