Contro l’abbandono scolastico nasce nasce l’Anagrafe nazionale degli studenti ed è subito polemica. La banca dati voluta dal ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini – con decreto del 5 agosto scorso – non piace né alla Flc-Cgil, né agli studenti dell’Uds e tantomeno all’opposizione del Pd anche se il ministero di Viale Trastevere ha assicurato che i dati sensibili rimarranno anonimi e che le polemiche sul rischio discriminazione sono infondate.
L’Anagrafe conterrà informazioni sul percorso scolastico e formativo a partire dalla scuola primaria, con particolare riferimento agli esami finali di ciclo e agli esami di qualifica. Ma c’è chi sostiene – come la Cgil – che ci saranno anche dati sulla salute, le convinzioni religiose, le informazioni di tipo giudiziario che riguardano la sfera familiare (come la status di separati dei genitori).
La banca dati – ha spiegato il ministero – «sarà utilizzata in forma anonima, e con modalità che assicurino la non identificabilità dell’interessato». Le informazioni raccolte saranno conservate fino al termine dell’anno scolastico.
Per il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, l’ Anagrafe viola i diritti civili e deve essere subito cancellata. «Ci allarma – ha detto il sindacalista – la possibilità che possa contenere dati idonei a rivelare lo stato di salute, le convinzioni religiose o di altro genere».
Secondo Tito Russo coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti (Uds).È solo uno spot estivo. È grottesco che il ministro Gelmini si preoccupi dell’Anagrafe degli studenti quando le scuole non sanno come pagare gli stipendi e che programmi fare a settembre».
Ad avviso di Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in Commissione istruzione alla Camera, «E’ un modo inadeguato e ambiguo di affrontare la dispersione scolastica che violenta la privacy degli studenti e l’intimità della sfera familiare visto che il ministro Gelmini sembra interessato anche a schedare gli alunni a seconda che siano figli di genitori separati o meno. Auspichiamo che il Garante limiti fortemente l’intrusione del ministero nella vita privata degli studenti».
Alle critiche il Miur ha replicato di non aver «accesso ai dati individuali, identificativi degli alunni» ribadendo che «l’anagrafe è finalizzata esclusivamente al monitoraggio dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Non vengono pertanto richiesti dati sulla religione di appartenenza, come invece viene erroneamente riportato da alcune agenzie di stampa. Tutti i dati – ha concluso il ministero – vengono raccolti e trattati secondo le modalità previste dal Garante della Privacy. Si tratta pertanto di polemiche che non hanno alcun fondamento».
Il Messaggero 10.08.10
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Debutta l’anagrafe per 6 milioni di studenti
Arriva l’anagrafe nazionale degli studenti. A cinque anni dalla sua approvazione legislativa, il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ricevuto l’ok dal Garante della privacy a inizio luglio, ha firmato il decreto operativo che da il via libera ufficiale alla rilevazione completa degli oltre 6 milioni di studenti italiani. Già da settembre, ogni scuola, a partire dalla primaria, dovrà comunicare a viale Trastevere tutti i dati “sensibili” e relativi al percorso scolastico e formativo dei ragazzi. «Si tratta di uno strumento utile – ha commentato il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna – che consente di pianificare meglio gli interventi educativi». L’anagrafe, evidenzia il decreto, assieme alle altre banche dati regionali e comunali di studenti e popolazione, servirà anche per contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico, che, secondo gli ultimi rapporti elaborati da Isfol e Censis, in alcune regioni del Sud, Sicilia in testa, supera abbondantemente il 20 per cento.
Le informazioni richieste da viale Trastevere, che completano il sistema di rilevazione previsto dal Dlgs 76 del 2005, spaziano dai dati anagrafici, al codice fiscale di ogni ragazzo, a quelli relativi alla valutazione, con particolare riferimento agli esiti degli esami finali di ciclo e di qualifica. Potranno essere richiesti anche dati sensibili e giudiziari. Inoltre, è scritto nel provvedimento, «per le finalità di rilevante interesse pubblico», l’anagrafe può contenere anche dati idonei a rivelare condizioni di salute e dati indispensabili a individuare il soggetto presso il quale lo studente assolve l’obbligo scolastico (scuole paritarie, strutture ospedaliere, case cicondariali, e così via).
Queste ultime informazioni dovranno però essere regolate, dopo parere del Garante per la privacy, da un provvedimento ministeriale ad hoc. La previsione ha fatto subito saltare sui banchi sindacati e opposizione. Per il numero uno della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, si tratta di informazioni «potenzialmente discriminatorie che non c’entrano nulla con le finalità dell’anagrafe». Più duro il giudizio della capigruppo Pd in commissione Cultura alla Camera, Manuela Ghizzoni che ha parlato di una vera e propria «schedatura degli studenti».Polemiche «prive di fondamento» ha tagliato corto viale Trastevere che ha precisato come «non verranno richiesti dati sulla religione di appartenenza del ragazzo». In ogni caso, precisa il decreto, tutti i dati acquisiti dal ministero dell’Istruzione «saranno utilizzati dai propri uffici di statistica» e rigorosamente «in forma anonima», con il preciso fine «di monitorare l’assolvimento dell’obbligo di istruzione, gli abbandoni scolastici, l’irregolarità di frequenza e ogni altro fenomeno riconducibile alla cosiddetta dispersione scolastica». Da segnalare infine che i dati contenuti nell’anagrafe saranno conservati fino al termine dell’anno solare successivo alla conclusione di ogni ciclo scolastico.
Il Sole 24 Ore 10.08.10
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“Anagrafe degli studenti, lite sui dati”, di Giovanna Cavalli
Scuola Saranno raccolte le informazioni su 6 milioni di alunni. «Per verificare le irregolarità sulla frequenza»
La Cgil: schedatura sul credo religioso. La replica: nessuna intrusione Notizie «sensibili» Prevista la raccolta di dati su salute, religione e guai giudiziari dei ragazzi. Nasce tra le polemiche l’ anagrafe degli studenti. La banca dati, voluta dal ministro dell’ Istruzione Mariastella Gelmini, e che conterrà una sorta di carta di identità scolastica degli allievi, non piace ai sindacati, ai ragazzi, all’ opposizione. Che temono «una schedatura» di massa e la ritengono inutile e «lesiva dei diritti civili, soprattutto della privacy», come denuncia Domenico Pantaleo, segretario della Flc-Cgil, preoccupato perché «potrebbe fornire dati sullo stato di salute, le convinzioni religiose o di altro genere e dati giudiziari». Nel computer del Miur (il ministero dell’ Università e della ricerca), confluiranno i dati anagrafici, compreso il codice fiscale, per circa 6 milioni di studenti, dalle elementari in poi, quelli sulla frequenza e sul percorso scolastico di ciascuno, i cambi di istituto e gli esiti degli esami finali. «Ma soltanto per consentire il monitoraggio dell’ evasione scolastica e della irregolarità della frequenza e dunque valutare e prevenire il fenomeno della dispersione», spiegano dal ministero. Specificando che «non avremo accesso ai dati individuali e identificativi degli alunni». Elementi che comunque «verranno raccolti e trattati secondo le modalità previste e approvate dal Garante della Privacy, per cui certe polemiche sono prive di fondamento». La parte contestata, ovvero l’ articolo 2, al paragrafo 3, in effetti dispone che «per le finalità di rilevante interesse pubblico» nell’ anagrafe degli studenti potranno essere annotati alcuni dati sensibili «idonei a rivelare lo stato di salute, le convinzioni religiose o di altro genere e dati giudiziari indispensabili ad individuare il soggetto presso il quale lo studente assolve l’ obbligo scolastico (scuole paritarie, strutture ospedaliere, case circondariali)». Secondo Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Istruzione alla Camera, «questo è un modo ambiguo e inadeguato di affrontare la dispersione scolastica, che violenta la privacy degli studenti e l’ intimità della sfera familiare visto che il ministro Gelmini sembra interessato a schedare gli alunni a seconda che siano figli di genitori separati o meno». Aggiunge Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria Pd, che «non si capisce perché collezionare informazioni sullo stato di salute, il credo religioso e i dati giudiziari. Elementi non necessari e che devono essere immediatamente cancellati per evitare di passare da una buona iniziativa ad una schedatura che ricorda i provvedimenti del ventennio. La Gelmini viola la privacy dei minori». In parziale sostegno al ministro si esprime la rivista «Tecnica della Scuola» che sostiene che «le preoccupazioni sembrano eccessive perché il decreto ha già avuto il benestare del garante della privacy». Tito Russo, coordinatore nazionale dell’ Unione degli Studenti (Uds) liquida la novità come «uno spot estivo» e trova «grottesco che il ministro Gelmini si preoccupi di anagrafe quando le scuole non sanno come pagare gli stipendi e che programmi fare a settembre. Un’ altra trovata d’ agosto, come quella delle assenze segnalate con un sms dello scorso anno e che poi non è mai partita».
Il COrriere della Sera 10.08.10