"Addio alla pensione di anzianità per chi inizia a lavorare a 30 anni. Gli interventi sulla previdenza", di Gianni Trovati
Un appunto prima di tuffarsi nei calcoli sulle nuove pensioni, rese ufficiali dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della manovra correttiva (è la legge 122/2010, pubblicata venerdì): chi ha iniziato a lavorare dopo aver compiuto i 30 anni getti in un angolo «quote» e calcolatrici e si metta il cuore in pace. Per lui c’è solo l’uscita di vecchiaia, che per ora fa scattare i requisiti a 65 anni (e il riposo un anno dopo). L’unica eccezione, dopo l’emendamento «europeo» che ha equiparato uomini e donne negli uffici pubblici, sono le lavoratrici del settore privato (sono il 24,6% degli occupati), che raggiungono il diritto a 60 anni e la finestra d’uscita a 61: per poter contare sulla pensione di anzianità, loro devono aver iniziato a versare i contributi prima dei 24 anni. Il pensionometro Per tutti gli altri è aperta la giostra dei calcoli sulle pensioni, che alla coda delle vecchie norme sulle «quote», cioè la somma di età e anzianità necessaria a centrare l’uscita anticipata, mescolano le novità su pubblico impiego, finestre e speranza di …