"La palude del cavaliere", di Carlo Galli
Altro che presa di distanze! A differenza di quello che chiedeva La Russa – lasciare Granata senza sponde, come segnale di una volontà di ricucitura con la maggioranza berlusconiana – ieri a Napoli il presidente della Camera, Fini, ha riproposto la questione morale all´interno del suo partito, il Pdl. E ha aggiunto che in un partito liberale di massa – quale egli evidentemente intende debba essere il partito di cui è stato co-fondatore – non si può minacciare di espulsione chi dissente, ed è portatore di idee diverse da quelle approvate dai vertici; per concludere poi che oltre al garantismo giudiziario esiste anche l´opportunità politica: e questa vuole che un indagato, come Verdini, dati anche i motivi per i quali è indagato (collusione con la cosiddetta P3), debba dimettersi dalle cariche di partito che ricopre (cioè quella di coordinatore del Pdl). È la guerra, insomma. Una guerra che ha come baricentro e punto strategico la questione della legalità, espressamente citata da Fini come tema centrale per una forza politica come il Pdl, e come punto …