Mese: Luglio 2010

Saviano : mafia al Nord, la Lega dov'era? Castelli: basta con l'impegno a pagamento

La ‘ndrangheta si insinua nei centri di potere lombardi. Negli ospedali e nelle direzioni sanitarie, contese dalle cosche e affidate, secondo le accuse delle procure di Milano e Reggio Calabria, a uomini di assoluta fiducia. La mafia, insomma, è anche al nord, anche nel regno della Lega. Una questione che solleva una pepata polemica tra lo scrittore più impegnato sul fronte dell’antimafia, Roberto Saviano, e i vertici del partito padano. L’INTERROGATIVO DI SAVIANO – «La Lega ci ha sempre detto – ha spiegato l’autore di Gomorra a Vanity Fair- che certe cose al nord non esistono, ma l’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia racconta una realtà diversa. Dov’era la Lega quando questo succedeva negli ultimi dieci anni laddove ha governato? E perché adesso non risponde?». LA RISPOSTA DI CASTELLI – E la risposta è arrivata immediata, per bocca del viceministro Roberto Castelli: «Leggo dalle agenzie di stampa che Saviano fa alcune domande sulla Lega e si chiede perché non rispondiamo. Eccomi qua». Quindi passa al contrattacco: «Saviano è accecato e reso sordo dal suo …

"La ragnatela occulta", di Adriano Prosperi

L´inchiesta giudiziaria sulla cosiddetta P3 infligge un altro colpo al cuore del governo Berlusconi. Da ieri è indagato anche Giacomo Caliendo. Caliendo è sottosegretario alla Giustizia e va ad allungare una lista ormai molto corposa. Gli accertamenti in corso fanno attendere altre novità. Sempre ieri Marcello Dell´Utri si è rifiutato di rispondere ai magistrati, i quali hanno precisato che il suo ruolo politico nella vicenda appare di maggior rilievo rispetto a quello di Verdini. La giustizia di questo paese sta facendo il suo lavoro. Deve farlo: è importante che lo faccia perché è proprio la giustizia come ordinamento che è stata oggetto di un tentativo lungo e non privo di successi di corromperla dall´interno. Il giudice corrotto è la figura che ha sempre evocato il delitto imperdonabile di ogni sistema politico. Nei secoli passati della storia italiana ed europea lo si raffigurava oggetto di punizioni terrificanti nelle sale di giustizia. Quanto al gruppo dei corruttori che compone la nuova Loggia, esso è per tanti aspetti rappresentativo delle reti di «faccendieri» attivate dalla sfacciata esibizione di …

"Così le rettifiche e le multe uccideranno i blog", di Leonardo Tondelli

Certo che noialtri blog siamo sempre così allarmisti. Non è bello poter scrivere quel che ci pare senza responsabilità? E invece no, siamo sempre preoccupati che la pacchia stia per finire. C’è sempre in discussione un decreto, un disegno, un codicillo che minaccia la nostra stessa esistenza. Eppure in un qualche modo ce l’abbiamo sempre fatta, da dieci anni in qua. Cerchiamo di capire cosa rischiamo stavolta con quel comma 29 che l’onorevole Bongiorno non vuole assolutamente modificare. Allora, mettiamo che io sia una tranquillissima persona con un blog, che aggiorno un paio di volte alla settimana. Un blog di foto di gatti, che ne dite? Più innocuo di così. Io ovviamente sto molto attento a non diffamare mai nessuno, gatti o padroni di gatti. Mettiamo che io venerdì pubblichi la foto del mio gatto in una scatola, prima di partire per il week end. Il mio blog però è aperto ai commenti: che blog sarebbe, altrimenti. Ora accade che nella mattina di sabato tra i miei commentatori scoppi una polemica virulenta tra i sostenitori …

"Gli elettori senza potere", di Michele Ainis

C’è un fantasma nella nostra scena pubblica: la legge elettorale. La sua riforma non ha mai occupato i desideri della maggioranza di governo, ora non interessa più nemmeno all’opposizione. Perché dovrebbe? È così comodo manovrare un esercito di soldatini di piombo travestiti da parlamentari. Niente capricci, niente alzate d’ingegno: altrimenti la volta prossima te ne rimani a casa, anche se la tua pagina su Facebook conta un popolo di lettori e di elettori. E poi nell’agenda politica incalzano altre urgenze, altre questioni: la manovra finanziaria, le intercettazioni, il federalismo, l’università. Perché mai dovremmo attardarci sugli alambicchi del maggioritario o del proporzionale? Eppure c’è un nesso tra i funerali della legalità e il battesimo della nuova classe dirigente. Basta misurare le reazioni dei politici finiti sotto torchio. Verdini: una congiura mediatica. Cosentino: un complotto giudiziario. Brancher, Dell’Utri, Caliendo: idem. E comunque l’essenziale è mantenere la fiducia del Capo, chissenefrega dei giornali. Tanto è lui, soltanto lui, che decide il tuo posto in Parlamento. L’insubordinazione, ecco il delitto più infamante. Per i disobbedienti s’agita il randello dell’epurazione, …

"Università, la lunga storia della catastrofe", di Guido Crainz

È molto difficile riflettere sulla parziale riforma universitaria oggi in discussione senza fare i conti con la storia lunga che le sta alle spalle e che chiama in causa, insieme, responsabilità del ceto politico e del mondo accademico. Una storia in cui, come in Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie, non vi è un unico colpevole: alla fine tutti i possibili imputati appaiono in varie forme responsabili. Viene talora evocato il fantasma del ’68, ma la Francia gollista, ad esempio, rispose subito al “maggio” con la legge Faure, che avviò una modernizzazione reale degli atenei. Nulla di tutto ciò avvenne da noi, e la riforma in discussione alla vigilia del ’68 – la inadeguata legge Gui – era stata affossata non tanto dalla protesta studentesca quanto dall’ostruzionismo conservatore dei “deputati- baroni”, fieri oppositori della incompatibilità fra docenza e mandato parlamentare, e dell’introduzione del tempo pieno. Ancora al ’68 viene talora attribuita la liberalizzazione dell’accesso a tutte le Facoltà, sin lì condizionato – in modo talora anacronistico – dalla scuola frequentata in precedenza. Anche questo non …

"Travolti dalla crisi mogli e figli stranieri rifanno le valigie", di Francesca Paci

«Per ora sono in Puglia, taglio le erbe prima della raccolta e dormo nella campagna, così metto da parte i soldi», spiega Lamine al telefono dall’entroterra salentino. Parla in dialetto bresciano come il calciatore Mario Balotelli, l’unica cosa che gli è rimasta della città lombarda in cui ha trascorso gli ultimi quattro anni lavorando come muratore: «Quando mi hanno licenziato mia moglie è rientrata in Senegal, costa meno. Ma appena ricomincio a guadagnare bene torna qui da me». Secondo una ricerca pubblicata dal Giornale di Brescia, la storia di Lamine è tutt’altro che un caso isolato. La crisi non ha risparmiato l’Eden della produttività: se la disoccupazione dei locali ha raggiunto quota 6%, quella degli stranieri è due volte tanto. Così, pare, uno su cinque ha rispedito a casa la famiglia in attesa che passi la nottata. «Mentre gli italiani affrontano la recessione con gli ammortizzatori sociali, nel caso di salariati maturi, e con il ricorso alla famiglia, se si tratta di giovani precari, gli immigrati possono solo alleggerire il proprio bagaglio rimandando temporaneamente indietro …

La crescita di un Paese passa anche attraverso un incremento del lavoro femminile

A Roma seminario Pd sulle donne, crisi e futuro del Paese. Bersani: “Il berlusconismo è segno di regressione maschilista, serve una nuova battaglia. Si alle quote rosa, ma non possono valere solo nel Partito, proponiamole al Paese” Si è svolto a Roma presso la sede nazionale del Pd, il seminario: “Le donne, la crisi e il futuro del Paese”. Ha aperto i lavori la responsabile Salute e Conferenza delle donne della Segreteria nazionale del Pd, Roberta Agostini. Ha dato un importante contributo al dibattito, tra gli altri, anche il Segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Presenti al convegno: Rosy Bindi, Presidente del Partito democratico, Cecilia Carmassi, Responsabile delle politiche della famiglia e del terzo settore del Pd, Giovanna Altieri, direttrice Ires, Linda Laura Sabatini, direttrice Istat, Annalisa Vittore, giuslavorista, Laura Pennacchi, economista, Stefania Scarponi, docente dell’Università di Trento. Hanno partecipato inoltre al seminario molte parlamentari Pd, amministratrici ed esponenti sindacali dell’associazionismo e del territorio. Roberta Agostini ha introdotto il seminario sulle donne, partendo dalla crisi economica italiana e dalle misure errate che il governo vuole …