Mese: Luglio 2010

"I rischi del Lingotto", di Luciano Gallino

Da qualche tempo le mosse di Fiat Auto stanno diventando frenetiche. A fine aprile è arrivato il piano per trasferire a Pomigliano una quota della produzione della Panda che ora si fa in Polonia. Una settimana fa, l’annuncio che un modello di notevole peso industriale e commerciale sarebbe stato costruito in Serbia e non a Mirafiori. Poco dopo si è saputo che è già stata costituita una nuova società per gestire lo stabilimento campano, nonché per assumere con un nuovo contratto i lavoratori che accetteranno in toto di lavorare secondo i drastici standard indicati nel piano di aprile. Infine ieri l’Ad di Fiat ha avanzato come affatto realistica l’ipotesi di uscire dal contratto nazionale dei metalmeccanici, ed ha ribadito che ciò che vuole sono comportamenti dei lavoratori che non mettano mai, in nessun modo, a rischio la produzione e l’azienda In altre parole, niente scioperi, niente vertenze sindacali, assenteismo meglio se vicino a zero, massima disciplina in fabbrica. A queste condizioni Fiat auto potrebbe anche restare in Italia. La sequenza di queste mosse rientra chiaramente …

Verdini dalla rabbia

La conferenza stampa di spiegazioni di Verdini sulla P3 diventa un circo dove insultare la giornalista Claudia Fusani de L’Unità. Bersani: “Verdini ha il buon senso del suo partito. Se il Pdl intende rappresentarsi così è libero di farlo e la gente del Pdl valuterà”. Intanto in Parlamento il Pd ha presentato una commissione d’inchiesta sulla P3. Verdini esce allo scoperto. Indagato da tre procure, decide che è arrivato il momento di tirare fuori le unghie e contrattaccare. Peccato solo che, come la brutta copia del suo leader, alla fine si riduce ad esporre il compito che Berlusconi gli ha preparato e che la conferenza stampa diventi un circo dove insultare Claudia Fusani giornalista de L’Unità. Io non centro, io sono pulito, mai intascato soldi e tutta una serie di giustificazioni sono alla base della conferenza stampa con cui il coordinatore del Pdl ha sparato contro la magistratura politicizzata e i finiani. Basterebbe cambiare il nome di Verdini con quello di Berlusconi e l’articolo sarebbe vecchio e già scritto. Invece no, il protagonista è Denis …

Manovra: dichiarazione di voto (contrario) di Pier Luigi Bersani

Signor Presidente, vorrei rivolgermi in modo diretto e sincero ai colleghi della maggioranza – che, forse, come vedo, in questo momento, soffrono un po’ di solitudine – per fare loro una domanda: vorrei chiedere se hanno tenuto conto delle questioni di fiducia che sono state poste dall’inizio della legislatura fino ad oggi. Ebbene, sono trentasei: siamo ad una fiducia e mezzo al mese, agosto e Natale compresi. Vi è un problema di fondo: la parola Parlamento non è popolarissima in questo momento nel Paese, me ne rendo conto, tuttavia, il Parlamento resta il luogo della libertà di tutti. Non ci può essere libertà per nessuno, se non c’è qui. Un Parlamento zittito significa un’opposizione zittita, una maggioranza zittita, un Consiglio dei ministri zittito. Quanti ministri non si sono resi conto di quello che votavano in questa manovra! Significa portare conformismo nella discussione pubblica, nelle forze sociali, nella comunicazione, e quando la discussione pubblica è strozzata – questo forse lo sappiamo meglio noi da questo lato dell’emiciclo perché siamo un po’ specializzati in materia – finisce …

"Intercettazioni, così resta il no", di Donatella Ferranti

Dopo il via libera del senato, è arrivata alla camera una legge sulle intercettazioni con soluzioni gravemente inadeguate a garantire un effettivo equilibrio fra il diritto-dovere dello stato di reprimere e accertare i reati, il diritto alla riservatezza e il diritto dei cittadini a essere informati. L’utilizzo di uno strumento fondamentale d’indagine era limitato dall’imposizione di regole tortuose. Rimanevano il divieto di pubblicazione fino all’udienza preliminare e la pesante sanzione penale a carico degli editori. A quel punto avevamo la possibilità di cambiare solo le parti modificate dal senato e la totale chiusura della maggioranza non faceva ben sperare. La nostra battaglia è comunque andata avanti: abbiamo presentato 400 emendamenti su punti essenziali e abbiamo ottenuto l’allentamento del cosiddetto bavaglio all’informazione. È infatti passata la nostra proposta di rendere pubblicabili le intercettazioni ritenute rilevanti dal giudice nell’udienza-filtro, che dovrà essere fissata entro 45 giorni da quando il pm gli trasmette gli atti. A questo si aggiungono alcuni passi indietro della maggioranza: abolizione della tagliola delle mini proroghe di tre giorni in tre giorni (ora il …

"Una manovra reazionaria", di Emilia De Biasi

Intervento dell’On. Emilia De Biasi sulla manovra economica in discussione alla Camera Signor Presidente, all’economista Rawls viene attribuita la frase che abbiamo sentito molto spesso in questo periodo. La citerò in italiano, e la traduzione è più o meno così: una crisi è un avvenimento terribile, che sarebbe un peccato sprecare. O meglio, se vogliamo spiegarla, è un’occasione da non sprecare. Siamo partiti da questo per fare la nostra analisi della manovra. È una frase che è stata usata dalla maggioranza e dall’opposizione allo stesso modo e con finalità ed esiti che ritengo molto diversi. Sono convinta che questa crisi avrebbe potuto significare una manovra di bilancio seriamente in grado di ammodernare finalmente questo Paese, che richiede e abbisogna di un grande ammodernamento nella strategia degli interventi e nelle prospettive di crescita. Ci troviamo di fronte, viceversa, ad una manovra che è fondamentalmente di contenimento della spesa pubblica, fatto di per sé assolutamente meritorio, ma al quale non corrisponde nel modo più assoluto una prospettiva di crescita del Paese. Questo è il primo grande limite …

Fioroni: «Stanno per esplodere Caliendo si faccia da parte», di Maria Zegarelli

La pila dei quotidiani, «Gli ultimi fuochi dell’impero romano», di Giulio Castelli e «Propaganda Fide R.E» di Andrea Gagliarducci sotto il braccio, «mi tengo aggiornato sui temi caldi…». Beppe Fioroni, a proposito di temi caldi, ha sentito le ultime? Indagato anche il sottosegretario Giacomo Caliendo. «Sono garantista e i giudici devono fare il proprio mestiere, non emetto sentenze ma è indiscusso che il ruolo del sottosegretario alla giustizia è un ruolo particolare e le ragioni dell’opportunità vanno di pari passo con la saggezza richiesta a chi svolge una funzione particolare per conto del nostro paese». Secondo lei questo renderà ancora più a rischio la tenuta della maggioranza? «Con il clima che c’è al loro interno ogni voto e ogni momento possono essere elementi che fanno detonare il sistema Pdl». La rottura tra Berlusconi e Fini sembra questione di giorni, settimane, Quale scenario vede nel caso in cui i cofondatori si separino non consensualmente? «Credo che lo scontro sia reale, ma ricordo anche che quando Berlusconi annunciò il Pdl Fini disse “siamo alle comiche finali”, salvo …

"Tagli continui per le forze dell’ordine", di Gianni Del Vecchio

La mobilitazione dei poliziotti non ha fatto cambiare idea al governo: restano i tagli Questo doveva essere il governo law&order, tutto votato alla protezione dei cittadini, il peggior incubo per i criminali di ogni risma. Un governo, quindi, capace di destinare alle forze dell’ordine più mezzi, più risorse e più gratifiche. Ma da due anni a questa parte il film che abbiamo visto è completamente diverso: il ministro dell’economia ha pervicacemente ridotto i fondi a disposizione del Viminale e della Difesa. Tagliando il tagliabile: dalla benzina delle volanti agli stipendi dei poliziotti. L’ultimo episodio della serie riguarda la manovra che oggi la camera si appresta ad approvare in via definitiva, col ricorso all’ennesimo voto di fiducia. Fra le pieghe della relazione tecnica, infatti, si scopre che il governo si “approprierà” di 770 milioni di euro destinati al comparto sicurezza. In particolare si tratta di quel fondo alimentato ogni anno dal 2004 per finanziare il riordino delle carriere nelle forze dell’ordine. Siccome da sei anni a questa parte la tanto agognata riforma non è mai partita …