«La famiglia, la percezione della crisi, le strategie di sopravvivenza», di Paola Di Nicola
Sembra che la crisi, che ha investito i paesi europei, si faccia sentire meno in Italia a causa, tra l’altro, della stabilità economica e della parsimonia delle nostre famiglie. La famiglia italiana è infatti meno dipendente dal mercato per l’acquisto di beni e servizi che sono prodotti al suo interno (in particolare tramite il lavoro di cura e il lavoro domestico svolto dalla donne): la famiglia italiana, dunque, dispone di un reddito occulto, che non entra nella composizione PIL, in virtù del quale nonostante un livello di retribuzione del lavoro molto più basso che a livello europeo, gli italiani sarebbero molto più ricchi di quanto possa apparire dalle statistiche ufficiali. Ricchezza sulla cui natura, entità e composizione si sono interrogati A. Ichino e A. Alesina (L’Italia fatta in casa, Milano, Mondadori 2009), mettendone in evidenza, tuttavia, non solo gli aspetti positivi, ma anche quelli negativi, in termini di sotto-utilizzazione del capitale umano delle donne, di bassa mobilità geografica e lavorativa dei giovani (i figli si ‘radicano’ accanto ai genitori e tendenzialmente non cercano altrove migliori …