Mese: Luglio 2010

«Una libertà che è di tutti», di Fiorenza Sarzanini

Il diritto di essere informati Una giornata di silenzio che in realtà serve a parlare. Una giornata senza radio, televisioni, giornali e siti Internet per far sì che siano i cittadini a rivendicare il proprio diritto a essere informati. Perché la protesta indetta dalla Federazione nazionale della stampa non è la difesa corporativa dei giornalisti, ma il grido di allarme di chi si preoccupa per gli effetti che avrà la nuova legge sulle intercettazioni: limiti forti alla possibilità di diffondere notizie; di fare informazione. Decine di parlamentari, non soltanto dell’opposizione, si sono espressi sui rischi delle nuove norme. Ma è stato soprattutto il presidente della Repubblica, fatto non usuale, ad evidenziare più volte le «criticità» del provvedimento che riscrive le regole per imagistrati ancor prima di quelle per la stampa. Sullo sfondo rimane lo scontro politico che di fatto sta trasformando questa legge in un trofeo per uno degli schieramenti – ormai trasversali – che riuscirà a farla approvare oppure a farla finire su un binario morto. Si parla di intercettazioni, ma quello che riguarda …

"L'università rischia l'asfissia"

L’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Istruzione della Camera, e Massimo Milani, coordinatore provinciale modenese del forum Università del Pd, commentano le ultime dichiarazioni del Rettore Aldo Tomasi. Ecco la loro nota. «Il Rettore Aldo Tomasi ha perfettamente ragione quando punta il dito contro i “tagli” operati dal Governo alle risorse per l’Università, che ne determineranno, nel prossimo anno, la morte per asfissia. Qualche cifra può rendere meglio la dimensione della voragine che si sta formando: per il 2011, al Fondo di Finanziamento ordinario, mancheranno i 400 ml recuperati quest’anno dallo scudo fiscale e i 550 ml disposti dal Governo Prodi per il patto Ministero e Atenei. Saranno inoltre sottratti i 470 ml finalizzati al taglio dell’ICI. A meno di un ripensamento, il Fondo di finanziamento così depauperato non sarà nemmeno in grado di far fronte agli stipendi. L’assenza di risorse e il blocco del turn over, confermato dalla manovra in discussione al Senato, rappresentano il binario morto su cui il Ministro Gelmini ha posto la nostra università, ahimè senza scrupoli o ripensamenti. Peraltro …

"Agli aquilani non la polizia ma le risposte", di Ma. Lau.

Sono arrivati a piazza Venezia con circa 45 pullman provenienti dal “cratere” dell’Aquila, la zona piú colpita dal terremoto. 5.000 cittadini abruzzesi che volevano protestare davanti al Parlamento perchè dal primo luglio hanno ricominciato a pagare le tasse, ma a Roma hanno trovato i manganelli. Tre i manifestanti feriti, ragazzi colpiti alla testa, maglie insanguinate. Colpiti ma non feriti anche il deputato PD Giovanni Lolli e il sindaco de L’Aquila Massimo Cialente, presenti fin dall’inizio alla manifestazione. E’ successo stamattina. Volevano arrivare in corteo sotto al Parlamento, ma polizia e carabinieri hanno sbarrato loro ogni accesso da via del Corso e via del Plebiscito dove risiede il premier Silvio Berlusconi. Momenti di tensione: lancio di bottigliette e qualche spintone. Di fronte a Palazzo Chigi i manifestanti sono raggiunti da diversi politici, tra cui il segretario del PD, Pier Luigi Bersani. Urlano tutti,a gitati, impauriti, c’è qualche fischio. Poi inzia a parlare spiega qual’è la cortina di silenzio mediatico che ha investito loro e le porposte del PD. E arrivano gli applausi. Ma chi ha visto …

Eritrei detenuti in Libia Il Consiglio d’Europa chiede conto all’Italia, di Umberto De Giovannangeli

Frattini non risponde ma, assieme a Maroni, manda una lettera al “Foglio”: «Mediazione in corso con Tripoli». Che, intanto, picchia i prigionieri feriti Non è più il silenzio dell’imbarazzo. È molto di più. E di più grave: è il silenzio dei complici. Il silenzio del governo italiano nei confronti dei disperati appelli che giungono dal carcere di Brak, nel sud della Libia, dove sono segregati oltre 200 eritrei. Picchiati, torturati, senza cibo, acqua, assistenza medica. «Abbiamo bisogno di ottenere lo status di rifugiati, perché stiamo morendo nel deserto». È la richiesta di aiuto lanciata da uno dei segregati raggiunto da CNRmedia. «Siamo a Brak, vicino al confine con il Niger. Siamo in una prigione sotterranea. Ci torturano a tutte le ore. Ci insultano, ci picchiano, ci torturano. La tortura è frequente, tutto è frequente..». «Alcuni di noi prosegue il racconto erano stati arrestati perché già abitavano in Libia, altri sono stati presi nelle città, altri ancora sono stati respinti dall’Italia lo scorso anno. Anche se avrebbero avuto il diritto di essere accolti come rifugiati sono …

"Enti locali sul piede di guerra: niente dialogo se il premier non ci incontra", di Celestina Dominelli

Enti locali sempre più vicini alla rottura definitiva con il governo sui drastici tagli previsti dalla manovra di finanza pubblica su cui l’esecutivo intende porre la fiducia. La conferenza unificata prevista per domani è appesa a una condizione inderogabile: quella che il premier incontri Regioni, Comuni e Province o nella stessa conferenza o prima che questa si tenga. A dettare la linea, nel corso di una conferenza unificata con Comuni e Province, è stato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. «Parteciperemo – ha detto Errani- alla conferenza unificata se avremo la garanzia della presenza del premier e così quella diventerà la sede dell’incontro che abbiamo richiesto. Diversamente parteciperemo se prima il premier ci ascolterà e ci dirà come intende affrontare i problemi che abbiamo posto, altrimenti non parteciperemo alla conferenza unificata perchè non avremo nulla da dire». Errani ha anche prospettato la possibilità che l’incontro con Berlusconi si possa realizzare, al di là dell’unificata, pochi minuti prima anche in un’altra sede. «Se nessuna delle due ipotesi dovesse realizzarsi – hanno sottolineato i tre …

"Scudi medioevali", di A.Dra

La maggioranza vuole allargare il Lodo Alfano al premier e ai ministri anche per i reati commessi prima di assumere la carica. A quando lo ius primae noctis? Di solito si guarda il dito mentre si indica la Luna. Quando c’è di mezzo Berlusconi, si dà ampio risalto al “ghe pensi mì”, alla diatriba con Fini e Tremonti ovvero alla manovra finanziaria e al ddl intercettazioni e intanto… Intanto nelle Commissioni di Camera e Senato, la maggioranza, si legga i masnadieri, lavorano alacremente per far trovare la pappa pronta a Berlusconi. Per il bene del Paese? Per uscire dalla crisi? Per dare speranza alle nuove generazioni? No! Per immunizzare il premier e i suoi ministri da ogni forma di controllo giuridico. E neanche le smentite di turno possono contraddire quello che è scritto nero su bianco: “ Il premier e i ministri dovranno potersi avvalere del Lodo Alfano, la sospensione dei processi penali, anche per i fatti successi prima di assumere la carica”. Questo è il parere condizionato che sarà presentato alla Commissione Affari costituzionali …

"Scala, giù il sipario", di Paolo Zonca

Lissner: “Al governo dico: basta parole o si chiude” Duro intervento del sovrintendente del teatro milanese da settimane bloccato dagli scioperi dei dipendenti contro il decreto Bondi. “Se non ci daranno l´autonomia sarà il declino definitivo” La vertenza dei lavoratori contro la legge Bondi si è abbattuta sulla Scala come uno tsunami e ha creato per tre mesi confusione e tensioni, con scioperi e proteste eclatanti. Una situazione delicata che ora spinge il sovrintendente Stéphane Lissner a uscire ancor di più allo scoperto e a fare pressioni sul ministro, sottolineando la specificità del tempio della lirica: «Basta con le parole, ora pretendo atti». Gli atti a cui si riferisce sono i passi per ottenere un regolamento ad hoc in virtù dei parametri di eccellenza che il teatro raggiunge da tre anni (pareggio di bilancio, rilevanti ricavi propri, apporto rilevante dei soggetti privati). La posta in gioco è molto alta: «Se non avrà l´autonomia, la Scala chiuderà». Parole che contengono un paradosso ma che, in maniera più realistica, significano: «Non potremo più lavorare professionalmente e mantenere …