Mese: Luglio 2010

L’ultima lettera di Paolo Borsellino

“Gentilissima” professoressa, uso le virgolette perché le ha usate Lei nello scrivermi, non so se per sottolineare qualcosa, e “pentito” mi dichiaro e dispiaciutissimo per il disappunto che ho causato agli studenti del Suo Liceo per la mia mancata presenza all’incontro di Venerdì 24 gennaio . Intanto vorrei assicurarle che non mi sono affatto trincerato dietro un compiacente centralino telefonico (suppongo quello della Procura di Marsala) non foss’altro perché a quell’epoca ero stato già applicato per quasi tutta la settimana alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, ove da pochi giorni mi sono definitivamente insediato come Procuratore Aggiunto. Se le Sue telefonate sono state dirette a Marsala non mi meraviglio che non mi abbia mai trovato. Comunque il mio numero telefonico presso la Procura di Palermo è (…), utenza alla quale rispondo direttamente. Se ben ricordo, inoltre, in quei giorni mi sono recato per ben due volte a Roma nella stessa settimana e, nell’intervallo, mi sono trattenuto ad Agrigento per le indagini conseguenti alla faida mafiosa di Palma di Montechiaro. Ricordo sicuramente che …

«Sviluppo economico, ministero spolpato così il governo si spartisce l'eredità Scajola», di Roberto Mania

Senza il titolare si è aperta la caccia a fondi e competenze A Fitto i Fas, la Prestigiacomo punta sul nucleare e la Brambilla sulle risorse al turismo La manovra taglia dotazioni per 900 milioni. E Sacconi gestisce i casi Glaxo Fiat e Telecom Eutanasia di un ministero, spolpato dalla voracità degli altri dicasteri, dalle lotte interne, dalla lucida strategia di Giulio Tremonti, super ministro monocratico dell´Economia tutta. Il palazzone di Via Veneto, firmato da Piacentini e Vaccaro, che fu sede del ministero delle Corporazioni è lì immobile ma sembra che non serva più. Perché il ministero dello Sviluppo economico praticamente e politicamente è scomparso da oltre due mesi. Da quando Claudio Scajola ha dovuto dimettersi travolto dallo scandalo della casa con vista sul Colosseo comprata non si sa da chi, il ministero ha perso competenze, risorse, potere. È retto formalmente ad interim dal premier Silvio Berlusconi, ma in realtà è diventato un´altra incombenza del sottosegretario Gianni Letta. I dipendenti hanno chiesto aiuto a Berlusconi, i dirigenti hanno scritto al presidente Giorgio Napolitano. Lo hanno …

"La manovra conferma la cura dimagrante per l'università", di Claudio Tucci

Tremonti conferma la dieta per l’università italiana. Nel 2011, il fondo ordinario per il funzionamento degli atenei riceverà in dote, dallo Stato, 5,9 miliardi di euro, in calo del 17% rispetto al 2010 (quando l’assegno pesava 7,2 miliardi). Nel 2012, il fondo salirà a poco più di 6 miliardi, ma non potrà più contare sui, complessivi, 750 milioni (di cui 400, per il 2011) di aumento previsti nelle primissime bozze della manovra, cancellati, in fretta e furia, dalla versione ufficiale del provvedimento, ora al giro di boa conclusivo alla Camera. Fumata nera anche per il recupero degli scatti d’anzianità dei professori e ricercatori, bloccati fino al 2013. Servivano circa 300 milioni di euro (36, per il 2011, 101, per il 2012 e 162, per il 2013), ma l’Esecutivo non è riuscito a trovare queste risorse. Se ne riparlerà, forse, con la finanziaria d’autunno, ha rilanciato, al Sole24ore.com, il senatore Pdl Giuseppe Valditara, che è anche relatore del ddl di riforma degli atenei, che la prossima settimana tornerà in pista in aula al Senato (il termine …

Strage di via D'Amelio Il Pm Nico Gozzo: «Fu come un golpe che spazzò il sistema»

Un centinaio di persone partecipa al corteo organizzato, alla vigilia dell’anniversario della strage di via D’Amelio, dal “Popolo delle Agende Rosse”, il Movimento che fa capo a Salvatore Borsellino, fratello del giudice assassinato insieme alla scorta 18 anni fa. «Siamo prossimi a una svolta nelle indagini – ha detto Salvatore Borsellino – e ora, più che mai, dobbiamo stare attenti che le porte blindate che ancora ci separano dalla verità non ci vengano chiuse in faccia per l’ennesima volta» «Diteci dov’è l’agenda rossa di Paolo, diteci chi l’ha presa, perché su quell’agenda si fondano le ragioni dei delitti eccellenti del ’92 che reggono oggi la nostra Repubblica», ha detto Salvatore Borsellino. «E allora -ha affermato il fratello del giudice ucciso- è necessario che su questo si indaghi». «Noi -ha concluso- ci batteremo perché non vengano approvate quelle leggi che tentano di bloccare il lavoro dei magistrati. Se questo Parlamento fosse gestito direttamente dalla criminalità organizzata non sarebbe stato molto diverso». E riferendosi ai magistrati che indagano su via D’Amelio ha aggiunto: «Quella strada che avete …

"La mucillaggine para-illegale", di Luigi Spaventa

Ha scritto Guido Tabellini, rettore dell´università Bocconi: “Accanto all´emergenza economica e all´urgenza di risanare la finanza pubblica, vi è oggi in Italia una terza gravissima emergenza: la diffusione di illegalità, corruzione, spregio per le leggi e le istituzioni pubbliche…Le tre emergenze sono collegate fra loro e si autoalimentano” (“Il Sole 24Ore” del 4 luglio). Verissimo. Le cronache di questi giorni – gocce in un vaso da tempo già pieno – inducono a completare questa analisi. comportamenti illegali, in quanto tali sanzionabili, sono il prodotto di un ambiente intriso da una mucillagine pervasiva di comportamenti che si possono definire para-illegali: non necessariamente configurabili come reati, ma non meno dannosi alla crescita e alla stabilità del sistema. La raccomandazione, la segnalazione, l´”intervento autorevole”, se andati a buon fine, non richiedono necessariamente la dazione immediata di un corrispettivo (con la possibile commissione di un reato) a chi ha concesso il favore; questi registra a futura memoria un credito verso chi ha chiesto il favore e, se persona diversa, verso chi ne ha beneficiato (do ut dabis). Questo reticolo …

"Scuola, tagli al tempo pieno "cancellate" 138 prime classi", di Franco Vanni

La carenza di maestri elementari ha costretto il provveditorato a cancellare 138 prime classi di tempo pieno fra città e provincia, trasformate in tempo “normale”, con i ragazzini a scuola fino a mezzogiorno. In Lombardia gli insegnanti che mancano per formare le classi sono 2.233, da rimpiazzare se possibile con insegnanti precari. In altre regioni, invece, le maestre sono più numerose di quante ne servirebbero: da settembre 2.207 maestri, non avendo una classe in cui insegnare, saranno considerati “a disposizione” per attività di sostegno e altri progetti. In Campania i docenti in esubero, assunti e stipendiati, sono 847, in Sicilia 526, in Puglia 255. Questa disparità, che punisce Milano più di ogni altra città, è la conseguenza del (non) metodo con cui sono stati fatti i tagli di personale dalla riforma Gelmini. Il provveditore Giuliana Pupazzoni si augura che “il governo tenga conto di questa situazione poco omogenea, e trovi rimedi”. Quest’anno, per la prima volta nella storia della scuola pubblica, il provveditorato non ha potuto assecondare le richieste delle famiglie sulla scuola dei loro …

"All'Italia serve un risorgimento digitale", di Juan Carlos De Martin*

L’Italia sta affrontando in maniera clamorosamente inadeguata la più profonda trasformazione tecnologica e culturale dai tempi di Gutenberg, ovvero, la rivoluzione digitale. Su più livelli. I dati sono eloquenti (Istat e Eurostat, 2009): di venticinque Paesi dell’Unione Europea misurati dalle statistiche, l’Italia è ventiduesima per percentuale di famiglie con accesso a Internet da casa. I primi della classe, ovvero il Nord Europa, hanno percentuali quasi doppie rispetto alle nostre (il 90% delle famiglie ha accesso Internet), ma anche Francia, Malta e Slovenia ci staccano nettamente. Peggio di noi solo Grecia, Portogallo, Romania e Bulgaria. Guardando al commercio, appena l’8% di italiani compra su Internet, contro il 45% di tedeschi e il 18% di polacchi. Uno stupefacente 41% di piemontesi non ha mai usato un computer – la stessa percentuale del distretto di Bucarest. E così via. Ma non sono solo le famiglie e i singoli ad essere indietro. L’Italia è anche ventesima (su 25) per spese in hardware, software e servizi relativamente al prodotto interno lordo; ciò significa che anche le imprese italiane adottano in …