Mese: Luglio 2010

Maggioranza battuta tre volte in aula

Si tiene solo con voti di fiducia. “La maggioranza è stata battuta tre volte in aula grazie alla presenza massiccia del Pd e delle opposizioni. E’ sempre più evidente che riesce a stare insieme solo con i voti di fiducia. E la prossima settimana ci sono tre decreti legge prima delle intercettazioni…”. Lo ha detto Dario Franceschini, presidente dei deputati del Pd commentando le votazioni sul decreto sulle missioni italiane all’estero nelle quali la maggioranza e il governo sono stati battuti. www.deputatipd.it ****** Afghanistan, governo battuto su 2 emendamenti del Pd Governo battuto nell’Aula della Camera due volte di seguito su altrettanti emendamenti al decreto legge sulla proroga delle missioni militari all’estero. L’Assemblea di Montecitorio ha approvato, a fronte del parere contrario del governo, due emendamenti del Pd. Il primo emendamento del Pd al decreto missioni è passato, nell’aula della Camera, per quattro voti di differenza (258 sì, 254 no, 1 astenuto). Il secondo emendamento, sempre del Pd, è passato per due voti (256 sì, 254 no e 3 astenuti). Nella prima votazione, nel Pdl …

"Il modello Formigoni tra affari e capoclan", di Gad Lerner

Il ciclo ventennale di egemonia della destra sulla regione Lombardia e sul comune di Milano sta degenerando in un esito sorprendente.Su cui il primo a riflettere dovrebbe essere il suo protagonista indiscusso, Roberto Formigoni. Leader politico di Comunione e Liberazione, affiancato sul piano culturale dal medico Giancarlo Cesana che ha sostituito Carlo Tognoli alla presidenza del Policlinico di Milano, Formigoni è il condottiero che ha rovesciato la supremazia del cattolicesimo sociale interpretato da uomini come Piero Bassetti e Giuseppe Guzzetti; mentre nel capoluogo lombardo veniva meno il buongoverno del riformismo socialista. Qual è il lascito della virata a destra, che dapprima ha portato al potere i militanti integralisti della restaurazione antisessantotto, per poi spartirlo con il populismo della Lega sotto l´ombrello protettivo oligarchico di Berlusconi? Il risultato è sotto gli occhi di tutti, a partire dal fiore all´occhiello del ventennio formigoniano: il modello lombardo della sanità convenzionata. È di ieri la notizia che anche il direttore generale dell´Azienda sanitaria di Monza e Brianza risulta coinvolto nell´inchiesta sulle infiltrazioni politiche della ‘ndrangheta, come già il suo …

"Vince la libertà non la legalità", di Massimo Giannini

«Questa legge non può passare, e non passerà», aveva scritto “Repubblica” all´inizio della battaglia sulle intercettazioni telefoniche. Non era un ideologico «grido di battaglia» contro la legge-bavaglio voluta a tutti i costi da Silvio Berlusconi, che minaccia i diritti di libertà e i principi di legalità. Era invece una rischiosa ma convinta «scommessa» sulla forza della democrazia. La scommessa racchiudeva, da una parte, un atto di fiducia verso le istituzioni repubblicane, nonostante le continue aggressioni del presidente del Consiglio. Dall´altra, un investimento sull´opinione pubblica, nonostante le continue manipolazioni dell´agenzia Stefani berlusconiana. È ancora presto per trarre conclusioni definitive: l´iconografia del Caimano ci ricorda che proprio nei momenti più drammatici il colpo di coda è sempre possibile. Ma allo stato degli atti, la giornata di ieri dice che almeno una parte di quella scommessa è stata vinta. Per ora Berlusconi incassa una sconfitta durissima, dentro la sua maggioranza e di fronte al Paese. Il governo, suo malgrado, è costretto a far suoi gli emendamenti sul diritto di cronaca. Se la Camera li voterà e li approverà, …

"L’opposizione e le proposte del PD sono nei fatti, e negli atti parlamentari", di Marco Meloni

Una risposta all’Assemblea dei docenti e dei ricercatori di Salerno. La posizione espressa dall’Assemblea dei docenti e dei ricercatori dell’università di Salerno è un’occasione per riflettere profondamente e, al contempo, per corrispondere alle sollecitazioni che manifesta. Quelle che stiamo attraversando sono, per l’Università italiana, giornate difficili. Manovra economica e ddl Gelmini, infatti, assestano un ulteriore duro colpo al sistema dell’università e della ricerca, oltre che dell’istruzione nel suo complesso. Di fronte all’accusa, rivolta all’opposizione, di silenzio o, peggio, di sostanziale condivisione con le scelte del governo, la risposta migliore sono i fatti. E i fatti sono che la principale forza di opposizione, il Partito Democratico, sta svolgendo il suo compito in diversi modi. Primo, contrastando, con gli strumenti parlamentari e nel dibattito pubblico, il disegno del governo. Secondo, avanzando proposte alternative. Terzo, dialogando con chi, in questo caso, in particolare nelle università, sta lottando per la tutela non solo dei propri diritti, quanto soprattutto per rafforzare il ruolo centrale che il sistema universitario e della ricerca hanno per il futuro del Paese. Quarto, rivolgerci, per …

Si scrive Sud, si legge povertà

Nel 2008, il 21% delle famiglie del Sud Italia non ha avuto soldi per il riscaldamento e il 20% per andare dal medico. Questo è l’allarme che ha lanciato nel suo Rapporto 2010 sull’Economia dell’Economia, la Svimez, Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno. Non solo – si legge – “otto famiglie su cento hanno tirato la cinghia rinunciando ad alimentari necessari e oltre una famiglia su 4 è arrivata con difficoltà a fine mese. Più del doppio (Sud 25,9%), rispetto al Centro-Nord (13,2%). Numeri che possono essere sintetizzati con un solo termine: povertà. Il 30% delle famiglie al Sud non ha avuto i soldi necessari per comprarsi i vestiti, il 16,7% ha pagato in ritardo le bollette di acqua, gas e luce e il 44% non ha potuto sostenere una spesa imprevista di 750 euro (26% al Centro-Nord). Il 14% delle famiglie meridionali vive con meno di 1.000 euro al mese, il 20% non ha i soldi per andare dal medico e una su cinque non si può permettere di pagare il riscaldamento. Semplicemente …

"Sottopagato e sfruttato ma indispensabile", di Benedetta Tobagi

Non sono più giovanissimi: hanno in media 45 anni. Il loro lavoro nelle università statali e negli enti di ricerca pubblici amplia gli orizzonti della conoscenza a beneficio di tutta la società: dalle nanotecnologie alla biogenetica, dalla fisica delle particelle alla paleontologia, dalla ricostruzione dei papiri alessandrini al diritto del lavoro. La ricerca in università dovrebbero farla tutti, dai dottorandi ai professori, ma solo loro la portano iscritta nel nome come un destino. Eppure, spesso non possono praticarla come dovrebbero (e vorrebbero): perché mancano i fondi, o perché oberati di incarichi che poco hanno a che fare con il loro contratto. I reportage spesso ce li hanno mostrati come carbonari, rintanati in laboratori privi delle infrastrutture essenziali, mentre la retorica governativa oggi li accomuna ai “baroni”, arroccati a difesa dei propri privilegi. Che spesso, per loro, si riducono alla mensa a prezzo politico. Martiri o fannulloni: chi sono i ricercatori? Nella gerarchia accademica, sono la fascia intermedia tra i gironi dei dottorandi, dottori di ricerca, “borsisti” e “assegnisti” (i “precari” dell´università) e l´empireo dei professori. …

" L'ultimo colpo alla memoria. Via Tasso a rischio per 50mila euro – Il governo fa morire il Museo di via Tasso" di Cimino Luciana

C’ è una piccola strada il cui solo nome, nella Capitale occupata dai nazisti, a pronunciarlo alle donne di Roma (madri, mogli, sorelle, che aspettavano con il cambio in mano sotto le finestre murate pregando ché fosse loro restituito) metteva i brividi. Perché al numero 145 di via Tasso si trovava il carcere delle SS di Herbert Kappler. Oggi in quella via che porta dritta alla Basilica di San Giovanni, si respira di nuovo un’aria oscurantista, perché il Museo della Liberazione che è sorto all’interno di quelle stesse mura dagli anni 50 è a rischio chiusura, con tutto il suo patrimonio di memoria. Hanno attraversato quel portone 2500 persone in 9 mesi, tra il 43 e il 44. I cosiddetti prigionieri politici: comunisti, sindacalisti, badogliani. Intenogati violentemente fino alla tortura e rimandati nelle strette celle sanguinanti e piegati dal dolori affinché i compagni di sventura potessero vederli e fossero loro di monito. Tra quelle mura sono stati detenuti l’ex-presidente della Corte Costituzionale Giuliano vassalli, il sindacalista Bruno Buozzi, l’italianista Carlo Salinari, il sacerdote don Pietro …