Mese: Luglio 2010

"Università, valutiamo le qualità", di Irene Tinagli

Come periodicamente accade nel nostro Paese, si riaccende il tormentone vecchi contro giovani, con l’eterno tema del ringiovanimento dell’università italiana. L’occasione stavolta è la proposta del Pd di mandare in pensione tutti i professori sopra i 65 anni, un’idea lanciata già qualche mese fa ma tornata d’attualità dopo l’apertura del ministro Gelmini. Chiaramente numerosi professori vicini o già sopra la soglia si sono indignati, sentendosi rottamati come vecchie auto, rivendicando l’enorme patrimonio culturale e scientifico che in questo modo andrebbe buttato al vento. Altrettanto prevedibilmente i sostenitori della proposta hanno accusato chiunque fosse contro di voler difendere i baroni, di essere i peggiori nemici dei giovani e così via. C’è tuttavia qualcosa che non torna in questo dibattito un po’ scontato. Dal lato dei «giovani», per quanto sia facile simpatizzare per i ricercatori che lavorano nel sistema universitario italiano con contratti precari e stipendi da fame, non torna affatto il ragionamento per cui chiunque abbia più di 65 anni rubi lo stipendio mentre i giovani che verrebbero immessi nel sistema sarebbero tutti grandi talenti iperproduttivi. …

"Dall'economia alle trame inquinanti i problemi che preoccupano il Colle", di Dino Pesole

Le prospettive dell’economia, prima di tutto, che vede consolidarsi i primi concreti segnali di ripresa, senza tuttavia che ad essa si accompagni un aumento degli occupati. E ancora, la situazione politica, che resta ad alta criticità, ma il governo non può più sottrarsi a scelte ormai indifferibili, come la nomina del nuovo ministro dello Sviluppo economico e del nuovo presidente della Consob. E poi, il contestato disegno di legge sulle intercettazioni, con il compromesso raggiunto alla Camera che Giorgio Napolitano apprezza. Infine, la questione morale e la corruzione dilagante: trame inquinanti – le definisce il presidente della Repubblica – contro le quali si deve intervenire senza reticenze o incertezze di sorta, ma al tempo stesso senza cedere a nessun gioco al massacro. L’elenco delle preoccupazioni che Giorgio Napolitano ha condensato nel suo incontro al Quirinale con la stampa parlamentare, in occasione della tradizionale cerimonia del “Ventaglio”, è lungo e dettagliato. Il problema numero uno è quello dei giovani senza lavoro. Napolitano ha letto con attenzione i più recenti documenti dell’Istat e della Svimez sulla condizione …

«Così l’università muore Non è un’azienda ma un vessillo di cultura», intervista a Umberto Mura

Umberto Mura, 63 anni e 40 di anzianità professionale, è il preside della facoltà di Scienze Matematiche Fisiche Naturali all’Università di Pisa. Ha scritto una lettera aperta per denunciare le «insostenibili limitazioni finanziarie e di prospettiva imposte dalle scelte scellerate » del governo,ma anche il «silenzio istituzionale» del suo ateneo dove tutte le facoltà (tranne una) hanno lanciato l’allarme. Professore, cosa succede all’università italiana? «Da tempo, perché l’onda lunga arriva dal governo precedente, c’è un’indiscriminata azione di distruzione di quanto di buono esiste nell’università. Non nego che ci siano dei guai nelle pieghe dell’accademia, ma si sta facendo di tutta l’erba un fascio». In che modo? «Attraverso una disinformazione da cui usciamo malconci. I docenti devono vergognarsi? Io entro alle 8,30 ed esco alle 20,30, e come me tantissimi. E senza cartellino. Che gran privilegiati, direbbe il ministro Brunetta. Invece siamo dei fessi che non fanno vita beata». Il consiglio di facoltà teme che a settembre ci siano corsi di laurea impossibilitati a partire, con offerta didattica insufficiente o inadeguata. Sarà così? «Io, da vero …

"Parchi naturali a rischio così il taglio dei fondi colpisce pinete e camosci", di Antonio Cianciullo

Quanto valgono il camoscio del parco del Gran Paradiso e l´orso marsicano, i terrazzamenti delle Cinque Terre e il Vesuvio, le praterie di posidonia di Ustica e il pino loricato del Pollino? Molti si troverebbero in difficoltà di fronte a una domanda del genere. Ma il governo ha una risposta pronta: meno di un caffè all´anno a testa per ogni italiano. La Finanziaria ha decretato che i 50 milioni di euro di un finanziamento già ridotto all´osso sono troppi per la natura protetta. Dopo aver provato a cancellare i parchi nel 2008 inserendoli nell´elenco degli enti inutili, il centrodestra è tornato alla carica dimezzando i fondi: non basteranno più nemmeno per l´ordinaria amministrazione. I parchi nazionali e le aree marine protette dovranno licenziare le guide e chiudere i centri visita. Tagliare le gambe all´ecoturismo, uno dei pochi settori con il segno più. Lasciare mano libera ai bracconieri. Rinunciare a presidiare le eccellenze gastronomiche che hanno contributo a imporre l´italian style nel mondo. Un milione e mezzo di ettari, dalle dune alle zone umide, dalle foreste …

"E per i blog resta la mannaia", di Fabio Chiusi

L’ultimo testo del disegno di legge sulle intercettazioni non ha eliminato l’articolo che soffoca la conversazione in Internet: una sequela di obblighi burocratici che non esistono in nessun Paese libero. Prima di cantare vittoria, meglio assicurarsi di poter aprire la bocca. E il nuovo emendamento del governo al disegno di legge sulle intercettazioni, quello che secondo alcuni toglierebbe il “bavaglio”, in realtà non lo consente. Non in rete, almeno: dato che il comma 29 – meglio conosciuto come “ammazza-blog” – resta invariato. Continuando così a prevedere l’estensione dell’obbligo di rettifica contenuto nella disciplina per la stampa ai “siti informatici”. Che cosa significa? In soldoni, che qualsiasi blogger non rettifichi un post entro 48 ore dalla richiesta, rispettando inoltre stringenti criteri grafici, di posizionamento e visibilità, rischia di incorrere in una multa fino a 12.500 euro. Insomma, bastano un paio di giorni al mare oppure una rettifica data nel modo sbagliato per ritrovarsi con diverse migliaia di euro da pagare. Un ragazzo che scrive un’inesattezza e poi parte per un week end senza collegarsi a Internet, …

"Troppi segreti poche verità", di Giovanni Bianconi

Fra le molte novità introdotte nel 2007 dalla riforma dei servizi segreti, c’è la temporaneità del segreto di Stato: quindici anni più, eventualmente, altri quindici. Trenta al massimo, è stato stabilito. Ma ora una commissione governativa incaricata di studiare modifiche e migliorie suggerisce la possibilità di reiterare, dopo quella scadenza, la classificazione dei documenti da parte degli stessi servizi di sicurezza, secondo i loro canoni: segreto, segretissimo, riservato, riservatissimo. Che hanno altre regole e nuove decorrenze. Non più segreto di Stato deciso dall’autorità politica, quindi, ma reintroduzione di un segreto di fatto; non opponibile al magistrato, ma a tutti gli altri sì. Se questa proposta verrà accolta, il messaggio lanciato dalla tanto attesa riforma sul segreto finalmente a tempo—nel Paese che ha una solida e sfortunata tradizione in materia di spionaggio deviato e trame oscure—finirà per diventare l’ennesima promessa non mantenuta. Un modo per far sospettare che si sia trovato l’inganno, dopo aver fatto la legge. Sappiamo che tecnicamente la materia è complessa, e che ci possono essere legittime ragioni per non divulgare un atto …

"Renzo Bossi re delle Prealpi", di Michele Serra

La successione dinastica decisa da Umberto rischia di creare attriti con i fratelli e i cugini. Quasi inevitabile che le gelosie tra Eridano, Padanio e Ticino portino alla Guerra delle Due Canottiere. Renzo Bossi Renzo BossiLa soluzione dinastica decisa da Umberto Bossi (gli succederà il figlio Renzo) desta l’interesse di storici e politologi. La decisione di Bossi è giudicata legittima: l’ereditarietà delle cariche non esiste nelle democrazie europee, e dunque in Italia è perfettamente ammissibile. Piuttosto, preoccupa l’eventualità di guerre di successione scatenate dagli altri figli, che potrebbero anche non ricorrere ai metodi più indolori, come il fratricidio, e imboccare la via delle armi. L’Università di Pavia ha elaborato una serie di proiezioni poco prima che il nuovo rettore leghista la riconvertisse in un allevamento di dobermann. 2020 Il giovane Renzo succede al padre Umberto, nel frattempo divenuto Re delle Prealpi. Nella Reggia di Varzi viene cinto della Corona Stagionata, una preziosa treccia di salamini e trucioli di alluminio simbolo dell’economia padana. Pronuncia la storica frase “Dio me l’ha data, eppur si muove”, facendo sopprimere …