Giorno: 26 Luglio 2010

Musei, metà dei visitatori non paga "Con un euro a testa 2.400 assunzioni", di Valentina Conte

Entrare gratis nei musei statali italiani. Un´eccezione? Non proprio. Al contrario, nell´ultimo anno, più della metà dei visitatori non ha pagato il biglietto per Uffizi, Galleria Borghese, scavi di Pompei, Colosseo, Palazzo Reale a Napoli, Reggia di Caserta. Al punto che se ciascuno dei quasi 18 milioni di “esenti” su 32 milioni totali versasse un simbolico euro, si potrebbero autofinanziare nuove assunzioni di personale, a tempo, per la vigilanza e l´accoglienza. Non solo per colmare l´attuale cronica carenza e l´età media pericolosamente alta, ma per rilanciare e potenziare l´intera offerta culturale nazionale. Più musei aperti, ma anche monumenti, aree archeologiche, pinacoteche, biblioteche, pure di notte e nei fine settimana, d´estate e durante i “ponti” o le festività. Quando il tempo libero, cioè, spinge la domanda. E più giovani che lavorano. A conti fatti, un euro a testa da chi non deve altro (minori, over 65, militari, giornalisti e altre categorie) fanno 17,7 milioni di euro. Un budget sufficiente, ad esempio, per quasi 2.500 contratti a tre mesi. O, in alternativa, 1.850 a quattro mesi, 1.230 …

"Cesarismo democratico", di Nadia Urbinati

Da quando nacque Forza Italia, nel 1994, e per diversi anni, Norberto Bobbio tornò ripetutamente sul tema della natura di questo partito. Partito personale, non tanto perché creato da una persona, ma perché posseduto, «tenuto» da una persona, che nel partito aveva investito come s´investe in un´impresa. Un partito anomalo dunque. Anomalo rispetto alla forma partito politico nelle democrazie liberali, il quale partito politico è un´associazione di persone e non l´associazione di una persona. Anomalo rispetto ai partiti liberali. Infatti, nonostante si fosse da subito presentato come la «Casa delle libertà», nella sua natura, Forza Italia e poi Pdl si dimostrò essere tutto fuorché un partito liberale classico. Il partito liberale classico ha personalità diverse, non è una massa amorfa unita nella figura di un leader che si presenta come carismatico, è un partito di diversi leader non sempre in sintonia su tutto, molto spesso litigiosi o in disaccordo tra loro. Anomalo infine rispetto ai partiti che hanno praticato il centralismo democratico, che insistevano cioè sulla funzione coagulante del consenso, che respingevano formalmente le correnti. …

"Purchè non sia un tavolino", di Mario Deaglio

I cosiddetti «tavoli» ai quali i sindacati, gli imprenditori e i rappresentanti del governo si incontrano e si confrontano sono una buona cosa in quanto l’alternativa è spesso uno sciopero «al buio», ossia senza che una parte abbia una chiara percezione delle posizioni e dei problemi delle altre. Il «tavolo» che si terrà mercoledì a Torino sul futuro degli stabilimenti italiani della Fiat rischia però di trasformarsi in un «tavolino», ossia di dare ai problemi sul tappeto un’interpretazione riduttiva e specifica, tesa soltanto a stabilire minuziosamente impegni reciproci sulla produzione di singoli impianti e singoli modelli in un arco di tempo necessariamente breve e in condizioni molto incerte, data la congiuntura europea e mondiale. Se così fosse, l’accordo raggiunto terrebbe fino alla prossima situazione di difficoltà, dopo di che si ricomincerebbe da capo con un altro «tavolino». Tra un «tavolino» e l’altro, la posizione competitiva dell’Italia continuerebbe a peggiorare. E’ stato così nel corso degli ultimi vent’anni. Il «tavolo» di mercoledì sarà un successo se, pur non rinunciando ad affrontare i problemi contingenti, porrà le …