Giorno: 24 Luglio 2010

"Università, valutiamo le qualità", di Irene Tinagli

Come periodicamente accade nel nostro Paese, si riaccende il tormentone vecchi contro giovani, con l’eterno tema del ringiovanimento dell’università italiana. L’occasione stavolta è la proposta del Pd di mandare in pensione tutti i professori sopra i 65 anni, un’idea lanciata già qualche mese fa ma tornata d’attualità dopo l’apertura del ministro Gelmini. Chiaramente numerosi professori vicini o già sopra la soglia si sono indignati, sentendosi rottamati come vecchie auto, rivendicando l’enorme patrimonio culturale e scientifico che in questo modo andrebbe buttato al vento. Altrettanto prevedibilmente i sostenitori della proposta hanno accusato chiunque fosse contro di voler difendere i baroni, di essere i peggiori nemici dei giovani e così via. C’è tuttavia qualcosa che non torna in questo dibattito un po’ scontato. Dal lato dei «giovani», per quanto sia facile simpatizzare per i ricercatori che lavorano nel sistema universitario italiano con contratti precari e stipendi da fame, non torna affatto il ragionamento per cui chiunque abbia più di 65 anni rubi lo stipendio mentre i giovani che verrebbero immessi nel sistema sarebbero tutti grandi talenti iperproduttivi. …

"Dall'economia alle trame inquinanti i problemi che preoccupano il Colle", di Dino Pesole

Le prospettive dell’economia, prima di tutto, che vede consolidarsi i primi concreti segnali di ripresa, senza tuttavia che ad essa si accompagni un aumento degli occupati. E ancora, la situazione politica, che resta ad alta criticità, ma il governo non può più sottrarsi a scelte ormai indifferibili, come la nomina del nuovo ministro dello Sviluppo economico e del nuovo presidente della Consob. E poi, il contestato disegno di legge sulle intercettazioni, con il compromesso raggiunto alla Camera che Giorgio Napolitano apprezza. Infine, la questione morale e la corruzione dilagante: trame inquinanti – le definisce il presidente della Repubblica – contro le quali si deve intervenire senza reticenze o incertezze di sorta, ma al tempo stesso senza cedere a nessun gioco al massacro. L’elenco delle preoccupazioni che Giorgio Napolitano ha condensato nel suo incontro al Quirinale con la stampa parlamentare, in occasione della tradizionale cerimonia del “Ventaglio”, è lungo e dettagliato. Il problema numero uno è quello dei giovani senza lavoro. Napolitano ha letto con attenzione i più recenti documenti dell’Istat e della Svimez sulla condizione …

«Così l’università muore Non è un’azienda ma un vessillo di cultura», intervista a Umberto Mura

Umberto Mura, 63 anni e 40 di anzianità professionale, è il preside della facoltà di Scienze Matematiche Fisiche Naturali all’Università di Pisa. Ha scritto una lettera aperta per denunciare le «insostenibili limitazioni finanziarie e di prospettiva imposte dalle scelte scellerate » del governo,ma anche il «silenzio istituzionale» del suo ateneo dove tutte le facoltà (tranne una) hanno lanciato l’allarme. Professore, cosa succede all’università italiana? «Da tempo, perché l’onda lunga arriva dal governo precedente, c’è un’indiscriminata azione di distruzione di quanto di buono esiste nell’università. Non nego che ci siano dei guai nelle pieghe dell’accademia, ma si sta facendo di tutta l’erba un fascio». In che modo? «Attraverso una disinformazione da cui usciamo malconci. I docenti devono vergognarsi? Io entro alle 8,30 ed esco alle 20,30, e come me tantissimi. E senza cartellino. Che gran privilegiati, direbbe il ministro Brunetta. Invece siamo dei fessi che non fanno vita beata». Il consiglio di facoltà teme che a settembre ci siano corsi di laurea impossibilitati a partire, con offerta didattica insufficiente o inadeguata. Sarà così? «Io, da vero …