Nella giornata del 23 luglio il Ministero ha definito le procedure per l’adeguamento degli organici del personale docente e Ata alle situazioni di fatto esistenti nelle scuole. Le disposizioni, contenute nella circolare n. 59, non consentiranno ovviamente di recuperare la diminuzione di posti effettuata al momento della definizione degli organici di diritto; il provvedimento prevede però alcune modeste “aperture” che potranno, forse, dare un po’ di ossigeno alle scuole in maggiore difficoltà.
Per esempio, per quanto riguarda l’organico dei collaboratori scolastici le direzioni scolastiche regionali potranno disporre delle deroghe in due casi e cioè quando il numero dei collaboratori assegnati con l’organico di diritto non consenta il regolare funzionamento di tutti i plessi (questo vale soprattutto per i circoli didattici articolati su parecchie sedi) o quando fra il personale assegnato via sia una elevata percentuale di inidonei al servizio per motivi di salute.
Per quanto riguarda le scuole primarie la circolare ribadisce che il monte ore calcolato per le classi di tempo pieno è uguale a 44: in altri termini a ciascuna classe di tempo pieno vanno assegnati due docenti.
“Le quattro ore residuate dalle 44 ore settimanali delle classi a tempo pieno, comunque disponibili nell’organico di istituto, dovranno essere utilizzate per l’ampliamento del tempo pieno sulla base delle richieste delle famiglie, nonché per la realizzazione di altre attività volte a potenziare l’offerta formativa (compreso il tempo mensa per le classi che attualmente praticano i rientri pomeridiani)”.
Pur senza dirlo esplicitamente, la circolare fa quindi intendere che laddove le risorse di organico siano sufficienti, la cosiddetta “compresenza” non è di per sé esclusa.
Per le scuole secondarie di primo grado viene precisato che tutte le cattedre devono essere costituite con 18 ore di insegnamento e viene anche chiarito che per l’insegnamento di Italiano, storia e geografia sono previste nove ore per classe; ma, aggiunge ancora la circolare, il D.M.n. 37 del 26 marzo scorso non indica il numero di ore da destinare a ciascuna disciplina. “Pertanto -conclude la circolare – è rimessa all’autonomia della scuola la quantificazione del tempo di insegnamento da destinare a ciascuna disciplina”.
Per quanto riguarda la secondaria di secondo grado vengono annunciate ulteriori disposizioni che”verranno emanate successivamente alla pubblicazione dei movimenti e alla conoscenza degli esuberi provinciali, con particolare riguardo alle modalità di attuazione dei potenziamenti per la salvaguardia dei docenti soprannumerari e la sistemazione del personale in esubero, anche con riferimento alla recente ordinanza del TAR del Lazio”.
“Per la definizione delle classi e delle consistenze organiche – scrive però il Ministero – si richiama quanto previsto dal decreto interministeriale n. 55 del 6 luglio 2010, relativo alle dotazioni organiche del personale docente per l’a.s. 2010/2011, in corso di registrazione”.
E con questo passaggio viene chiarito anche un dubbio che era stato sollevato dal sito ReteScuole in merito alla recente sentenza del Tar del Lazio.
Il Tar, infatti, aveva respinto i ricorsi di Flc e delle Associazioni con la motivazione che il Ministero aveva sanato la situazione trasmettendo il testo del DI 55 del 6 luglio 2010. Per pura casualità il decreto dell’anno scorso aveva lo stesso numero e la stessa data: ReteScuole aveva adombrato il dubbio che il Tar avesse commesso un errore, ma adesso questa ipotesi sembra da escludere; la circolare parla infatti esplicitamente di un decreto datato 6 luglio in corso di registrazione e la questione dovrebbe essere chiusa.
Tecnica della Scuola 24.07.10