Giorno: 24 Luglio 2010

Il PD per la libertà di rete contro il bavaglio digitale.

“Nessuno tocchi i blog. La maggioranza censura ancora, noi non ci stiamo”. Firmano Di Traglia, Orfini, Gentiloni, Vita, Civati, Picierno. Aderisci anche tu e scrivi ai capigruppo dei partiti per cambiare la legge su www.mobilitanti.it “Il mese scorso avevamo denunciato come al Senato la maggioranza, approvando il ddl intercettazioni, rendeva più difficile la vita ai blogger e ai siti internet prevedendo un obbligo di rettifica. Parte della maggioranza aveva promesso di tornare su quella norma ma ora alla Camera si sono rimangiati tutti gli impegni, lasciando l’art.1, comma 29, che prevede l’obbligo di rettifica per blog e siti internet. Ma si può rischiare una maxi-multa perché magari si è in vacanza o non si controlla la posta? Ciò significa rendere la vita impossibile a migliaia di siti e di blog, ben diversi dalle testate giornalistiche. Lo fanno dimenticando che la rete è proprio un’altra cosa. Non c’è stato ascolto rispetto a un’indicazione molto chiara che viene dall’universo della rete: stralciare un comma che equipara impropriamente i siti alla carta stampata. Ma c’è ancora la possibilità, …

«Dalla valutazione del no alla valutazione del sì», di Maurizio Tiriticco

Dario Missaglia interviene molto puntualmente sul tema della valutazione (vedi su Education 2.0 l’estratto da un suo racconto contenuto in “Educo Ergo Sum”), senza chiamare in causa i grandi principi docimologici, ma semplicemente rifacendosi a quella che potremmo definire la “cultura degli insegnanti” in materia, o per lo meno della loro grande maggioranza. Così in un consiglio di classe il professor Pizzetti afferma che questi ragazzi non ne vogliono sapere di studiare e che non sanno neppure il verbo essere. E la professoressa Monica soggiunge che non hanno grandi motivazioni allo studio, non hanno voglia di studiare. È lo spaccato di una realtà più che presente nelle nostre scuole dove la valutazione del no occupa sempre il primo posto e solo raramente emerge quella del sì! Quanti genitori hanno sentito il solito ritornello? Suo figlio non studia! Non si applica! Non mi segue! Non mi ascolta! Non si impegna! Non ha voglia! Se continua di questo passo, non ce la farà! E nei consigli di classe la solfa non cambia! Questi ragazzi non conoscono le …

"Silenzi e tabù: perchè in Italia gli uomini uccidono le donne", di Vera Schiavazzi

Anna Maria Tarantino non credeva di vivere nel Medioevo, e neppure in un villaggio afgano. Così, non ha pensato di rischiare la vita quando ha chiesto a Leopoldo Ferrucci di aiutarla, in cambio di un po’ di denaro, a trasportare dei mobili e a caricare dei pacchi dell’Ikea di Roma. Un tragico errore, perché lui l’ha ammazzata a pugni, senza neanche rendersene conto. Neppure Eleonora Noventa, 16 anni soltanto, pensava di lasciarci la pelle quando ha detto a Fabio Riccato, 30 anni, che non voleva più essere la sua fidanzata. Lui le ha sparato in una strada di Mestre mentre andava in bicicletta, poi si è ucciso. Le loro storie sono state pubblicate su giornali già pieni delle vicende di killer di ex fidanzate, come Gaetano De Carlo che, in un giorno, ne ha uccise due con una pistola fuorilegge, o il giovane carabiniere Luca Sainaghi che, dopo aver ucciso la sua la sua ex, Simona Melchionda, gettandola in un fiume, per un mese ha finto di collaborare alla sua ricerca. A Napoli, negli stessi …

"Organici di fatto: pubblicata la circolare", di Reginaldo Palermo

Nella giornata del 23 luglio il Ministero ha definito le procedure per l’adeguamento degli organici del personale docente e Ata alle situazioni di fatto esistenti nelle scuole. Le disposizioni, contenute nella circolare n. 59, non consentiranno ovviamente di recuperare la diminuzione di posti effettuata al momento della definizione degli organici di diritto; il provvedimento prevede però alcune modeste “aperture” che potranno, forse, dare un po’ di ossigeno alle scuole in maggiore difficoltà. Per esempio, per quanto riguarda l’organico dei collaboratori scolastici le direzioni scolastiche regionali potranno disporre delle deroghe in due casi e cioè quando il numero dei collaboratori assegnati con l’organico di diritto non consenta il regolare funzionamento di tutti i plessi (questo vale soprattutto per i circoli didattici articolati su parecchie sedi) o quando fra il personale assegnato via sia una elevata percentuale di inidonei al servizio per motivi di salute. Per quanto riguarda le scuole primarie la circolare ribadisce che il monte ore calcolato per le classi di tempo pieno è uguale a 44: in altri termini a ciascuna classe di tempo …

"Provvedimento ancora deforme anche chi è a destra voti contro", intervista a Dario Franceschini di Giovanna Casadio

Franceschini: tolto il bavaglio, restano i favori ai criminali. Nonostante le modifiche questa legge va ritirata, perché è pericolosa. Senza inciuci: chi nel Pdl o nella Lega ha a cuore la legalità si unisca a noi. Perché il governo insiste? Viene da pensare che l´obiettivo vero fosse proprio di intralciare le indagini contro la corruzione e la criminalità «Chi ha a cuore la legalità nel Pdl e nella Lega, si faccia sentire: la legge-bavaglio va ritirata». Nessuna accondiscendenza nonostante le modifiche. Per Dario Franceschini, il capogruppo del Pd alla Camera, la battaglia continua. Il bavaglio della legge sulle intercettazioni si è allentato, onorevole Franceschini, a parte il colpo di coda della norma salva-P3? «Non è solo questione della norma salva-P3. Sin dall´inizio la legge-bavaglio è stata criticata nella sua gravità per due aspetti, legati e però diversi. Primo, perché metteva il bavaglio alla libertà di stampa; secondo, per gli ostacoli all´uso delle intercettazioni per combattere la criminalità. Ora, per quanto riguarda la libertà di stampa, grazie alla mobilitazione civile, al nostro lavoro parlamentare di opposizione …

"Una legge burocratica che affossa gli atenei", di Marco Meloni

Ridicolo sul diritto allo studio, centralista e burocratico soprattutto «coerente con la politica di questo governo: disinvestire sul sapere, affossare il sistema universitario, mandare a casa migliaia di precari senza alcuna tutela sociale». Per Marco Meloni, coordinatore del Pd sulle politiche universitarie, il ddl governativo che si sta discutendo al Senato sarebbe una presa in giro se non fosse qualcosa di peggio: «1,4 miliardi di tagli degli anni scorsi e il blocco del turnover hanno paralizzato gli atenei. Con la manovra si aggiungono altre pesantissime misure che rendono carta straccia il progetto di riforma. Anche Napolitano, a Trieste, ha detto che ci deve essere la copertura finanziaria per la riforma». Il Pd, però, sostiene che la riforma si deve fare e Michele Salvati, sul Corriere, contro la vostra proposta di abbassare l’età pensionabile, cita Isaac Asimov: l’estrema scarsità di risorse aveva indotto a sopprimere gli ultra sessantacinquenni. «Salvati fa considerazioni giuste sulla valutazione, mentre da altri vengono resistenze di semplice conservazione. La nostra proposta non impedisce ai professori bravi di fare didattica e ricerca, sarebbero …

"Quel tavolo tardivo nella partita del lingotto", di Massimo Giannini

Dopo due anni di colpevole silenzio, il governo Berlusconi si è infine accorto che in Italia esiste un «problema Fiat». Il presidente del Consiglio l´ha scoperto a modo suo, affermando un principio banale e formulando un auspicio irreale. «In una libera economia e in un libero Stato, un gruppo industriale è libero di collocare la produzione dove meglio crede, ma mi auguro che questo non accada a scapito dell´Italia e degli addetti italiani ai quali la Fiat offre lavoro». La banalità è nella ripetizione di un magnifico mantra liberale, che in Italia ha purtroppo scarso diritto di cittadinanza, visto il modello spurio in cui si mescolano capitalismo di relazione e affarismo politico, familismo amorale e finta «economia sociale di mercato». L´irrealtà è nella sottovalutazione di un fatto già evidente a tutti: da mesi, ormai, la metamorfosi della Fiat avviene «a scapito» dell´Italia e dei lavoratori italiani. Una comprensione così tardiva di un fenomeno industriale e occupazionale tanto importante da la misura esatta dell´afasia politica di questo governo. E a negarla non basta la «convocazione» dell´azienda …