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Le multe sulle quote latte spaccano la maggioranza, il PD in Lombardia protesta con gli allevatori onesti

Lega e PDL divisi sulle proroghe delle multe. La Commissione Politiche Comunitarie della Camera: ok alla manovra se si cancella la proroga. E in commissione agricoltura la maggioranza va sotto. Oliverio: “La Lega sfiducia Galan”. Penati: “La Lega sta con i furbi”. Martina protesta al Pirellone: “Rischiamo un miliardo di multa”.
La maggioranza scivola su una macchia di latte. E’ spaccatura tra PDL e Lega sulla norma che sospende fino al 31 dicembre 2010 il versamento della prima multa dovuta dagli allevatori che non hanno rispettato le quote stabilite dall’Ue.
Mentre il PD al mattino è sotto la sede della regione Lombardia con gli allevatori onesti che protetsano contro i favoritismi a pochi furbetti a Roma la maggioranza si divide sulle proroghe ai pagamenti delle multe. La Lega proprio non ci sta a far pagare le multe e così il governo va sotto.

Prime difficoltà nella commissione per le Politiche comunitarie della Camera dove si decide: “La proroga per il pagamento delle multe sulle quote latte va soppressa”. E’ l’osservazione contenuta nel parere sulla manovra.
Poi in commissione Agricoltura, dove sempre la Lega si sfila, lamentando di essere strumentalizzata (!!) e il governo va sotto.

La Commissione Politiche comunitarie della Camera ha dato parere favorevole alla manovra, a condizione che venga soppresso l’articolo 40-bis, che prolunga fino al 31 dicembre 2010 il termine per il pagamento delle sanzioni. Una norma molto contestata dal PD e voluta dalla “Lega ladrona”, che metterebbe in salvo tutti gli allevatori che ancora oggi non hanno versato quanto richiesto dalla UE.
In alternativa alla soppressione, la Commissione chiede di stabilire l’effettiva attuazione della disposizione alla verifica positiva da parte dei competenti organi della Ue, che già avevano fatto sapere di essere contrari.
Il Pd, al momento della votazione, è uscito dall’Aula e la Lega non ha partecipato.
“Il governo non può più fare affidamento sulla sua maggioranza. Sono spaccati su tutto”. Così ha commentato il voto il capogruppo Pd in commissione Agricoltura Nicodemo Oliverio . E il responsabile Enti Locali della segreteria del Pd, Davide Zoggia, aggiunge: “Con questo provvedimento Tremonti e Berlusconi introducono un principio che noi combatteremo fino in fondo: chi non rispetta la legge prima o poi la fa franca”.

In serata la commissione Agricoltura ha invece respinto per 18 a 17 il parere presentato dalla maggioranza, che dava il proprio ok alla manovra correttiva pur criticando le misure per la proroga delle multe delle quote latte. I leghisti non hanno partecipato al voto parlando di “strumentalizzazioni fatte al nostro partito”. La proposta di parere ricalcava quella approvata in mattinata nella commissione Politiche Comunitarie e determinante è stata la decisione della Lega di uscire dall’Aula. Sempre Oliverio sottolinea come “La manovra non è passata in Commissione, c’è un parere contrario in questo senso. La Lega sfiducia Galan e in commissione agricoltura va in scena la rissa. Adesso è chiaro che anche la maggioranza ha preso le distanze da una manovra che fa male al settore agricolo, che non interviene sulle proroghe in scadenza per le agevolazioni previdenziali per le aree svantaggiate e che introduce norme inqualificabili, come quelle che vorrebbero la proroga delle multe per quei pochi splafonatori che hanno agito al di fuori della legge. In aula la finanziaria arriverà senza il parere della commissione agricoltura, un fatto mai accaduto di cui il ministro Galan dovrebbe dar conto”.

E Filippo Penati, capo della segreteria politica di Bersani, attacca la Lega: “è la sola a difendere la minoranza dei furbi che non hanno rispettato le regole. I leghisti che predicano “Roma ladrona” difendono poco più del 3% dei produttori di latte irriducibili, che espongono l’Italia ad ulteriori e pesanti sanzioni in Europa. La nostra battaglia continuerà a fianco degli allevatori per il rispetto della legalità e per la difesa del lavoro
onesto”.
Il Segretario regionale del PD Lombardia e consigliere regionale Maurizio Martina, in delegazione con un gruppo di consiglieri regionali democratici, era presente
questa mattina davanti al Pirellone al presidio di Coldiretti contro il rinvio del pagamento delle multe fino al prossimo dicembre.

“I rappresentanti di Coldiretti hanno ragione da vendere: sospendere ilpagamento delle multe agli allevatori che hanno aggirato la normativa sulle quote latte è uno scandalo targato Lega e Galan – sottolinea Martina – E’
inaccettabile che gli agricoltori onesti siano stati umiliati in questo modo”.

“Con il provvedimento inserito nel maxiemendamento alla manovra finanziaria, offensivo innanzitutto per i tantissimi allevatori onesti, la Lega ha infatti deciso di salvaguardare solo i pochi “furbi” che non hanno
rispettato le regole. E se ne è infischiata dei moltissimi agricoltori onesti e delle conseguenze: a Bossi e amici infatti poco importa se la Comunità Europea ci infliggerà una megamulta (si parla addirittura di un miliardo di euro) che poi pagheremo tutti – continua il segretario PD -I leghisti invece di coprire manovre illecite dovrebbero pensare ad azioni per il comparto agricolo, a partire magari dalla prossima scadenza (il 31 luglio)
relativa alla fiscalizzazione degli oneri sociali per le aziende che assumono nelle zone svantaggiate e di montagna, che dal 1 agosto vedranno crescere i costi contributivi del 70%, o del “bonus gasolio” la cui
eliminazione sarà pagata a caro prezzo dai serricoltori”.

Ma.Lau.

www.partitodemocratico.it

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“Quote latte: la Lega diserta, maggioranza battuta”, di Roberto Petrini

Tremonti: nessun´altra manovra nel 2010, sanità esclusa dal blocco turn over. Testo blindato, fiducia confermata, no al blocco del turn over nella sanità. «Molti suggerimenti della Camera sono già stati accolti al Senato», taglia corto Giulio Tremonti che ieri ha difeso la sua manovra biennale da 25 miliardi di fronte alla Commissione Bilancio di Montecitorio. Clima teso con i dipietristi che hanno deciso di abbandonare i lavori e il Pd che ha messo in atto la stessa protesta in Commissione Lavoro. E la maggioranza è stata battuta in Commissione Agricoltura su un proprio parere alla manovra che contestava la norma sulle quote latte: determinate l´assenza della Lega che non ha partecipato al voto in polemica con il ministro delle Politiche agricole Galan contrario al provvedimento. Il governo era già stato battuto due volte in aula sulle missioni internazionali.
Di fronte alle voci e ai dubbi sulla necessità di una manovra-bis che molti ipotizzano per il prossimo autunno, il ministro dell´Economia ha rassicurato: «Siamo in linea, non ci sarà un´altra manovra correttiva sul 2010». Anzi per Tremonti la manovra è «solida», l´Europa è «tranquilla» e anche gli italiani «possono stare tranquilli»: il paese ha accettato la manovra. «Mi dispiace per chi spera, ma non ci sarà il collasso», ha aggiunto il ministro che ha tenuto a sottolineare la «meccanica comune» delle Finanziarie europee e ha osservato che aumentare le tasse sarebbe stato un «suicidio».
Tremonti ha cercato di replicare anche alle molte proteste, scioperi e al malcontento che serpeggia nel paese per i tagli della manovra. «Non ci sarà quest´anno la rottura della coesione sociale. Era attesa nel 2008 e nel 2009 e non c´è stata, non ci sarà neppure quest´anno», ha proseguito. E le proteste? «Ho visto un altissimo senso di responsabilità dal basso, da parte delle categorie interessate, come i lavoratori pubblici», ha detto Tremonti che invece ha puntato l´indice su «altri settori» dove ha riscontrato «un minore senso di responsabilità come se ci fosse un attentato di lesa maestà», ha detto, piuttosto che una reazione dovuta all´entità delle riduzioni pari a soli 100-200 euro. Nessun riferimento diretto, ma è utile ricordare che hanno protestato per la manovra magistrati, prefetti, ambasciatori e docenti universitari. Invece, ha continuato Tremonti, «stavolta la manovra tocca anche gli alti papaveri». Espressione che tuttavia ha provocato una immediata e ironica reazione da parte del segretario del Pd Bersani: «I papaveri che conosco io sono i grandi ricchi in termini di capitali, patrimonio e redditi e questi non pagano un euro». Le parole di Tremonti, che è tornato a definire la riforma previdenziale contenuta nel provvedimento la «più grande d´Europa», non convincono il leader della Cgil Epifani che ha definito il provvedimento «iniquo», ha parlato di «brutale rialzo dell´età pensionabile» e ha annunciato una manifestazione a Roma per il 29 settembre.
Tremonti ha sciolto anche il nodo del blocco del turn over nella sanità: in occasione dello sciopero dei medici il ministro per la Salute Fazio aveva detto che non è previsto nella manovra, ma il testo lascia spazio a dubbi interpretativi. Il ministro dell´Economia ha confermato che il blocco non c´è.

La Repubblica 22.07.10

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