"Ma il duomo fa una carezza al cavaliere", di Michele Brambilla
Milano ha riparato al torto premiando Silvio Berlusconi sul tetto di quel Duomo che solo sette mesi fa lo sciagurato Tartaglia, sciagurato come il manzoniano Egidio, gli aveva tirato in faccia. E’ stata una serata di gran gala, coronata da un concerto di Charles Aznavour, forse per ricordare che anche il premier aveva cominciato come chansonnier. C’era tanta Milano bene e c’erano i ministri La Russa, Gelmini e Brambilla; c’era il sindaco Moratti naturalmente, c’erano Feltri, Fede, Confalonieri e la Santanchè, c’era anche Lele Mora. Non c’era nessuno della Lega, forse anche perché la prima canzone di Aznavour in programma era “Les emigrants”. L’occasione l’ha inventata il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, il quale ha ricordato che proprio 150 anni fa Massimo D’Azeglio proclamò il primo consiglio provinciale della storia di Milano. E così ha istituito il premio “Grande Milano”, assegnandolo a Berlusconi appunto e a don Luigi Verzè, fondatore del San Raffaele. E siccome era come detto il 150° anniversario della Provincia, e siccome don Verzé ha detto che i suoi scienziati …